Nella vecchia nomenclatura delle parti della linguistica, ramo della scienza linguistica che studia i suoni, o fonemi, articolati dall’apparato di fonazione umano allo scopo di significare.
La f. si distingue [...] rigore, sulla base di criteri scientifici, a una realtà fonetica (in questo senso, non è tale nemmeno l’ortografia dell’italiano).
Leggi fonetiche Secondo A. Schleicher e la scuola neogrammatica dell’ultimo Ottocento, i suoni di una lingua ...
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Terza lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La sua forma deriva dal gamma dell’alfabeto greco occidentale (calcidese) che fu modello di quello romano. Qui inizialmente la C rappresentò sia la velare [...] s e c hanno dato origine a un suono unico, che in italiano si è stabilizzato come fricativa palatoalveolare (š) e che la nostra ortografia seguita a indicare con le due lettere originarie (a cui, quando segua a, o, u, s’aggiunge una i con valore di ...
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Identità fonetica nella terminazione di due o più parole, a partire dalla vocale tonica, particolarmente percepibile qualora tali parole si trovino a breve distanza in un testo in prosa o in fine di verso [...] si allenta e si insinuano r. imperfette, originate da un adattamento meccanico a sistemi fonetici dialettali differenti o da incertezze dell’ortografia o da entrambi. Così i toscani fecero rimare non solo e aperta con e chiusa e o aperta con o chiusa ...
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Linguistica
L’a. è il rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto ad altre della stessa parola (a. di parola), della stessa [...] (΄) per le vocali e ed o chiuse, grave (`) per e ed o aperte e anche per le vocali a, i ed u. Nell’ortografia ordinaria, è obbligatorio segnare l’a.:
a) sulle parole tronche in vocale (carità, virtù);
b) su alcuni monosillabi per lo più capaci di ...
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Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] del Calepino del 1718, da cui poi si sviluppò il Lexicon totius latinitatis del Forcellini nel 1771, fu autore di un’Ortografia moderna italiana, testo scolastico per il Seminario di Padova, più volte ristampata. La data della prima edizione è ora ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] , nelle aree geografiche e nei singoli scrittori. Per rilevare qualche tratto generico, comune al l. medievale, si ricorderà: nell’ortografia, la riduzione dei dittonghi ae e oe a e e la presenza invece di dittonghi irrazionali (praemo per premo ecc ...
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La lingua e la scuola
Luca Serianni
Prima dell’Unità l’interesse dei vari Stati per l’istruzione era complessivamente modesto. Nel segmento iniziale, quello dell’asilo infantile, si registra addirittura [...] un lessico aulico e tribunizio convive con un periodare faticoso e sintatticamente non ben coeso; caratteristico tributo all’ortografia spagnola il punto interrogativo rovesciato all’inizio di una interrogativa: «¿Ma non sono istruiti gli uomini del ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] stato il fautore più attivo Trissino, alle cui proposte arrise un certo successo anche per una proposta di riforma ortografica, cui si deve la distinzione moderna tra ‹u› e ‹v›.
Contro il pericolo di essere spossessati delle tradizionali prerogative ...
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Lo studio dell’italiano a scuola si affermò tra la fine del Cinquecento e il Settecento (Manacorda 1980; Marazzini 1985; De Blasi 1993; Matarrese 1993: 21-40) con un processo che modificò l’iter della [...] «buona lingua», ma figurano numerosi riferimenti alla tecnica didattica, che privilegia, come poi nei programmi del 1867, l’ortografia e il dettato, con la raccomandazione per il maestro «di pronunziar rettamente le parole». L’attenzione per la buona ...
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L’espressione italiano popolare, attestata già nell’Ottocento (si trova, per es., negli Opuscoli sulla lingua italiana di Giovanni Romani, Milano, Silvestri, 1827, p. 407), deve il suo successo negli studi [...] lascia trasparire solo in parte la soggiacente realtà fonetica e omogeneizza i testi nelle devianze rispetto alla norma ortografica – è stata poi molto ridimensionata negli studi successivi (cfr. Ernst 1981; Berruto 1983a), che hanno rilevato come la ...
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ortografia
ortografìa s. f. [dal gr. ὀρϑογραϕία, comp. di οῤϑός «retto, corretto», e -γραϕία «-grafia»]. – 1. In grammatica, il modo corretto di scrivere, ossia l’impiego corretto dei segni grafici e d’interpunzione in una determinata lingua...
ortografico1
ortogràfico1 agg. [der. di ortografia] (pl. m. -ci). – Che riguarda l’ortografia, il modo corretto di scrivere: segni o.; errori o.; il sistema o. di una lingua; proposte per una riforma ortografica. ◆ Avv. ortograficaménte, per...