ENRICO da Susa, detto l'Ostiense (Hostiensis, Henricus de Segusio o Segusio)
Kenneth Pennington
E., che fu il canonista più importante e brillante del secolo XIII, nacque a Susa (od. prov. di Torino) [...] contemporanee sulla sua appartenenza alla famiglia "de Bartholomeis", sostenuta da alcuni autori. Dalle citazioni di Virgilio, Orazio, Ovidio, Seneca e Cicerone presenti nelle sue opere possiamo dedurre il suo interesse e la sua conoscenza dei ...
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Calligrafo e tipografo belga (m. Bruges dopo il 1484). Introdusse la stampa a Bruges, ove fu attivo fin dal 1475 (prima opera, Jardin de dévotion) producendo per lo più opere francesi o in trad. francese. [...] di Boccaccio (1476), trad. fr. del De casibus virorum illustrium, con incisioni in rame, e le Méthamorphoses di Ovidio moralizzate (1484) con numerose silografie. Ancora insoluto è il problema delle sue relazioni con Jean Brito e William Caxton. ...
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DOMENICO da Montecchiello
Liana Cellerino
Nacque forse nel primo quarto del XIV secolo da un Agnolo. Il luogo di nascita, riportato secondo diverse grafie nei documenti (Montechiello, Monticiello, Monticelli; [...] " fu edito nel 1887 dal Mazzoni, al quale si rinvia per la tradizione manoscritta.
Numerosissimi i manoscritti per le Pistole d'Ovidio, che ebbe anche diverse edizioni a stampa. Ne dà conto il Bellorini. Il Troiano, tutt'ora inedito, si legge nel cod ...
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Poeta e romanziere australiano (n. Brisbane 1934). Sia nelle liriche che nei romanzi ricorrono alcuni temi tipici della sua produzione: la fanciullezza in Australia, la peculiarità del Paese, l'attrazione [...] (1980). La sua capacità evocativa si manifesta anche nel romanzo An imaginary life (1978), ricostruzione degli anni d'esilio di Ovidio in uno spazio fuori dal tempo e senza confini, e nel drammatico romanzo breve Child's play (1982), ambientato in ...
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Poeta e viaggiatore (Bishopthorpe, North Yorkshire, 1578 - Boxley Abbey, Kent, 1644); nel 1610 intraprese un viaggio in Francia, Italia, Turchia, Egitto, Palestina, e, passato in Italia, pubblicò di questo [...] etnografiche. Poi fu per incarichi ufficiali nella Virginia (1621-31). Pubblicò (1621-26) una traduzione delle Metamorfosi di Ovidio (nuova ed. rielaborata nel 1632). Tra le altre opere: Paraphrase upon the psalms and hymns dispersed throughout the ...
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Poeta francese (Nogentle-Rotrou 1528 - Parigi 1577), appartenne al gruppo della "Pléiade" e cantò soprattutto la natura nei suoi aspetti più reconditi e graziosi. Tradusse in versi lo pseudo-Anacreonte [...] nota Avril); La bergerie, mista di versi e prosa (1565; 2a ed., 1572); Les amours et nouveaux exchanges des pierres précieuses, vertus et proprietez d'icelles (1576), a imitazione delle Metamorfosi di Ovidio, e una commedia, La reconnue (postuma). ...
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FULLER, Margaret (Sarah Margaret)
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Cambridgeport, sobborgo di Boston, il 23 maggio 1810 da Timothy, avvocato, e da Margaret Crane. Prendendosi personalmente cura della sua [...] a farne una specie di bambina prodigio. La F. parve rispondere bene alle sollecitazioni (a sei anni leggeva già Orazio e Ovidio in latino), ma l'impegno dello studio, assorbendone totalmente le giornate, la privò di un'infanzia normale e rischiò di ...
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Editore svizzero (Le Locle, Neuchâtel, 1904 - Dully, Losanna, 1973). Stabilitosi nel 1928 a Parigi, vi frequentò i pittori della scuola di Parigi e il gruppo degli scrittori surrealisti (G. Bataille, P. [...] uscirono 13 numeri, e iniziò a pubblicare libri illustrati di grande pregio (si ricordano, fra gli altri, le Metamorfosi di Ovidio con acqueforti di P. Picasso, 1931; Poésies di S. Mallarmé con acqueforti di H. Matisse, 1932; Les chants de Maldoror ...
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Poeta portoghese (Lisbona 1800 - ivi 1875). Rappresentò, agli inizî dell'epoca romantica, il sopravvivere di interessi culturali del sec. 18º. Dopo le poesie giovanili di gusto arcadico raccolte in Amor [...] poi nuovamente con Escavações poéticas (1844). Dopo alcuni anni dedicati esclusivamente ad attività pedagogiche e a numerose traduzioni di classici (Ovidio, Virgilio, Molière, Shakespeare, ecc.), pubblicò un ultimo libro di versi (O outono) nel 1863. ...
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COCCHIA, Enrico
Piero Treves
Nacque in Avellino, il 6 giugno 1859, dal direttore dell'Ospedale civico, dottor Michele, e da Rosa del Franco. La famiglia, cattolicissima (lo zio paterno Nicola Cocchia, [...] Antonio Mirabelli.
Il più vero modello e maestro del C., tuttavia, restò sempre, in bene e in male, il D'Ovidio, sulla cui prosa corretta, abbondante e sovente troppo diffusa è assai probabile che, consciamente od inconsciamente, il C. articolasse la ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...