I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base di derivazione. Rainer (1990: [...] , e in particolare quelli in -ino, sono molto produttivi con gli astratti deverbali costruiti sulla forma del participio passato femminile: fumatina, telefonatina (cfr. Gaeta 2004: 338-346). Quanto alle basi aggettivali, sono ammessi in genere ...
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Con il termine diatesi (dal gr. diáthesis, lett. «disposizione»; in inglese è in uso il termine voice, reso in italiano con voce) si intende una categoria propria dei ➔ verbi che serve a esprimere le correlazioni [...] del si passivante si colloca accanto alla più diffusa costruzione passiva, formata da un ausiliare (generalmente essere) e dal participio passato, per la quale si veda la voce apposita (➔ passiva, costruzione).
Accanto a quella attiva (non marcata) e ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] i cambi di categoria dovuti a ➔ grammaticalizzazione di lessemi latini o già italiani, come la preposizione durante (< participio presente) o l’avverbio di negazione mica (< nome).
Rinviando alle voci relative alle varie parti del discorso per ...
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Tradizionalmente prosodia è un termine della metrica classica, dove designa lo studio del verso (gr. prosōidía «accento, modulazione della voce», comp. di prós «accanto» e ōidḗ «canto»). Inizialmente indicante [...] interno della parola (è la sillaba accentata o tonica) rispetto alle altre (dette atone: per es., /pi/ in capìto, participio passato di capire). In questi casi si tratta di accento lessicale (ingl. stress o word accent) e primario, poiché rappresenta ...
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Frase nucleare è un’etichetta generica e imprecisa con cui si indicano le frasi ‘più piccole’ di una lingua, cioè quelle non composte da altre frasi, combinando le quali si ottengono costruzioni più complesse [...] può stare prima del verbo finito o dopo quello di modo non finito (stavo vedendolo, volevo vederlo), ma non può stare dopo il participio passato (* ho vistolo); l’italiano non usa la soluzione intermedia, in cui il clitico è tra i due verbi, come in ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] di modo finito preso entro una classe ristretta di verbi (come stare nell’es. 12) + un verbo principale, coniugato al participio, gerundio o infinito. Nella perifrasi il verbo fraseologico ha un significato diverso da quello usuale e focalizza l ...
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Le preposizioni sono ➔ parti del discorso invariabili, che hanno la funzione di mettere in relazione un costituente della frase con altri costituenti della stessa frase (metti il libro sul tavolo; la macchina [...] sono originariamente aggettivi (come vicino, lontano, lungo); altre derivano da verbi, più specificamente da participi (➔ participio) presenti o passati, molti dei quali svolgono ormai prevalentemente funzioni preposizionali (quali durante, mediante ...
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Il sintagma nominale è un tipo di sintagma (➔ sintagma, tipi di) il cui elemento principale – quello che determina l’➔accordo e la funzione sintattica dell’intera combinazione – è un nome. In termini tecnici, [...] e propri:
(9) *il troppo corrimento / *la troppa corsa fa male → il troppo correre fa male
Vari aggettivi, participi o infiniti nominali si sono nel corso del tempo cristallizzati (➔ lessicalizzazione), diventando nomi a pieno titolo: la capitale, il ...
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La capacità di esprimere la temporalità costituisce uno dei tratti principali della comunicazione umana. Tutte le lingue di cui siamo a conoscenza possiedono mezzi lessicali e/o grammaticali per collocare [...] ., p. 11)
La funzione di sfondo può essere svolta anche da forme non finite del verbo, come ➔ gerundio e ➔ participio: uscendo di casa, incontrai Giovanni.
Le categorie di tempo e ➔ persona sono, nei due sottogruppi, strettamente correlate: il piano ...
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L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche [...] per la flessione): nel primo caso rientrano, ad es., le forme dell’imperfetto congiuntivo, del gerundio, del participio presente e perfetto e dell’infinito (tranne che gli infiniti rizotonici della seconda coniugazione: per es., teméssi, dormèndo ...
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participio
particìpio s. m. [dal lat. participium, traduz. del gr. μετοχικόν «partecipante»]. – Modo nominale del verbo, così chiamato dai grammatici greci perché partecipe, da un lato, della categoria dei nomi, di cui segue la flessione distinguendo...
composto
compósto agg. e s. m. [part. pass. di comporre]. – 1. Messo insieme, risultante dall’unione di più elementi (contr. di semplice): corpi c.; moti c.; parole c., risultanti da composizione; tempi c., in grammatica, quelli formati con...