Filosofo e teologo (sec. 9º) di origine irlandese (donde i soprannomi Scotus e Eriugena che sono sinonimi). Già noto alla corte di Carlo il Calvo, nell'850-51 fu sollecitato a intervenire nella controversia [...] del molteplice dall'Uno non è originedel molteplice-temporale, ma origine extratemporale delle forme costituenti l'unica e vera struttura ontologica del e creazione delmondo sensibile coincidono) l'uomo dovrà vivere in un mondo adeguato alla sua ...
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Utilizzo degli astri per determinarne i presunti influssi sul mondo terreno e in base a essi prevedere avvenimenti futuri o dare spiegazione di fatti passati rimasti sconosciuti.
Le origini
Le origini [...] moti celesti e dalla concezione della natura divina degli astri, i sacerdoti babilonesi di origine caldaica conclusero che tutta la vita degli uomini e delmondo fosse regolata dagli astri-dei e che nei loro movimenti fosse iscritto il destino dell ...
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(gr. ᾿Αποκάλυψις) Titolo di scritti, canonici o apocrifi, contenenti rivelazioni relative ai destini ultimi dell’umanità e delmondo. Il più noto è il libro accolto nel canone del Nuovo Testamento. Nelle [...] accetta l’ipotesi di un unico autore si deve andare verso la fine del 1° secolo (95 circa); se si ammettono redazioni successive, le propongono di spiegare religiosamente i misteri dell’origine e del destino delmondo e dell’umanità. Alla base dell’ ...
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Eretico (n. Sinope 85 d. C. circa - m. 160 circa). Di agiata condizione, si trasferì a Roma; quando espose le sue tesi sulla totale inconciliabilità tra Nuovo e Vecchio Testamento fu subito scomunicato. [...] titolo Antitesi della sua opera) il Vangelo cristiano e il Vecchio Testamento: mentre quest'ultimo ci racconta dalle originidelmondo una serie di vicende crudeli e talvolta malvage, rivelandosi espressione di un Dio spietatamente giusto, il Vangelo ...
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Unità di misura del tempo, pari alla 24ª parte del giorno, e suddivisa in 60 minuti primi. Come simbolo di o. si usa la lettera h posta a esponente (per es., 1h). Nel computo del tempo, per determinare [...] O. scelta per convenzione internazionale per l’esecuzione contemporanea in tutti gli osservatori delmondo delle osservazioni meteorologiche utili alla previsione del tempo.
Dal sistema latino di computare le o. diurne deriva l’uso, largamente ...
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(o Poseidone; gr. Ποσειδῶν) Divinità degli antichi Greci, identificata dai Romani con Nettuno (➔). Secondo un antico mito, nella divisione delmondo tra i figli di Crono, a P. spettò il mare e in genere [...] legati al culto degli Inferi e P. è infatti, almeno in origine, divinità ctonia. Aspetti di P. come dio infernale rimangono ancora con Atena per il possesso dell’Attica nel frontone ovest del Partenone; Scopa in un famoso gruppo con Anfitrite e ...
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TrasportI
Nel linguaggio internazionale della marina mercantile, cargo-boat e cargo-liner, navi da carico rispettivamente adibite a viaggi liberi o a viaggi su rotte prestabilite e con orari: il cargo-liner [...] fine della Prima guerra mondiale. Annunciavano l’imminente fine delmondo, il ritorno collettivo dei morti e la distribuzione ai nelle isole dell’arcipelago; non sapendosene spiegare l’origine, erano convinti che provenissero dal regno dei morti, ...
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Storia
Dispersione in varie parti delmondo di un popolo costretto ad abbandonare la sua sede di origine. In particolare, la dispersione degli Ebrei nel mondo antico, dopo le deportazioni in Assiria (721 [...] d.C. Dopo la d. provocata dai Romani, il tema del ritorno in Palestina degli Ebrei dispersi divenne uno dei più comuni area molto più ristretta dove in origine tali dialetti erano parlati, si diffusero (a partire dalla fine del 3° millennio a.C.) nell ...
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L’arte, la metodologia e la scienza dell’apologia, specie nella filosofia (anticamente l’a. fu parte della dialettica) e più ancora nella religione. Mirando a difendere la verità contro l’errore, a sostenere [...] (giudaismo, cristianesimo, islamismo), che presentano una concezione totale delmondo e dell’uomo nei suoi rapporti con Dio, e quindi del cristianesimo indicando con essa tutti i tentativi di dimostrazione e difesa della fede, della sua origine, ...
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Gnostico siro (Edessa 154 circa - ivi 222 circa), vissuto alla corte di Abgar IX; di origine orientale, assorbì la cultura dell'Occidente e cercò di fondere le due tradizioni in un sincretismo, conforme [...] all'ambiente, e che dominò anche la sua concezione del cristianesimo, cui si convertì presto, aderendo poi alle teorie gnosticizzanti di tra tenebre e luce, tra corpo e anima, la concezione delmondo come mescolanza di bene e di male, sottoposto a un ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...
mondo1
móndo1 agg. [lat. mŭndus]. – 1. a. non com. Netto, pulito: chi vuol la casa m., non tenga mai colomba (prov. tosc.). Ant., limpido, schietto, puro, che non contiene sostanze eterogenee: Tutte l’acque che son di qua più monde, Parrìeno...