Il testo narrativo è uno dei tipi fondamentali di testo riconosciuti dalle tipologie testuali (➔ testo, tipi di). Può essere definito come il risultato di un macroatto (➔ pragmatica) di narrazione, che [...] nel mondo narrato; tali predicazioni, inoltre, sono vere ciascuna in un tempo diverso, non simultaneamente come accade di norma nella descrizione.
(b) Il testo narrativo è composto di una sequenza di enunciati, la cui produzione e ricezione ...
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L’italiano di Milano si può definire come una sottovarietà galloitalica dell’➔ italiano regionale settentrionale (che esclude cioè l’italiano regionale del Triveneto). La sua fisionomia va collegata ai [...] passato, cioè di un italiano venato di ➔ regionalismi lessicali e di varianti fonetico-grafiche e morfosintattiche resistenti alla norma di tipo toscano letterario definita da Pietro ➔ Bembo: i testi non letterari, gli usi privati di scrittura, gli ...
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Malgrado l’enorme diffusione mondiale di singoli tipi di giochi, in particolare del cruciverba, solo in Italia l’assieme dei giochi enigmistici ha dato vita a una tradizione continuativa, e solo in Italia [...] di gioco funzioni, autore e fruitori devono necessariamente richiamarsi a una grammatica comune, codificata da manuali o da norme redazionali rispettate dagli editori dei giochi. Il fatto che le regole soggiacenti siano note e condivise e non siano ...
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I nomi d’azione (➔ nomi) sono nomi designanti processi: costruzione («l’azione di, il fatto di costruire»), risanamento («l’azione di, il fatto di risanare»), partenza («l’azione di, il fatto di partire») [...] da di (la caduta dell’impero romano): se però il nome d’azione ha senso passivo l’agente è di norma realizzato come sintagma preposizionale introdotto dalla locuzione preposizionale da parte di, come nella frase già esaminata in (11). Il soggetto ...
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Carlo Goldoni (Venezia 1707 - Parigi 1793) trascorse parte della fanciullezza a Venezia, e l’adolescenza e la giovinezza in varie sedi. Compì studi disordinati e concluse quelli di diritto. Avvocato a [...] Tutte le opere, vol. 1°, pp. 621-757).
Si avverte in questa dichiarazione un riflesso delle contemporanee polemiche sulla norma della lingua nazionale tra puristi e modernisti o liberisti, i quali ultimi difendono il principio di comprensibilità dell ...
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Francesco Guicciardini nacque a Firenze, il 6 marzo 1483, da importante famiglia fiorentina. Dottore in legge nel 1505, nel 1511 fu ambasciatore in Spagna. Tornato a Firenze all’inizio del 1514, nel 1516 [...] condivide con Machiavelli (e con un più vasto ambito fiorentino: cfr. Pozzi 1975: 54) l’adesione alla norma fiorentina del Quattrocento e agli abiti grafici latineggianti diffusi nelle cancellerie, in opposizione alle scelte propugnate da ➔ Pietro ...
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Con il termine italoamericano ci si riferisce per lo più alla parlata fortemente mista degli emigrati italiani d’America, descritta fin dagli studi di Livingston (1918) e Menarini (1947). Tale parlata [...] e con italiani di origine regionale diversa. Nella seconda generazione la diglossia (➔ bilinguismo e diglossia) tende a essere la norma, con l’italiano eroso ristretto agli usi domestici e con l’inglese come varietà alta dominante. La variabilità ...
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I saluti hanno la funzione pragmatica di mediare il rapporto con l’altro, aprendo e chiudendo diversi tipi di scambi comunicativi con l’uso integrato di più codici (verbale, gestuale, prossemico).
La componente [...] esse seguono e/o accompagnano le prime fasi di ‘riconoscimento’:
(3) Pronto? Buonasera, sono Mario Rossi
E poi chiudono di norma la comunicazione:
(4) Allora a domani. Ciao ciao ciao
L’ultimo es. mostra, tra l’altro, come ciao sembri aver ...
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Il termine indebolimento indica una serie di fenomeni fonetici e fonologici che hanno come effetto la riduzione del grado di forza articolatoria di un suono (➔ fonetica articolatoria). Da un punto di vista [...] segmento è globale e la riduzione è apprezzabile non solo sul piano temporale (i suoni rilassati e/o sonori sono di norma più brevi di quelli forti e/o sordi e hanno ridotta espansione spettrografica), ma anche sul versante percettivo, dato che nel ...
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Avverbi di maniera (detti anche di modo o qualificativi) è la denominazione tradizionale di una vasta categoria di ➔ avverbi che esprimono il modo o la maniera in cui ha luogo l’evento indicato dal predicato, [...] ), nell’arco compreso fra la seconda metà del Duecento e la seconda metà del Trecento, diventando l’apocope la norma con basi piane e sdrucciole alla fine del Quattrocento.
Un centinaio sono le (presunte) eccezioni nella formazione degli avverbi ...
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norma
nòrma s. f. [dal lat. norma «squadra» (come strumento) e fig. «regola»]. – 1. In origine, con sign. non più in uso, strumento adoperato da tecnici e operai per tracciare misure e rapporti di linee e di angoli; squadra: fare a norma,...
normando
s. m. [dal fr. normande, femm. sostantivato dell’agg. normand «normanno»]. – Carattere tipografico con asta molto piena, ma con forte chiaroscuro e grazie sottilissime, usato per titoli e sim.; è detto anche normanno.