Uomo politico romano (64 a. C. - 8 d. C.). Fautore di Bruto e di Cassio e perciò proscritto nel 43, combatté al fianco di Cassio nella battaglia di Filippi; passò poi dalla parte dei vincitori; Ottaviano [...] di Sallustio, e in seconde nozze Calpurnia. Fu poeta, oratore ed erudito e raccolse intorno a sé molti poeti, tra cui Tibullo, Ligdamo, Sulpicia, Ovidio. Gli furono dedicati due panegirici, uno nel Catalepton virgiliano e uno nel Corpus Tibullianum. ...
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CASTIGLIONI, Luigi
Alberto Grilli
Nacque ad Azzate (Varese) il 28 sett. 1882 da Pietro, medico condotto, e da Antonietta Trotti; appassionatosi agli studi umanistici, vinse nel 1900 il concorso per [...] che cosa relegare nell'apparato. Come opera d'indagine, tra le pagine più dense sono quelle sulla Storia del testo dei Fasti d'Ovidio (in Riv. di fil. e d'istruz. class.,n. s., XVII [1939], pp. 319-341), arrivate a compiutezza dopo una meditazione di ...
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Poeta umanista (Tizzano, Parma, 1425 - Rimini 1457). Dopo breve dimora a Mantova e poi a Ferrara presso Lionello d'Este, ebbe ospitalità e insegnamento pubblico da Sigismondo Malatesta a Rimini dove si [...] , cantò gli amori di Isotta degli Atti e di Sigismondo Malatesta nel Liber Isottaeus, delicata imitazione delle Eroidi di Ovidio (che però secondo alcuni non sarebbe interamente opera sua), e nel poema Hesperis, uno dei più originali poemi latini ...
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Cronista francese (n. forse Poitiers 1466 circa - m. abbazia di Angle 1528); benedettino, godette il favore di Anna di Bretagna e poi di Luigi XII, di cui divenne (1505) lo storiografo ufficiale e che [...] seguì nelle campagne d'Italia. Scrisse la Conqueste du Milanais (1499), la Chronique du roy Loys XII (1500) e la Chronique de France (1501-1508); tradusse le Metamorfosi di Ovidio. ...
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Poeta polacco (Leopoli 1608 - Cracovia 1629), fratello di Józef Bartłomiej; autore della raccolta Roxolanki, tojest Ruskie panny ("R., ossia le fanciulle rutene"), contenente una settantina di carmi destinati [...] nozze del fratello del poeta. Per la ricchezza dei sentimenti, la delicatezza delle sfumature e per gli evidenti riflessi della poesia classica (Ovidio) e italiana, questi carmi sono uno dei documenti più interessanti della lirica secentesca polacca. ...
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Scrittore romeno (Segarcea, Oltenia, 1915 - Madrid 1992). Poeta e romanziere, saggista impegnato nella problematica letteraria e filosofica dei nostri tempi, continuò sulla stessa linea nei paesi dove, [...] fino alla morte. Nel 1960 vinse il premio Goncourt, che rifiutò, col romanzo Dieu est né en exil, diario immaginario di Ovidio relegato in terra oggi romena. Il tema dell'esilio compare anche nel romanzo Le chevalier de la résignation (1961). Altri ...
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CARTARI, Vincenzo
Marco Palma
Nacque a Reggio Emilia da Cesare con ogni probabilità nel 1531. Il 17 febbraio di quell'anno infatti fu battezzato, insieme con la sorella Grazia, nella sua città natale [...] all'Iconologia di Cesare Ripa, in La Bibliofila, XLI (1939), pp.121, 124, 204 s., 218, 220; F. Peeters, Les "Fastes" d'Ovidè. Histoire du texte, Bruxelles 1939, pp. 190, 202 n. 2; J. Seznec, La survivance des dieux antiques…, London 1940, pp.197, 199 ...
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Poeta e grammatico greco di Coo, vissuto fra il 330 e il 275 circa a. C., prima ad Alessandria, dove fu maestro del figlio di Tolomeo Sotere, il futuro Filadelfo, e di Zenodoto; poi, alla fine della sua [...] da Teocrito, Ermesianatte e, fra i latini, da Properzio, Ovidio, Quintiliano. Delle sue opere restano solo pochi frammenti. Una sua (come è ricordata in Ermesianatte) o Battide (in Ovidio), dal nome della donna amata. Due frammenti abbiamo della ...
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Erudito e mitologo francese (Dallet, Puy-de-Dôme, 1673 - Parigi 1741). Scrisse l'Explication historique des fables (2 voll., 1711; l'opera fu poi dall'autore stesso rifatta in forma più adatta alla divulgazione, [...] par l'histoire), una delle prime indagini sistematiche di mitografia, condotta con metodo comparativistico; tradusse le Metamorfosi d'Ovidio (1732), e rifece (1741) in senso cattolico la raccolta Cérémonies et coutumes religieuses de tous les peuples ...
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Umanista (m. a Napoli 1342); eremitano di s. Agostino, prof. a Parigi (1317) e a Napoli, e poi vescovo di Monopoli (1340). Fu amico (sembra dal 1333) del Petrarca, al quale regalò una copia delle Confessioni [...] di s. Agostino; in favore presso il re Roberto di Napoli, ebbe parte nell'incoronazione del Petrarca in Campidoglio; si legò d'amicizia anche con il Boccaccio. Lasciò commentarî a Virgilio, Ovidio, Seneca, Aristotele, Valerio Massimo. ...
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moralizzazione
moraliżżazióne s. f. [der. di moralizzare]. – 1. L’azione e l’effetto del moralizzare: intensa, efficace m.; m. della vita pubblica. 2. Procedimento ermeneutico – praticato soprattutto nella cultura medievale – attraverso il...
anguipede
anguìpede agg. e s. m. [dal lat. anguĭpes -ĕdis, comp. di anguis «serpe» e pes pedis «piede»]. – Propr., che ha serpenti per piedi; epiteto dato già da Ovidio ai giganti che tentarono la scalata al cielo, immaginati con i piedi tortuosi...