COLLEZIONISMO
K. Pomian
A partire dalla formazione dei regni barbarici sui territori dell'Impero romano e per gran parte dell'epoca medievale le uniche collezioni di cui si abbia testimonianza sono [...] la domanda di oggetti che potevano prestarsi a essere tesaurizzati e di artigiani capaci di realizzarli, soprattutto gli orafi, che si riteneva esercitassero la prima delle arti manuali, in quanto trattavano materie preziose cariche di significati ...
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BRUNSWICK
T. Weigel
(ted. Braunschweig; Brunesguik, Brunesivvic, Bruneswic nei docc. medievali)
Città della Germania settentrionale, in Bassa Sassonia, capoluogo di distretto, posta nell'ampia regione [...] anni 1296-1412. I membri del Consiglio dell'Altstadt appaiono nominati per la prima volta nel 1231, nello statuto degli orafi, la più antica gilda della città. Si tratta del primo documento riguardante quella istituzione - già esistente dal 1200 ca ...
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FLEGREI, Campi
F. Ceci
Territorio vulcanico della Campania settentrionale costiera, attualmente limitato a S dal golfo di Pozzuoli e da Capo Miseno, a Ν dalla piana e dal canale di Quarto; con essi [...] , come testimoniato dai corredi funerari, con la popolazione locale.
Il ruolo svolto sia da Pithecusa, con le sue officine di orafi (Strab., V, 247 C), di metallurghi e vasai, sia, poco più tardi, da Cuma nell'ambito generale della trasmissione e ...
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VITERBO, Dario
Chiara Pazzaglia
Nacque a Firenze il 25 novembre 1890 da Umberto, attivo nel settore immobiliare, e da Matilde Levi, pittrice copista di galleria.
A differenza del fratello maggiore Carlo [...] di conoscenze, nel 1923 ricevette un invito per partecipare alla prima Biennale d’arte decorativa di Monza, nella sala degli orafi. In una vetrina collocata in un posto d’onore erano visibili gioielli in lamine d’oro sbalzate e traforate, applicate ...
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CONIO
L. Travaini
Con il termine c. si designa uno strumento usato per la lavorazione delle monete, consistente in un blocchetto di metallo che reca incisa in cavo su un'estremità la figurazione e/o [...] di stabilire cronologie di intere serie.Carlo I d'Angiò seguì personalmente la preparazione dei c. dei carlini del 1278: l'orafo Giovanni Fortino, forse già attivo nella zecca di Brindisi, fu chiamato nella nuova zecca istituita a Napoli a lavorare i ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Filippo Brunelleschi è il primo architetto del Rinascimento italiano. Le sue opere [...] gusto ornamentale ispirato all’antico. Era stato commissionato fra il 1419 e il 1421 dall’Arte della seta e degli orafi, di cui faceva parte lo stesso architetto, per l’assistenza ai bambini abbandonati.
Pur tenendo conto delle modifiche apportate in ...
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ARDENNE
J. Stiennon
(lat. Silva Arduenna; franc. Ardennes)
Altopiano che si estende tra il Belgio meridionale (medio bacino della Mosa) e la Francia nordorientale, i cui confini non sono precisamente [...] a New York (Pierp. Morgan Lib.), sono realizzazioni esemplari dell'arte mosana. Al di là di questo periodo di splendore, gli orafi mosani della seconda metà del sec. 13° dotarono l'abbazia di un ultimo grande reliquiario, la teca di S. Remaclo (1270 ...
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ARGENTARIUS
I. Calabi Limentani
Il primo significato della parola argentarius fu a Roma quello di banchiere, di cambiavalute; quello di argentiere, produttore o venditore di vasellame, di oggetti della [...] imprecisata in Britannia. Per la parte orientale dell'Impero, di lingua greca, iscrizioni di associazioni di argentieri ed orafi sono state trovate a Smirne (Syll.3, 1263), a Palmira (Cagnat, Inscript. Graecae ad res Romanas pertinentes, iii ...
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CATTARO
V. Ascani
(lat. Acruvium; Decatera; Catharum nei docc. medievali; serbocroato Kotor)
Città della Dalmazia posta all'estremità delle Bocche omonime, nella Rep. del Montenegro (Iugoslavia).Insediamento [...] dalmata], Zagreb 1952; Spomenik Srpske akademije nauka 103, 1953; 105, 1956; R. Kovijanić, Kotorski zlatari prve polovine XIV veka [Orafi di C. della prima metà del sec. 14°], Etnografski zbornik, 1961; J. Maksimović, Kotorski ciborij iz XIV veka i ...
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BELLI
Zenaide Giunta di Roccagiovine
Famiglia di argentieri romani di origine piemontese, attivi nei secc. XVIII-XIX. Vincenzo, figlio di Bartolomeo, nacque a Torino nel 1710 ed ivi iniziò la sua carriera [...] Vaticano 1950, pp. 16, 57 (per Vincenzo I), p. 78 (per Giovacchino), p. 97 (per Vincenzo II); C. Bulgari, Argentieri, gemmari e orafi d'Italia, I, 1, Roma 1959, pp. 123-129; Z. Giunta di Roccagiovine, in Il Settecento a Roma (catal.), Roma 1959, pp ...
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orafo
òrafo s. m. (f. -a) [lat. aurĭfex: v. orefice]. – Chi lavora metalli preziosi e oggetti d’oreficeria. È sinon. quindi di orefice, ormai raro nell’uso corrente ma vivo nella classificazione professionale, in quanto orefice oggi indica...
frassinella1
frassinèlla1 s. f. [di etimo sconosciuto], ant. – Pietra arenaria (detta anche pietra frassinella) usata un tempo dagli orafi per dare il filo ai ferri con cui lavorare i metalli, e anche per lisciare il piano dei lavori a smalto.