Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] e con la scelta di Bembo, che, su questo come su altri punti grammaticali, sarà destinata a diventare la norma della lingua letteraria.
L’ambiente cosmopolita della curia romana di fine Quattrocento rappresenta un caso eccezionale. Il forte afflusso ...
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La corrispondenza epistolare comincia a diffondersi nella prima metà del Duecento, in concomitanza con la diffusione degli usi scritti del volgare, in seguito a due mutamenti di carattere materiale: l’inizio [...] , ecc.); dall’altro si sviluppa una sempre più imponente tradizione di scrittura mercantile, opera di un ceto sociale che di norma non conosceva il latino o ne aveva solo una competenza passiva.
La cultura alta, di cui erano interpreti i maestri di ...
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(sanscr. Kaśmīrās, o Kaśmīra) Regione del subcontinente indiano, controllata per due terzi dall’India, per una piccola parte dalla Cina e per il resto dal Pakistan, che non ha mai rinunciato a rivendicarlo, [...] montano del fiume Indo. Il clima è temperato nelle regioni basse, ma con sensibili escursioni annue. La piovosità è di norma considerevole. Rigoglioso e pittoresco il manto forestale, ampie le zone a pascolo, in cui si esercita l’allevamento. Le ...
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L’ordine degli elementi di una struttura sintattica (come un sintagma o una frase) è un parametro cruciale negli studi linguistici, principalmente in quelli di tipologia. A partire dalla struttura della [...] ho visto che padre Domenico ce li ha, i pantaloni (Lara Cardella, Volevo i pantaloni)
I costituenti dislocati sono di norma considerati come parte dell’informazione data, quindi del tema o del già citato «centro di interesse comunicativo della frase ...
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L’espressione legislazione linguistica fa riferimento all’insieme dei provvedimenti di legge e delle disposizioni aventi rilevanza giuridica che lo Stato e gli altri soggetti pubblici a livello sovranazionale, [...] realizzato dal fascismo raggiunge il suo culmine intorno al 1930, traducendosi non solo in una cospicua serie di norme giuridicamente rilevanti (Klein 1986: 165-175 ha messo insieme un prezioso Indice delle disposizioni legislative e regolamentari e ...
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In riferimento all’apertura della bocca, allo spazio tra lingua e palato e all’apertura delle labbra le ➔ vocali possono essere aperte o chiuse (nella letteratura meno recente le prime possono esser definite [...] e col[ɔ]nna. A Napoli il sistema è eptavocalico, ma le semiaperte e le semichiuse hanno diversa distribuzione rispetto alla norma (per es., l[ɔ]ro, u[o]mo) e risultano foneticamente differenti.
Rispetto all’italiano standard, le pronunce dialettali e ...
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Con la locuzione correzione di bozze si indicano complessivamente i diversi tipi di intervento eseguiti sulle prove (o bozze) di stampa per preparare un testo in vista della sua pubblicazione. Si tratta [...] costituendo, tra l’altro, nel corso del XVI secolo in Italia un fattore di decisiva importanza nella diffusione di una norma linguistica condivisa (cfr. Trovato 1991).
Durante il XVII e il XVIII secolo, l’evoluzione in senso industriale della stampa ...
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CLARICIO, Girolamo
Francesca Romana De' Angelis
Nacque a Imola intorno al 1470. Secondo le ipotesi di Dionisotti si recò a Pavia e a Milano, dove iniziò la formazione culturale e dove probabilmente [...] , che più tardi riproporrà "nell'esercizio di una filologia soggettiva... nella fede d'un gusto, elevato a norma assoluta" (Raimondi). Antichità e modernità costituiscono due livelli interagenti di confronto, che si armonizzano ponendosi ora come ...
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PRESTITI
Il prestito (o forestierismo) è una parola, una locuzione o una costruzione sintattica di una lingua straniera che entra nel lessico di un’altra lingua.
Nel lessico italiano contemporaneo si [...] a una consonante
il j’accuse, i jet-set, un juke-box, la jam-session
Il genere dei prestiti non adattati è di norma quello che ha la parola corrispondente in italiano, se questa esiste ed è identificabile in modo univoco. In molti casi il genere può ...
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VAUGELAS, Claude-Favre, signore di
Salvatore Battaglia
Grammatico francese, nato a Meximieux, nella Bresse, il 6 gennaio 1595, morto a Parigi nel febbraio del 1650. Visse dapprima con la pensione che [...] al sommo grado è l'uniformità nella pronunzia, e soprattutto nel vocabolario, e perciò anche a lui s'impone la ricerca d'una norma, d'un criterio livellatore e discriminatore: l'uso è infatti colto non certo in seno alle classi popolari, ma presso la ...
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norma
nòrma s. f. [dal lat. norma «squadra» (come strumento) e fig. «regola»]. – 1. In origine, con sign. non più in uso, strumento adoperato da tecnici e operai per tracciare misure e rapporti di linee e di angoli; squadra: fare a norma,...
normando
s. m. [dal fr. normande, femm. sostantivato dell’agg. normand «normanno»]. – Carattere tipografico con asta molto piena, ma con forte chiaroscuro e grazie sottilissime, usato per titoli e sim.; è detto anche normanno.