davero
Riccardo Ambrosini
Vincent Truijen
vero Avverbio assertivo, attestato soltanto in Cv II XIV 17 E da vero non sarebbe qua giù generazione né vita d'animale o di piante: notte non sarebbe né die... [...] . Seppe vincere i nemici del popolo e procurare così la pace a Israele. Verso la fine del suo regno commise un grave peccato, ma il suo pentimento leale gli ottenne il perdono. Tuttavia la sua eccessiva bontà verso i figli fu causa di gravi disordini ...
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Giovanni Carbone
I conflitti armati nei paesi dell’Africa subsahariana sono andati in buona misura riducendosi tra la metà degli anni Novanta e il decennio successivo. Eppure due nuove tendenze destano [...] Ciad e Camerun. La creazione di Boko Haram, il cui nome viene in genere tradotto come ‘l’istruzione occidentale è peccato’, risale in realtà all’inizio degli anni Duemila nel nord est della Nigeria, che resta a tutt’oggi il teatro principale ...
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Eliot, Thomas Stearns
Rosa Maria Colombo
Lo scrittore della crisi della modernità
Poeta e critico letterario di lingua inglese assai influente nel Novecento, Thomas Stearns Eliot ha elaborato nella [...] di memoria. Ma la terra desolata è anche simbolica dell'universale condizione umana, del destino mortale a seguito della caduta (il peccato originale) e del rifiuto di riconoscere nel mistero del Dio che si è fatto uomo l'evento della redenzione. Il ...
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capo
Lucia Onder
. Torna nella Commedia 31 volte, di cui 23 nell'Inferno, 5 nel Purgatorio, 3 nel Paradiso, 1 nella Vita Nuova, 2 nelle Rime, 4 nel Convivio. S'incontra anche 7 volte nel Fiore e 2 nel [...] " e come complemento oggetto di torca, si interpreta " sebbene il mondo distolga dalla virtù la mente rea, obnubilata dal peccato "; considerato invece come soggetto di torca e inteso nel senso figurato di " condottiero ", " guida ", il capo reo è da ...
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vittoria
Alessandro Niccoli
Solo nel Convivio e nella Commedia, qui spesso in rima.
Con riferimento all'esito favorevole di una guerra o di una battaglia: per la sua andata negl'Inferi, Enea intese [...] [1965] 106-112); in ogni caso, sembra indubbio che la v. ottenuta da Cristo sia quella da lui riportata sul peccato con la sua passione redentrice; interessa anche osservare come l'espressione dantesca collima con una frase del Vangelo apocrifo di ...
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Costa, Mario
Sergio Bassetti
Regista cinematografico, nato a Roma il 1° giugno 1908 e morto ivi il 22 ottobre 1995. Interprete di un cinema popolare non indifferente a valori formali e a contenuti anche [...] capolavoro di R. Leoncavallo, in cui il regista si cimentò con l'opera verista. Con Perdonami! (1953), Per salvarti ho peccato (1953), Pietà per chi cade (1954), C. si accostò al neorealismo popolare e melodrammatico di Raffaello Matarazzo, di cui ...
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avaro
Andrea Mariani
. Ha valore di aggettivo e di sostantivo. Come aggettivo s'incontra più spesso nella Commedia, come sostantivo nel Convivio e nelle Rime. L'aggettivo ha il senso oggi vulgato, o [...] l'avarizia è " intesa nel senso antico, latino e italiano, di cupidigia... cupidigia a cui in fondo si riduce ogni peccato d'incontinenza come sfrenato appetito ".
2. Sostantivato, a. vale, secondo la citata definizione di Benvenuto, sia " avarus in ...
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Economia
In economia, la nozione di b. indica la necessità (o la carenza) dei consumi necessari per la continuazione della vita e la partecipazione alla società con requisiti minimi di dignità. Al livello [...] Nella filosofia cristiana e medievale il b. è inteso come un segno della perdita della beatitudine eterna seguita al peccato. Nel Rinascimento si affermò una valutazione positiva del b. legata all’apprezzamento dell’operatività umana e si collegò con ...
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Complesso di fonemi, cioè di suoni articolati, o anche singolo fonema (e la relativa trascrizione in segni grafici) mediante i quali l’uomo esprime una nozione generica, che si precisa e determina nel [...] di nominare determinate cose sacre o comunque proibite, d’altra parte la possibilità di eliminare, per es., il peccato nominandolo (confessione dei peccati) e, nei miti, anche la creazione per mezzo della parola.
Nelle formule rituali o magiche non è ...
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Poeta italiano (Perugia 1906 - Roma 1977). Nelle sue liriche P. ha espresso con un'agile grazia epigrammatica - in cui il ricordo dell'antologia greca si fonde felicemente con la lezione degli ermetici [...] (1957; 1970 [col tit. Tutte le poesie]; 1973; e, post., 1989). Postumi sono anche i voll. Confuso sogno (1980) e Peccato di gola (1989). Nel 2017 è stato edito il volume Penna. Poesie, prose e diari, compiuta sintesi della sua traiettoria umana e ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto di peccato si colloca sempre in ambito...
pecca
pècca s. f. [der. di peccare]. – 1. Vizio, difetto: una giovine la quale aveva potuto promettersi a un poco di buono ... qualche magagna, qualche p. nascosta la doveva avere (Manzoni); anche riferito a cosa: un vino senza pecche (o senza...