WALDHEIM, Kurt
Antonello Biagini
Uomo politico austriaco, nato a St. Andrä-Wörden, nella Bassa Austria, il 21 dicembre 1919, da una famiglia di origine boema. Dopo aver frequentato i corsi dell'Accademia [...] poi ministro degli Esteri nel governo Klaus (1968-70) e partecipò (1969) alla competizione elettorale per la presidenza della Repubblica come candidato del partito popolare contro il socialista F. Jonas. Battuto alle elezioni, tornò all'ONU nel 1970 ...
Leggi Tutto
MINC, Hilary
Uomo politico polacco, nato a Varsavia nel 1905. Già noto per i suoi studî di economia e finanza, durante l'occupazione tedesca si rifugiò nell'URSS, dove ebbe una funzione direttiva nella [...] origine, con l'avanzata delle truppe sovietiche, il governo di Lublino contrapposto al governo polacco di Londra. Divenuto ministro dell le enormi distruzioni subìte, ha visto il M. al centro dell'opera di ricostruzione e a lui si deve se, nel quadro ...
Leggi Tutto
HERTZOG, James Barry Munnik
Ettore ANCHIERI
Uomo politico sudafricano, nato a Stellenbosch il 3 aprile 1866 da famiglia di origine tedesca, morto a Pretoria il 21 novembre 1942. Dopo un breve periodo [...] del Sudafrica nella seconda Guerra mondiale, lasciò la presidenza del consiglio il 5 settembre 1939, quando venne approvata la rottura delle relazioni con la Germania. Nel dicembre 1940 si ritirò dalla vita politica e il suo partito si fuse con l ...
Leggi Tutto
Nazionalsocialismo
Massimo L. Salvadori
La follia del primato di una razza
Il nazionalsocialismo, comunemente detto nazismo, fu il movimento a capo del quale Adolf Hitler conquistò il potere in Germania [...] fila, lo scrittore germanizzato d’origine inglese Houston S. Chamberlain.
Le leggi della natura stavano a mostrare che l della Repubblica Paul Hindenburg nominò cancelliere Hitler, saldamente appoggiato dalle classi alte che vedevano in lui l’uomo ...
Leggi Tutto
Gregorio I, santo
Sofia Boesch Gajano
Nacque a Roma poco prima della metà del sec. VI, da famiglia appartenente all'élite sociale romana - "de senatoribus primis" lo definisce Gregorio di Tours -, quell'aristocrazia [...] Teodoro e Teotimo; Narsete, "comes", poi religioso, suo uomo di fiducia a Costantinopoli; i "patricii" Filippico e Prisco VI, nr. 10), riferimento che potrebbe essere all'originedella leggenda dell'ispirazione avuta da G. alla vista degli schiavi " ...
Leggi Tutto
La famiglia e la politica dinastica di Costantino
Johannes Wienand
La politica dinastica ha assunto un ruolo di primo piano per la conservazione del potere sin dall’inizio del regno di Costantino: egli [...] era rappresentata la dinastia.
L’origine di Costantino dal divus Constantius e il problema della linea cadetta. 306-307 d.C del proprietario di una locanda, alla figlia del secondo uomo più potente nell’Impero romano3. Certamente Costantino era il ...
Leggi Tutto
Costantino fra divinizzazione e santificazione
Una sepoltura contestata
Giorgio Bonamente
Gli imperatori romani erano, per tradizione secolare, assimilati sotto più aspetti alla divinità, sia in vita, [...] De Giovanni, Chiesa e Stato nel Codice Teodosiano: alle originidella codificazione in tema di rapporti Chiesa - Stato, Napoli 1996 Costantino […] come capo e guida di tutti, cosicché nessun uomo possa vantarsi d’averlo innalzato a questa dignità; e ...
Leggi Tutto
Costantino e i barbari
Johannes Wienand
Nei trentuno anni del suo regno non vi è mai stato un momento nel quale Costantino non abbia dovuto occuparsi, in un modo o nell’altro, dei ‘barbari’ – così i [...] i ranghi più elevati della società romana del tempo5. Per i comandanti di alto rango di origine barbarica, la cooperazione non si poterono «meravigliare abbastanza del fatto che un uomo così assennato potesse mostrare una crudeltà simile, davanti alla ...
Leggi Tutto
Il 'non expedit'
Saretta Marotta
Dopo la perdita delle Romagne
Si è spesso sostenuto che il non expedit non sia stato inizialmente sollevato dalla Curia romana, ma dalla prassi spontanea dei cattolici [...] i sospetti delle altre testate e originare la consueta polemica, la quale, fino al contributo della Mellano, era nel 1868, dai vescovi della sua regione ecclesiastica. Il rimprovero di Nina dunque doveva scottare ad un uomo che «da oltre ...
Leggi Tutto
Costantino e l’autorappresentazione del papato
Arte, architettura e cerimoniali romani
Alberto Cadili
Già entro il V secolo, mediante la redazione degli Actus Silvestri1, la biografia costantiniana [...] » (ovvero, «incoronato dal papa, Lotario divenne ‘suo uomo’»). Il problema è politico, ma è notevole l’attenzione si rappresentarono non di rado accanto a Pietro e Paolo, originedella loro autorità, ad esempio negli affreschi del Sancta Sanctorum, ...
Leggi Tutto
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...
origine
orìgine s. f. [dal lat. origo -gĭnis, der. di oriri «alzarsi, nascere, provenire, cominciare»]. – 1. In genere, il primo principio, la prima apparizione o manifestazione di qualche cosa, e il modo con cui essa si è formata: l’o. della...