Poeta latino cristiano (n. Calahorra o Saragozza 348). P. è stato definito «il maggiore esponente dell'umanesimo cristiano del IV secolo»; e la sua è una poesia colta, ricca di riferimenti classici e di [...] nei quali si combatte il sopravvivente paganesimo romano; Dittochaeon, «il doppio nutrimento», con allusione al Vecchio e al NuovoTestamento, dei quali si illustrano molti episodi; Psychomachia, sulla lotta tra i vizi e le virtù nell'animo cristiano ...
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Drammaturgo spagnolo (Madrid 1600 - ivi 1681); dal 1609 al 1614 frequentò a Madrid il Collegio Imperiale tenuto dai gesuiti; studiò diritto canonico nelle università di Alcalá de Henares e di Salamanca. [...] quali egli ha conferito la potenza della grande arte, l'intenso soffio animatore della religione. I fatti del Vecchio e del NuovoTestamento, Sueños hay que verdades son, La cena de Baltasar, La viña del Señor, El diablo mudo, le azioni che svolgono ...
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Tissot, Jacques-Joseph, detto James. - Pittore e incisore francese (Nantes 1836 - abbazia di Buillon, Doubs, 1902). Artista inquieto e poliedrico, il suo complesso percorso esistenziale trova puntuali [...] Bibbia di Tissot, sulla vita di Gesù (pubblicati in due volumi a Parigi e a Londra nel 1896-97) e sul NuovoTestamento (pubblicati nel 1904). T. trascorse gli ultimi anni della sua vita nell’abbazia di Bouillon, sui Pirenei, lavorando a una serie ...
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Erudito (York 735 - Tours 804). Il suo insegnamento, ispirato alla riscoperta della cultura classica, divenne fondamentale per la riorganizzazione del sistema scolastico di tutto l'Impero e contribuì alla [...] sulla lettura ritmica dei neumi, sulla composizione dei testi liturgici); altri di teologia, contro l'adozianismo spagnolo a libri del Vecchio e NuovoTestamento, oltre alla revisione della Volgata latina ("testo alcuiniano"), di filosofia (De ...
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Calvinista (Vézelay, Borgogna, 1519 - Ginevra 1605). Fu professore di greco a Losanna e attivo propagandista del calvinismo in Svizzera, in Germania e anche a Parigi (1557); e scrisse, contro S. Castellion, [...] sua educazione di filologo è saggio il De francicae linguae recta pronuntiatione tractatus (1584) e soprattutto l'edizione del NuovoTestamento (1565). Per essa si servì del codice onciale bilingue, greco e latino (sec. 6º), dei Vangeli e degli Atti ...
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Città della Germania (Assia; 64.097 ab. nel 2007). Sorta nell’8° sec. attorno all’abbazia sulla strada Magonza-Turingia, acquistò importanza commerciale nell’11° sec. con la concessione agli abati dei [...] guerra dei Trent’anni causò la dispersione di molti codici.
La biblioteca comunale, costituita nel 1776, conserva un celebre codice della Vulgata latina, il Fuldensis (6° sec.), con il NuovoTestamento e la lettera apocrifa di s. Paolo ai Laodicesi. ...
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Riformatore inglese (n. nel Galles tra il 1490 e il 1495 - m. Vilvoorde, Bruxelles, 1536). Ordinato prete (1521), al suo pensiero riformatore si deve in particolare The obedience of a christian man (1528), [...] quale aveva tradotto, pur non pubblicandolo, l'Enchiridion) e di Lutero, concepì il progetto di tradurre in inglese il NuovoTestamento, e per questo si recò a Londra (1523), sperando invano nell'appoggio del vescovo Cuthbert Tunstal. Passò allora in ...
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Filosofo e teologo tedesco (Amburgo 1694 - ivi 1768). Tipico rappresentante della teologia illuminista luterana, è conosciuto soprattutto per l'Apologie oder Schutzschrift für die vernünftigen Verehrer [...] Gottes, pubblicata in modo frammentario solo dopo la sua morte. Il testo costituisce una critica prettamente razionalistica del Vecchio e del NuovoTestamento e interpreta la figura del Cristo come quella di un predicatore politico i cui miracoli ...
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Filologo tedesco (Brunswick 1793 - Berlino 1851), prof. nelle univ. di Königsberg (1818) e di Berlino (1825). Grecista, latinista, germanista, studioso di metrica; insigne soprattutto per il metodo della [...] ", corrispondente a quello delle "aree" introdotto, molto più tardi, in linguistica. L. curò un'importante edizione del NuovoTestamento (1831, con successive edizioni), di Genesio (1834), di Babrio (1845). Decompose il poema dei Nibelunghi (1816 ...
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Filologo classico (Oulton, Yorkshire, 1662 - Cambridge 1742); fin dalla sua prima opera, l'Epistola ad Millium (1691), ma soprattutto con la pubblicazione dei frammenti di Callimaco (1697) e poi con la [...] spesso il pericolo di un esagerato razionalismo con l'intendere la critica testuale come storia del testo (Proposals per l'edizione critica del NuovoTestamento, 1720). Dimostrò la persistenza del digamma in Omero; lasciò tra l'altro una notevole ...
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testamento
testaménto s. m. [dal lat. testamentum, der. di testari: v. testare1]. – 1. Atto giuridico, essenzialmente revocabile, con il quale una persona dispone (salvo ipotesi eccezionali) in forma scritta delle proprie sostanze, in tutto...
nuovo
nuòvo (letter. o region. nòvo) agg. [lat. nŏvus]. – 1. In genere, di cosa fatta o avvenuta o manifestatasi da poco, spesso in contrapp. diretta a vecchio, antico, e quindi con sign. prossimo a recente, attuale, moderno, ma con notevole...