etimologia
Franco De Renzo
L'origine delle parole
Qual è l'origine della parola testa? O della parola bocca? Entrambe sono parole molto comuni, che impariamo facilmente già nei primi anni di vita. Come [...] talvolta (raramente però) perfino chi è stato a usarla per primo
La storia delle parole, a volte semplice...
Le parole Infatti, non esiste una lingua che non abbia un elevato numero di parole provenienti da altre lingue. Per esempio, l'inglese, ...
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Il secondo termine di paragone (o di comparazione) è un costituente sintattico di varia natura, che esprime il secondo dei due termini che si confrontano in una relazione di comparazione (➔ comparativo, [...] termine da tanto. In tali casi quanto è aggettivo, e concorda sempre in genere e numero con il sintagma nominale del primo termine (Belletti 1991: 835):
(13) ho letto tanti libri quanti ne hai letti tu
L’introduttore quanto concorda con l’antecedente ...
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La sillepsi (o sillessi, dal gr. sýllēpsis «il prendere insieme», calcato in lat. con conceptio) designa un insieme di figure retoriche variamente denominate nella tradizione retorica classica (➔ retorica).
In [...] »): «Quando la concordanza delle parole nel genere e nel numero non avviene in relazione alla grammatica, ma al senso, i seguenti usi:
(a) uso della terza persona al posto della prima per indicare chi parla (24) o chi ascolta (25):
(24) ...
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La dissimilazione è un processo per il quale due suoni situati nella stessa parola o in parole contigue, e aventi uno o più tratti in comune, mutano al fine di differenziarsi tra loro. Diversamente dal [...] e luogo di articolazione (cfr. McMahon 1994: 17).
A seconda del numero di tratti coinvolti nel processo di mutamento, si usa distinguere la dissimilazione parziale da quella totale: nel primo caso un suono perde uno o più tratti distintivi e viene ...
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Sincope (dal gr. synkopḗ, lett. «atto del tagliuzzare») in ➔ fonetica storica è il fenomeno che consiste nella scomparsa di un suono o di una ➔ sillaba all’interno di una parola (per la caduta in posizione [...] :
(5) Io non me ne anderò di qui, – rispose il Grillo, – se prima non ti avrò detto una gran verità (cap. 4)
(6) Vi prometto che anderò della sincope ha evoluzioni differenti, come mostra l’isoglossa numero 5 La Spezia-Rimini (Rohlfs 1937: 10; ➔ ...
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Il termine anafonesi (composto del gr. ana- «sopra, indietro» e phṓnēsis, da phōnḗ «voce, suono», attestato per la prima volta nelle Meraviglie d’Italia, 1939, di Carlo Emilio Gadda, poi specializzato [...] Nell’anafonesi più antica (etichettata da Castellani «di primo tipo»), le vocali latine ē e ĭ, che una pronuncia velare. Castellani (1980: 86) ipotizza che almeno per un certo numero di voci, l’anafonesi più recente sia avvenuta «verso la fine del ...
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In italiano i ➔ nomi (e tutti gli elementi sostantivati: infiniti, aggettivi e participi) possono essere preceduti da articoli (➔ articolo), anche con l’interposizione di altre parole (aggettivi o avverbi): [...] ‹pn›: uno pneumatico).
La o cade invece davanti a tutte le numerose altre consonanti o gruppi consonantici (e qui l’uso di un corrisponde a il secondo veicola. In apertura di enunciazione, o al primo capoverso di uno scritto, si farà riferimento a « ...
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In linguistica, la categoria di nome astratto non è universalmente accettata. I nomi astratti non sarebbero infatti di facile definizione dal punto di vista semantico: non a caso l’‘astrattezza’ non rientra [...] dei nomi comuni di massa (➔ nomi), e quelli che seguono le regole proprie dei nomi comuni numerabili (Renzi 1988: 326).
Nel primo tipo si collocano nomi come amore, dolcezza, amarezza, diffidenza, gioia, bontà, verità, bellezza, coraggio, pazienza ...
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Si chiamano enclitiche le parole (soprattutto ➔ monosillabi) che, non possedendo accento proprio, si ‘appoggiano’ prosodicamente alla parola precedente, formando con essa un’unità accentuale (a volte anche [...] è generalizzata la posizione proclitica, salvo un ristretto numero di eccezioni, in cui la posizione enclitica è mostra come la sequenza di due accusativi sia impossibile: il primo è sostituito dal dativo.
Infine, la posizione proclitica o enclitica ...
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Si chiamano segni paragrafematici (espressione coniata da Arrigo Castellani: cfr. Castellani 1985) tutti i tratti e gli accorgimenti grafici che si combinano con una o più lettere dell’alfabeto, oppure [...] nel 1496 (1495 more veneto), dove compaiono, per la prima volta in un testo a caratteri latini, segni paragrafematici come la agli altri segni o grafemi); il deponente (lettera o numero collocato in basso); le barre verticale ‹|› e obliqua ‹/›, ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
primo
agg. [lat. prīmus, superl. dell’avv. e prep. ant. pri «davanti», da cui anche il compar. prior]. – 1. Numerale ordinale (indicato con 1° se si utilizzano cifre arabiche, oppure con il numero romano I) che, con il suo normale uso di agg.,...