La sillepsi (o sillessi, dal gr. sýllēpsis «il prendere insieme», calcato in lat. con conceptio) designa un insieme di figure retoriche variamente denominate nella tradizione retorica classica (➔ retorica).
In [...] ») sono diversi fra loro (Lausberg 1969: § 324), ad es. sono coordinati un elemento nominale e una proposizione:
(8) Del qual peccato niuno è più abominevole né che peggio stia ad un gentiluomo (Giovanni Della Casa, Il Galateo)
(9) Scriver bene può ...
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L’interiezione (lat. interiectio «atto di gettare in mezzo») è una categoria di parole (tradizionalmente, una parte del discorso) invariabili con il valore di frase, usata per esprimere emozioni o stati [...] , hanno assunto il valore di frase intera (Poggi 1995: 413). Possono derivare da aggettivi (bravo!, giusto!), nomi (peccato!, animo!, cazzo!), avverbi (bene!, fuori!) o verbi (zitto!, guarda!).
Le funzioni delle interiezioni improprie sono di vario ...
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Il presente è un tempo della ➔ coniugazione verbale il cui significato non si limita, come suggerisce il termine, a esprimere contemporaneità rispetto al momento dell’enunciazione, ma può anche denotare [...] un giorno di nascoso entrai in Mompuslieri [= Montpellier], e con questi pensieri me n’andai a li frati, e tutti mie’ peccati contai di motto in motto [= esposi parola per parola]. Ahi lasso, che corrotto [= pianto] feci quand’ebbi inteso com’io era ...
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La legge Tobler-Mussafia (così detta dal nome di Adolf Tobler e Alfredo Mussafia, i quali, rispettivamente nel 1875 e nel 1886, per primi osservarono nella distribuzione dei ➔ clitici in francese e in [...] mediante le congiunzioni ma ed e: «l’ombra si tacque e riguardommi (Dante, Purg. XXI, 110); «ma dimmi, in avarizia hai tu peccato» (Boccaccio, Dec. I, 1, 57), ma anche «abbracciommi la testa e mi sommerse (Dante, Purg. XXI, 101);
(ii) all’inizio di ...
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Botanica
Pianta perenne legnosa, con fusto diritto, colonnare, che solo a qualche metro d’altezza porta rami o un ciuffo di grandi foglie. Il fusto dell’a. è chiamato tronco; mentre la chioma è l’insieme [...] terrestre il cui frutto fu proibito da Dio al primo uomo. La violazione del divieto comporta la caduta e il peccato originale, riflesso nelle generazioni successive, per la colpa di aver voluto accedere alla sapienza e conoscenza totali, proprie al ...
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Il termine appellativo è usato in grammatica e in linguistica con vari significati:
(a) come sinonimo di nome comune, in opposizione a nome proprio, all’interno della classe dei nomi (➔ nomi);
(b) come [...] , l’uso esteso di padre, madre, sorella come appellativi per preti e monache:
(22) padre, perdonatemi perché ho peccato.
Appartengono a questa categoria appellativi come signore, signora, signorina, don e donna, l’antico madonna. Signore, signora e ...
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Frase nucleare è un’etichetta generica e imprecisa con cui si indicano le frasi ‘più piccole’ di una lingua, cioè quelle non composte da altre frasi, combinando le quali si ottengono costruzioni più complesse [...] «assertori» (Marchello-Nizia 1999: 68), un gruppo di strutture che servono a introdurre frasi nucleari (sottolineati negli esempi):
(33) peccato perdere tutto questo tempo
(34) volesse il cielo che mio fratello torni sano e salvo
(35) certo che vengo ...
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Giovanni Adamo
Valeria Della Valle
Dagli ‘esodati’ allo ‘spread’ con tutti i suoi derivati (caro-spread, anti-spread). Questi alcuni dei termini più ricorrenti nel corso dell’anno. Insieme a ‘tecnogoverno’ [...] un movimento politico. • In quei mondi fittizi le manifestazioni di individualismo sono sintomi della peggior malattia, stigmi del peccato originale, prove del crimine più efferato: il pensiero personale. Quel che è successo, o che sta succedendo, è ...
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La Commedia dantesca non è soltanto il primo dei testi capitali della letteratura italiana («assunta quasi a libro santo della nazione» fin dal Trecento; Migliorini 1994: 180), ma anche uno dei documenti [...] dir le genti (Purg. V, 13).
Nonché a temi di politica, memoria e momenti della vita:
a far vendetta corse / de la vendetta del peccato antico (Par. VI, 92-93)
Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, / non la tua conversion, ma quella dote / che da te ...
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Niccolò Tommaseo (Sebenico 1802 - Firenze 1874) iniziò i suoi studi a Spalato, in seminario, per proseguirli a Padova, dove si laureò in legge nel 1822 e si dedicò all’approfondimento e al perfezionamento [...] fu accolto male alla sua prima uscita (in particolare da Cattaneo 1846) per l’immoralità ravvisata nell’intreccio fra peccato e redenzione, fra tensioni mistiche e sensualità (Manzoni definì Fede e bellezza «mezzo venerdì santo e mezzo sabato grasso ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto di peccato si colloca sempre in ambito...
pecca
pècca s. f. [der. di peccare]. – 1. Vizio, difetto: una giovine la quale aveva potuto promettersi a un poco di buono ... qualche magagna, qualche p. nascosta la doveva avere (Manzoni); anche riferito a cosa: un vino senza pecche (o senza...