Con il termine anacoluto (dal lat. tardo anacoluthon, gr. anakólouthon (skhēma), composto da an- privativo e akólouthos «seguace») si indica generalmente la frattura di una sequenza sintattica mediante [...] se lo può dare
(18) un religioso che senza farvi torto, val più un pelo della sua barba che tutta la vostra
o quelli, altrettanto noti, delle novelle e dei romanzi di ➔ Giovanni Verga:
(19) il primo che va in giro di notte gli faremo la pelle (Verga ...
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Stato dell’Africa nord-orientale, che si estende anche in territorio tradizionalmente considerato asiatico, a E dell’istmo di Suez (penisola del Sinai). Il nome deriva da quello dell’antica città di Menfi, [...] Una lunga narrazione delle avventure cavalleresche del re Petubasti ci è giunta in vari esemplari. Una serie di novelle ha invece come eroe Setem Khaemwese, un figlio di Ramesse II che passa per abile mago e di cui si narrano le più strane avventure ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] tra componenti culte e popolari si ricompone nei capolavori di ➔ Giovanni Verga, I Malavoglia (1881) e la raccolta di novelle Vita dei campi (1881). La naturale adozione di tratti colloquiali e regionali nel tessuto della narrazione e la costruzione ...
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PETROCCHI, Policarpo
Paola Manni
PETROCCHI, Policarpo. – Nacque il 16 marzo 1852 a Castello di Cireglio (una piccola località montana presso Pistoia), primogenito di Luigi e di Carolina Geri, che in [...] pistoiese, oltre alle notevoli qualità didattiche, contribuì l’intensa attività letteraria e giornalistica. Pubblicò la raccolta di novelle, aneddoti e poesie Fiori di campo: letture toscane (Milano 1876; poi riedita con il titolo Letture toscane ...
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BARTOLOMEI (Bartolamei), Simon Pietro
Luigi Moretti
Nacque a Pergine di Valsugana il 16 nov. 1709 da lacopo Gaetano e da Anna Gentili; studiò a Trento, Innsbruck, Merano e si laureò in legge a Bologna [...] LXVII, p.127).
Bibl.: G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 1, Brescia 1758, p. 474; F. Perger, in Novelle letterarie, Firenze 1764, pp. 76-80 (i titoli delle opere, manoscritte del B. non concordano presso questi due autori, forse perché il ...
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IVE, Antonio
Domenico Proietti
Nacque a Rovigno, in Istria, il 13 ag. 1851 da Pietro ed Eufemia Ruffini, in una famiglia originaria di Spalato (il cognome Ive è la forma croata corrispondente all'italiano [...] popolari della nativa Istria.
Così, se uno dei suoi primi scritti era stato una versione in dialetto rovignese della nona novella della prima giornata del Decameron (nel volume a cura di G. Papanti, I parlari italiani in Certaldo, Livorno 1875, pp ...
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Nella retorica classica e nella linguistica testuale moderna il termine anadiplosi (lat. conduplicatio, adiectio, reduplicatio, e in greco anche epanidiplōsis «reduplicazione», epanastrophē «ritorno», [...] -22)
ruminando e sì mirando in quelle,
mi prese il sonno; il sonno che sovente,
anzi che ’l fatto sia, sa le novelle
(Purg. XXVII, 92)
Non di rado, in Dante, l’anadiplosi sembra spezzata da interpolazioni combinate con le perifrasi e spesso anche con ...
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Aleramo, Sibilla & Campana, Dino (2000), Un viaggio chiamato amore. Lettere 1916-1918, a cura di B. Conti, Milano, Feltrinelli.
Asor Rosa, Alberto (2002), L’alba di un mondo nuovo, Torino, Einaudi.
Bachelard, [...] della lingua italiana, a cura di F. Bruni, Bologna, il Mulino.
Mengaldo, Pier Vincenzo (2003), Appunti linguistici e formali sulle novelle, in Tozzi: La scrittura crudele. Atti del Convegno internazionale (Siena, 24-26 ottobre 2002), a cura di M.A ...
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YIDDISH
Marino Freschi
. Con la progressiva diaspora dalla Palestina le comunità ebraiche si trasferirono in diversi paesi, esprimendo forme linguistiche e culturali originali, sorte da una complessa [...] In quegli anni venne fondata la prima rivista culturale y., Kol Mevasser, di A. Tzederboim, dove apparvero le prime novelle di Mendele Mokher Sforim, il fondatore della letteratura y. moderna, che trasformò il suo nome Sholem Jakob Broyde Abramovitch ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] nella mente (Deledda, Il vecchio della montagna, p. 109)
(33) E si diverte a portarmi in casa, perché io ne tragga novelle e romanzi e commedie, la gente più scontenta del mondo, uomini, donne, ragazzi, avvolti in casi strani da cui non trovan più ...
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novella
novèlla s. f. [lat. pop. *novella, neutro pl. sostantivato dell’agg. novellus «novello»; il sign. 3 dal lat. tardo Novellae, agg. femm. pl. (sottint. Constitutiones)]. – 1. a. ant. Novità, fatto nuovo o insolito, in quanto sia comunicato...
novellare
v. intr. [der. di novella] (io novèllo, ecc.; aus. avere), letter. – 1. Raccontare novelle (o una novella): trascorrere la sera novellando accanto al fuoco; se la morte è una pestilenza, vogliamo scordarcene, novellando? (Bufalino);...