Tabu è una parola polinesiana («sacro, proibito»), spesso, ma impropriamente, pronunciata tabù, che designava originariamente una proibizione rituale riguardante oggetti o persone rivestiti di sacralità; [...] eufemistici e no, del nome dell’organo sessuale femminile e maschile. Il primo (il n. 561) per es., così inizia:
Chi vvo’ cchiede la edité par R. Druetta & P. Paissa, «Synergies Italie» numero speciale, pp. 137-144.
Zelenin, Dimitri K. (1988-1989 ...
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Il condizionale è uno dei modi del verbo (➔ modi del verbo; ➔ coniugazione verbale). Spesso considerato in relazione con il congiuntivo dalla grammaticografia italiana ed europea (Sgroi 2004), può essere [...] che specificano tempo (presente o passato), persona (prima, seconda e terza) e numero (singolare o plurale), in opposizione ai tre fino all’Ottocento (vedi Manzoni), con propagginazioni primo-novecentesche, il futuro nel passato poteva essere indicato ...
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Con alterazione si designa il fenomeno, riconducibile alla ➔ formazione delle parole, per cui un affisso modifica una parola senza mutarne né la categoria grammaticale né le proprietà denotative essenziali. [...] are), -icchi(are) e -ol(are) sono i più numerosi. Allo stesso modo, gli avverbi sono ampiamente attestati tra gli alterati solleva una serie di problemi di carattere morfologico. Un primo problema, che concerne gli alterati nominali, è dato dal ...
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La classe delle parole interrogative comprende aggettivi (tecnicamente, determinanti) e pronomi (tecnicamente, sostituti del nome) usati nelle interrogazioni dirette e indirette.
Le domande parziali o [...] sia accaduto
Gli eventuali aggettivi e participi riferiti a chi si accordano col genere e numero del referente:
(38) ragazze, chi di voi è arrivata per prima?
Che può essere usato come rafforzativo nelle interrogative dirette:
(39) che? stai dando la ...
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Il termine plurale (dal lat. plurāle, neutro, da plūs, pluris col suff. -ālis) indica uno dei valori che può assumere la categoria grammaticale del ➔ numero in italiano, insieme al singolare. In altre [...] le declinazioni latine di provenienza.
Il primo gruppo (A), che continua la prima declinazione latina (rosă, rosae > (specie, serie, ecc.) o in -i (brindisi, tesi, ecc.), dei numerosi nomi maschili in -a (boia, panda) e femminili in -o (biro, ...
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Le consonanti laterali sono così chiamate in quanto, per produrle, la lingua assume una particolare conformazione che permette la fuoriuscita dell’aria dai suoi lati (➔ fonetica articolatoria, nozioni [...] fonologica di quattro o tre laterali è presente in un numero limitato di lingue (tra queste le lingue australiane). La ›, come in orgolglo e olglo, in cui la presenza grafica della prima l, sembra indicare la durata lunga di tale suono; esclusiva del ...
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Un inveterato luogo comune vuole l’italiano come la più adatta tra le lingue al canto, soprattutto per una ragione fonetica e una sintattica: la ricchezza di suoni vocalici, specie in fine di parola, e [...] a W.A. Mozart, da J.A. Hasse a F.J. Haydn, numerosi compositori stranieri optano per opere su libretto italiano; si ricordi, oltre ai nomi già l’intonazione, il timbro e il ritmo. In primo luogo, ad una minima escursione tonale degli enunciati parlati ...
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Tra tutti i tipi di comunicazione audiovisiva e trasmessa (➔ lingua e media), il più rappresentativo è quello televisivo, per la numerosità degli utenti, gli investimenti che comporta e la ricaduta sulla [...] Centorrino 2006): «l’esigenza di coinvolgere un maggior numero di utenti porta alla creazione della cosiddetta televisione ‘ nell’italiano comune, sono almeno audience, bucare lo schermo, prima o seconda serata, share e zapping (per quanto riguarda il ...
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Il grado comparativo è la proprietà dell’aggettivo che permette di attribuire a un nome una proprietà, espressa da quell’aggettivo, allo stesso tempo comparandone l’intensità con un altro nome (detto ➔ [...] è più esperto di Antonio) o un avverbio (Mario è più esperto di prima, Franco è arrivato più tardi di ieri; ma: più stanco che / * : c‘erano tanti uomini quante donne, in cui è comparato il numero di uomini e donne, e l’uso avverbiale: c’erano tanto ...
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Nella lingua quotidiana, il termine mitigazione, applicato a un evento o a uno stato, ha un presupposto negativo: quel che viene mitigato è un fenomeno atmosferico avverso (ad es., i rigori dell’inverno, [...] ’idea di mitigazione è l’idea di adattamento: la prima è una forma del secondo. Il parlante adatta continuamente libere, ad es. se me lo può tenere, se mi dà il numero; costruzioni negative, con funzione interrogativa, ad es. non è che mi potreste ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
primo
agg. [lat. prīmus, superl. dell’avv. e prep. ant. pri «davanti», da cui anche il compar. prior]. – 1. Numerale ordinale (indicato con 1° se si utilizzano cifre arabiche, oppure con il numero romano I) che, con il suo normale uso di agg.,...