Con l’espressione strutture assolute si indicano sintagmi e costrutti che non hanno rapporti di dipendenza sintattica con altri costituenti della frase e con il resto dell’enunciato in cui compaiono (Simone [...] Già in italiano antico alcune strutture assolute avevano valore formulare. Il fenomeno interessava soprattutto le strutture con participiopresente: veggente tutta la gente, veggenti tutti, udenti molti, poco tempo passante, poco stante, esso vivente ...
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Si intende per stile nominale uno stile (soprattutto nella lingua scritta) in cui la scelta del nome, unita a quella dell’aggettivo e dei verbi in modi non finiti (➔ modi del verbo), prevale sulla scelta [...] ➔ giuridico-amministrativo, linguaggio) si riscontra la predilezione per le forme non finite del verbo (➔ gerundio e ➔ participiopresente, in particolare), con diversi esiti sintattici: si ritiene già inoltrata la domanda, un documento comprovante i ...
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Nella grammatica tradizionale il termine attributo indica un aggettivo che serve a determinare o caratterizzare un nome da cui dipende (Dardano & Trifone 1997: 127-129). In un’accezione più ampia (che [...] ). Più rari sono i composti attributivi N + N (strada maestra).
Da segnalare infine il più ampio ricorso al participiopresente con valore attributivo:
(37) Anche fu omo moito scarzo e retenente dello tesauro della Chiesia (Anonimo romano, Cronica ...
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Le frasi relative (dette anche semplicemente relative) sono frasi subordinate (➔ subordinate, frasi) che hanno la peculiarità di modificare un elemento nominale (detto antecedente o, meno spesso, testa [...] (17); vengono trattate come relative (dato che hanno la stessa funzione) e assimilate a questo tipo le strutture al ➔ participiopresente (18) o passato (19), prive di elemento di collegamento:
(17) cerco un libro [da leggere in vacanza]
(18) le ...
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La grammatica tradizionale chiama complementi predicativi quei costituenti (aggettivi o sintagmi nominali) del ➔ sintagma verbale che servono a «determinare e completare il significato del verbo» (Serianni [...] da verbi di percezione o di contatto è possibile trovare, oltre alle relative (➔ relative, frasi), anche:
(a) il participiopresente:
(69) Febo insuperbito per lo serpente ch’egli avea vinto, nuovamente vide costui piegante l’arco con aperta corda, e ...
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Col termine burocratese si indicano, con accezione negativa, lo stile comunicativo e il linguaggio inutilmente complicato utilizzati da amministrazioni e istituzioni pubbliche nelle comunicazioni (prevalentemente [...] ’uso dell’enclisi pronominale con l’indicativo o il congiuntivo: dicesi, trattasi, vedasi.
Tra le forme implicite del verbo, il participiopresente è spesso utilizzato in funzione verbale (la circolare avente per oggetto, spesso con anteposizione del ...
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Il linguaggio giuridico-amministrativo è il linguaggio settoriale (➔ linguaggi settoriali) di cui sono tipicamente costituiti i testi prodotti in campo giuridico: testi normativi, come leggi, decreti, [...] l’uso di frasi ridotte participiali («nei limiti per cui si ritiene già raggiunta la prova»), anche ricorrendo al participiopresente, che nell’italiano corrente ha perso la sua natura verbale (invece, in ambito giuridico: «induzione in errore di chi ...
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Si chiama conversione la formazione, ottenuta senza aggiunta di affisso derivazionale, di una parola appartenente a una parte del discorso diversa da quella della base: per es., piacere verbo → (il) piacere [...] ibrido, la capacità di ‘partecipare’, di condividere caratteristiche proprie sia dei verbi sia dei nomi (➔ participio).
Dal participiopresente si possono formare per conversione lessemi usati sia come aggettivi (affascinante, deludente, interessante ...
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I modi del verbo sono sottoinsiemi di forme della ➔ coniugazione verbale caratterizzati da un complesso intreccio di proprietà semantiche, sintattiche e pragmatiche. Nel sistema verbale italiano si distinguono [...] infinito futuro attivo (amaturus -a -um esse) e passivo (amatum iri). Sempre nell’ambito dei modi non finiti, il participiopresente (Benincà & Cinque 1991: 605; Luraghi 1999) continua a esistere formalmente, ma da un punto di vista funzionale ha ...
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La derivazione di nomi da verbi è uno dei processi formativi che generano un alto numero e varietà di forme, usate con grande frequenza. I due significati principali dei nomi deverbali sono quello di azione [...] ). Fra i non molti deverbali con -ino: accendino, frullino, passeggino. Più numerose le nominalizzazioni dal participiopresente, usate al maschile (ammorbidente, dissetante, pulsante, respingente, ricostituente, solvente) o in un minor numero al ...
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participio
particìpio s. m. [dal lat. participium, traduz. del gr. μετοχικόν «partecipante»]. – Modo nominale del verbo, così chiamato dai grammatici greci perché partecipe, da un lato, della categoria dei nomi, di cui segue la flessione distinguendo...
presente1
preṡènte1 agg. e s. m. e f. [dal lat. praesens -entis, comp. di prae- «pre-» e ens entis part. pres. di esse «essere», con inserzione di -s- eufonica prob. per attrazione di absens «assente» (dove invece la s fa parte del pref. abs-)]....