Caso grammaticale che indica il soggetto dell’azione con il verbo attivo, l’oggetto dell’azione con il verbo passivo. La sua desinenza nell’indoeuropeo è di norma -s nel singolare (ma temi in -ā, -n, -r, [...] del n. è usata frequentemente per il vocativo. Si ha il nominativus pendens quando la frase muta costruzione lasciando il nominativo senza l’indicazione dell’azione designata dal verbo: feminae, quae non habent viros, licet eis nubere; e in it.: non ...
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parisìllabo Nome o aggettivo che, nella flessione, abbia ugual numero di sillabe nel nominativo e nel genitivo (per es. canis canis, silvester silvestris ecc.); riguarda soprattutto la grammatica latina. [...] In metrica, indica il verso che ha numero pari di sillabe: il senario, l'ottonario, il decasillabo ...
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imparisìllabo In grammatica, e soprattutto nella grammatica latina, nome o aggettivo che nella flessione cambia numero di sillabe, di solito fra il nominativo e gli altri casi (es. in lat. felix felicis); [...] anche sostantivato: gli i. della 3a declinazione. In metrica, che ha numero dispari di sillabe; tra i versi i., il quinario, il settenario, il novenario, l'endecasillabo ...
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Categoria morfologica della lingua latina, di natura nominale e caratterizzata dal suffisso -nd-. Sembra derivato dal gerundivo. Può sostituire l’infinito per tutti i rapporti sintattici che non siano [...] segnati dal caso nominativo e la sua costruzione è del tipo verbale. La forma ablativale, in sostituzione dell’infinito e del participio presente predicativo, si mantiene nelle lingue romanze (it. cantando, fr. chantant; dopo preposizione subentra l’ ...
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Il caso è una categoria linguistica che svolge essenzialmente due funzioni, una in prevalenza sintattica e l’altra in prevalenza semantica. Sul piano sintattico, segnala la funzione che un nome svolge [...] ) si riscontra anche nelle forme atone (➔ clitici) dei pronomi personali. Tali forme esistono in italiano solo per gli obliqui, non per il nominativo: mi ti gli lo le la ci vi loro le si non sono mai usate in funzione di soggetto. Inoltre, i pronomi ...
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In grammatica e in linguistica, caso della declinazione latina e greca, e anche di altre lingue flessive, antiche e moderne, che esprime il chiamare, il richiamare o l’invocare, persone, divinità e altri [...] esseri animati, o anche cose (manca generalmente di un morfema specifico e la sua funzione è spesso esplicata, specie nel plurale, dal nominativo); o vocativo è la particella che, in italiano e in altre lingue, esprime la funzione vocativa. ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] ga Giulia wa matsu «Pietro aspetta Giulia» / Giulia ga Pietro wa matsu «Giulia aspetta Pietro». La marcatura del soggetto al nominativo non è presente in italiano, fatta eccezione per le forme pronominali di prima e seconda persona singolare (io ho ...
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Con l’espressione strutture assolute si indicano sintagmi e costrutti che non hanno rapporti di dipendenza sintattica con altri costituenti della frase e con il resto dell’enunciato in cui compaiono (Simone [...] altamente formulare, ripropone un modulo sintattico tipico del greco e del latino (flava comas «bionda le chiome»).
2. 5 Nominativi assoluti
Con quest’espressione le grammatiche indicano l’unione di un nome e di un aggettivo o di un avverbio che non ...
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Linguistica
In alcuni sistemi verbali (per es., del latino e dell’italiano), modo del verbo che di norma esprime oggettivamente la semplice enunciazione o constatazione di un fatto e, soggettivamente, [...] non effettivamente presenti.
telecomunicazion
i Per una stazione radioelettrica, i. di chiamata è il segnale corrispondente al nominativo della stazione stessa.
In telefonia, cifra o combinazione di cifre che indicano, ai fini dell’instradamento del ...
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In genere, si dice di ente geometrico che non sia né parallelo né perpendicolare a un altro ente geometrico. Nell’uso comune, in cui manca di solito il riferimento ad altro ente, s’intende che l’obliquità [...] Caso o. Nella terminologia della grammatica classica (lat. casus obliquus), ogni caso della flessione nominale e pronominale che non sia nominativo (e il vocativo, quando la forma di questi due sia identica), il quale è detto retto, cioè fondamentale ...
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nominativo
agg. e s. m. [dal lat. nominativus, der. di nominare «nominare»]. – 1. agg. a. Che vale a nominare, che ha l’effetto di nominare; è com. soprattutto nell’espressione caso n. o, assol., nominativo s. m. (dal lat. nominativus [casus],...
nomina
nòmina s. f. [der. di nominare]. – 1. L’atto di nominare qualcuno, o il fatto di essere nominato, a un ufficio, a una carica: atto, decreto, lettera di n.; n. in prova, n. definitiva; carica di n. presidenziale, ministeriale, che viene...