Il termine deittici indica un insieme eterogeneo di forme linguistiche – avverbi, pronomi, verbi – per interpretare le quali occorre necessariamente fare riferimento ad alcune componenti della situazione [...] e nei pronomi personali liberi e clitici di prima e di seconda persona singolare (io, mi, me; tu, ti, te) e plurale (noi, del signor Bonaventura (Conte 1999: 18),
il deittico spaziale qui non si riferisce né al luogo in cui si trova lo scrittore né ...
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Le locuzioni preposizionali sono combinazioni fisse di due o più parole (come davanti a, invece di, di fronte a, a causa di, da parte di, in relazione a, conformemente a) che costituiscono unità polirematiche [...] specificatori.
Indiscutibili unità lessicali polirematiche sono allora le locuzioni preposizionali imperniate intorno a un nome non articolato al singolare (cfr. gli esempi 13-16, in cui sono evidenti sia la cristallizzazione lessicale e sintattica ...
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Per lingua franca (o lingua franca mediterranea) s’intende una lingua veicolare a base italiana, documentata a partire dal tardo Cinquecento lungo le coste del Mediterraneo, in particolare nelle capitali [...] la lingua franca sono circoscritti all’ambito romanzo, non sussistendo che tracce marginali – tanto a livello grammaticale quanto lessicale – di influsso arabo o turco. La cosa è tanto più singolare se si pensa che la lingua franca sarebbe servita ...
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Le cosiddette forme colloquiali (o colloquialismi) caratterizzano il dialogo informale e spontaneo, ovvero condizioni comunicative proprie del parlato (➔ colloquiale, lingua; ➔ lingua parlata). Esse sono [...]
(f) Mettere (o mettere il caso) nel senso di «supporre», perlopiù alla seconda persona singolare del presente indicativo: metti (il caso) che non viene, che facciamo?;
(g) Toccare impersonale nel senso di «essere obbligato»: qui tocca bere qualcosa ...
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Il condizionale è uno dei modi del verbo (➔ modi del verbo; ➔ coniugazione verbale). Spesso considerato in relazione con il congiuntivo dalla grammaticografia italiana ed europea (Sgroi 2004), può essere [...] e terza) e numero (singolare o plurale), in opposizione ai tre modi non finiti (➔ infinito, ➔ participio un ragazzo che sarebbe stato disposto a viaggiare
(23) E da sola non ci vado mai, perché mi verrebbe una depressione da spararmi (Andrea De ...
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L’introduzione della lingua nazionale nel repertorio veneto è stata più lenta che in altre regioni, per una diffusa persistenza nell’uso del dialetto, come attestano le statistiche Doxa e ISTAT. Oggi tuttavia [...] (bracci, uovi) o usi al plurale invece che al singolare (i risi, le trippe). Nettamente preferito è il suffisso diminutivo e che bello e che caro, e incapricciarsi in una cosa, e non s’indubiti, e l’aspetta un momento; e ti sfugge ben sovente ...
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La classe delle parole interrogative comprende aggettivi (tecnicamente, determinanti) e pronomi (tecnicamente, sostituti del nome) usati nelle interrogazioni dirette e indirette.
Le domande parziali o [...] sei!
Gli eventuali aggettivi e participi riferiti a che e a (che) cosa si accordano al maschile singolare:
(36) che mi racconti di bello?
(37) non so che cosa sia accaduto
Gli eventuali aggettivi e participi riferiti a chi si accordano col genere e ...
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Si tende abitualmente a confondere sotto un unico segno grafico quelli che sono invece due distinti segni interpuntivi: la lineetta (o trattino lungo: ‹–›) e il trattino (o trattino breve o corto o trattino [...] lunga lineetta d’inserzione-segnalazione del discorso diretto (ma non solo), in funzione sia aprente sia chiudente.
A differenza prestano, in alternanza con le virgolette (alte o basse, singole o doppie, a seconda del costume tipografico), a indicare ...
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Il termine plurale (dal lat. plurāle, neutro, da plūs, pluris col suff. -ālis) indica uno dei valori che può assumere la categoria grammaticale del ➔ numero in italiano, insieme al singolare. In altre [...] plurale irregolare si spiega per la sua provenienza dalla terza declinazione (hŏmo → hŏmines).
Il gruppo (ο), non più produttivo, comprende nomi che al singolare sono maschili ed escono in -o, mentre al plurale sono femminili ed escono in -a. Con l ...
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Un paradigma è l’insieme delle forme di una parola (tecnicamente, un lessema). Sono esempi di paradigma le forme che prende un verbo nella coniugazione, un pronome, un aggettivo e un nome nella declinazione.
I [...] presentano molte caratteristiche flessive: nelle forme ama, prende, apre non è infatti possibile distinguere quali siano gli elementi corrispondenti ai valori indicativo, presente, terza persona, singolare. Ma anche in forme più lunghe, come la terza ...
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singolare
(ant. singulare) agg. e s. m. [dal lat. singularis «proprio di uno solo», der. di singŭlus «singolo»]. – 1. agg. a. ant. Che concerne una singola persona o cosa, che è proprio di un individuo singolo: Là dove avrà dal re de’ Catalani...
singolo
sìngolo (ant. sìngulo) agg. e s. m. [dal lat. singŭlus -a -um, usato spec. come agg. distributivo di unus, soprattutto al plurale]. – 1. agg. a. Preso o considerato a sé, distinto dagli altri; ciascuno di per sé, uno per uno; isolato:...