FORMICHI, Carlo
Paolo Taviani
Nato a Napoli il 14 febbr. 1871 da Giuseppe e Vincenza Pisa, si era appassionato allo studio del sanscrito già prima di giungere all'università, dove lo continuò sotto [...] essa", attestato dalla tradizione vedica, sarebbe stato ridotto a convenzione dal formalismo culturale (ibid., p. 57) se non gli si fosse opposto un pensiero dinamico e laico grazie al quale "già nelle Upanishad non c'è più posto per gli dèi o per un ...
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Il termine suppletivismo designa il fenomeno morfologico (➔ morfologia) per il quale in uno stesso paradigma flessivo (➔ paradigmi) entrano a far parte due (o più) morfemi lessicali diversi. Il risultato [...] comportamento della consonante nasale col variare del contesto fonologico: inutile, impossibile, irreale, illogico); all’estremo opposto il suppletivismo forte nel quale si alternano morfemi privi di qualsiasi somiglianza fonologica (sono / fui ...
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Per metrica si intende l’insieme delle regole che governano il discorso poetico (o in versi), in quanto distinto da quello in prosa (in antico, oratio soluta, sciolta dalle regole della versificazione). [...] , tra fresche ed e, tra dolci e acque). Molto più raro, e in genere evitato nella lirica di tradizione petrarchesca, il fenomeno opposto della dialefe, per il quale le due sillabe continuano a contare per due: per es., quando la prima sia tonica (nel ...
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Il passato prossimo (denominato anche, raramente, perfetto composto) è uno dei ➔ tempi composti dell’➔indicativo, che ha come principale significato quello di indicare un evento concluso nel passato. Il [...] di unità nazionale:
(12) *MUS: c’è stato un errore di Fassino / il quale / per la verità / ha lavorato per tutto l’opposto / in questi mesi //cioè per il governo di unità nazionale /
(Cresti 2000, vol. II: 234).
Negli ultimi trent’anni, data la sua ...
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Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] presentano differenze molto più cospicue dell’italiano tra la loro fase scritta medievale-rinascimentale e quella moderna e contemporanea.
All’opposto, a una lingua parlata più o meno unitaria da noi si arrivò soltanto dopo l’unità d’Italia, in ...
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Con il termine walser (contrazione di Walliser «vallesano») si intendono sia le popolazioni alemanniche emigrate in epoca medievale dal Vallese (Svizzera), e poi stabilitesi in numerose colonie lungo tutte [...] di caso genitivo e dativo sui nomi: ad es., der mömu «della / alla zia» (opposto al nominativo t möma), minesch ennusch «di mio nonno» (opposto al nominativo mine ennu).
Molte altre peculiarità del walser derivano invece da ➔ contatto linguistico: in ...
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Diciassettesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica La sua forma originale, nell’alfabeto fenicio, era quella di un triangolo con il vertice in alto e con il lato destro prolungato verso il basso; [...] in Italia settentrionale, anche in alcuni luoghi di Toscana e a Roma (per es. l’arrivista ‹l arivìsta›); in Sicilia, all’opposto, si pronuncia doppia l’r iniziale di parola (per es. la rivista ‹la rrivìsta›), come nelle lingue iberiche. L’r italiana ...
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Le ➔ preposizioni formano un gruppo di nove elementi invariabili (► variabili e invariabili, parole). Sono: a, con, da, di, in, per, su, tra e la sua variante fra.
A queste preposizioni proprie si aggiunge [...] essendo affini o appartenenti allo stesso campo di significato, hanno reggenze preposizionali diverse: fidarsi di qualcuno ha come opposto diffidare di chiunque, ma anche affidarsi a qualcuno e fare affidamento su qualcosa, oltre a diffidare qualcuno ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] infectum e perfectum, e cioè tra azione in via di svolgimento e azione compiuta; il conseguente uso del futuro perfetto, opposto al futuro semplice; d) nella sintassi il sorgere e il consolidarsi di un sistema ipotattico, o di subordinazione, che si ...
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Presso i grammatici greci, ogni particolarità accessoria che appare nella realizzazione di un suono nella parola, indipendentemente dall’articolazione essenziale di esso: intonazione, aspirazione, quantità [...] a ’s e ’st) quando seguono una parola terminante in vocale o in -m (interea (e)st; tuam (e)st); lo iato, fenomeno opposto della sinalefe, per cui nell’incontro di due fonemi vocalici (o di sillaba in -m con vocale), uno in fine di parola e uno all ...
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opposto
oppósto agg. [dal lat. opposĭtus, part. pass. di opponĕre «opporre»; cfr. opposito]. – 1. Posto di contro, di fronte, detto di un luogo rispetto a un altro, o di due cose che si trovino dalle due parti rispetto a un punto (o a una...
contrario
contràrio agg. [dal lat. contrarius, propr. «che sta di fronte», der. di contra «contro»]. – 1. a. Opposto, contrastante: opinioni, qualità, idee c.; io sono di parere c.; questo atto sarebbe c. alla mia natura; ogni colore si conosce...