Filosofo (Stoccarda 1770 - Berlino 1831). Dopo aver compiuto gli studî ginnasiali nella sua città, entrò nel 1788 nello Stift di Tübingen, una sorta di seminario protestante, dove ebbe come condiscepoli [...] , pubblicati postumi in gran parte a cura dei discepoli. Il pensiero di H. si forma e si sviluppa in un'epoca di del simbolico. Nella nuova fase storica che si apre con il mondo greco, lo spirito giunge a un grado di consapevolezza dell'idea che ...
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Filosofo e teologo (sec. 9º) di origine irlandese (donde i soprannomi Scotus e Eriugena che sono sinonimi). Già noto alla corte di Carlo il Calvo, nell'850-51 fu sollecitato a intervenire nella controversia [...] affermazione e negazione attraverso l'uso del prefisso super (traduzione del greco ὑπέρ): sicché di Dio non si dirà che è o non è , identificandosi con la generazione del Verbo. Il pensiero divino contiene in assoluta unità la molteplicità delle idee ...
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Filosofo greco (Samo 341 - Atene 270 a. C.). Fondatore di una delle più importanti scuole filosofiche dell'età ellenistica, detta il "Giardino" (perché aveva sede in un giardino attiguo alla sua casa). [...] e Pitocle), le Kύριαι δόξαι ("Massime capitali"), tarda raccolta di massime, uno gnomologio e frammenti di varia ampiezza. Nel suo pensiero, l'interesse dominante è per la vita pratica, e all'etica vanno subordinati nel sistema la fisica e la logica ...
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Nel linguaggio filosofico e religioso, il governo del mondo e della storia degli uomini per opera di un essere divino (o di un principio superiore), il quale realizza i suoi piani secondo fini che trascendono [...] al corso delle vicende umane è presente anche nel pensiero medievale, dove si cerca di armonizzarlo con la libera e svela il disegno della divina p. (indicato nel greco neotestamentario e dei primi scrittori cristiani come οἰκονομία), trova una ...
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Filosofo greco (Costantinopoli 412 - Atene 485). Ultimo fra i grandi rappresentanti del neoplatonismo e insieme della filosofia ellenica. A lui si deve una rigorosa sistemazione della filosofia di Platone, [...] Uno. Larga è stata l'influenza di P. sul pensiero cristiano attraverso l'autore del Corpus dionysianum che ne riecheggia sue opere fatte nel sec. 13º (commento al Parmenide, Elementatio theologica, oltre quelle già ricordate, perdute nel testo greco). ...
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Pensatore greco (sec. 5º a. C.). Scolaro di Parmenide, fu uno dei principali rappresentanti della scuola eleatica. Una testimonianza del suo pensiero è presente nel Parmenide di Platone.
Vita e pensiero
Secondo [...] Apollodoro la sua acme cadrebbe tra il 464 e il 460 a. C.; egli sarebbe quindi nato al principio del sec. 5º. Della sua vita nulla è noto, salvo la tragica fine, variamente riferita dalle diverse fonti, ...
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Filosofo nativo di Tiro (n. 234 d. C. - m. forse Roma inizio sec. 4º). Scolaro di Plotino, di cui pubblicò le Enneadi e scrisse una biografia, P. cercò nei suoi scritti di attenuare il contrasto tra Platone [...] suo nome originario era Malco (cioè «re»); il nome greco era spiegato sia come riferimento alla porpora regia, sia come una crisi depressiva su consiglio dello stesso maestro. Opere e pensiero. Sua opera è la sistemazione degli scritti di Plotino in ...
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Filosofo greco (Abdera, Tracia, tra il 470 e il 457 a. C. - ivi, forse tra il 360 e il 350 a. C.). Discepolo di Leucippo, ha elaborato una concezione materialistica della realtà, la quale è vista come [...] numerosi scritti, di etica, matematica, letteratura e musica, ci sono pervenuti solo circa trecento frammenti.
Pensiero
Ha sviluppato rigorosamente la concezione atomistica di Leucippo, abbandonando però il grossolano empirismo fisico del maestro e ...
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Filosofo e psicanalista italiano (n. Monza 1942). I suoi studi hanno seguito percorsi complessi con forte attenzione all'insegnamento junghiano. Al centro dei suoi interessi l'uomo che in un mondo dominato [...] per trovare un senso al suo radicale disagio, alla tragicità del suo esistere, anche con il recupero dell'ideale greco di saggezza, senza ricorsi a mitologie religiose.
Tra le opere si ricordano: Heidegger, Jaspers e il tramonto dell'Occidente ...
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Filosofo greco (6º-5º sec. a. C.), soprannominato per il suo stile ὁ σκοτεινός ("l'oscuro, il tenebroso"). Autore dell'opera in prosa ionica Περί ϕύσεως ("Intorno alla natura"), che si riallaccia, almeno [...] affrontare quel complesso di problemi che alla incipiente riflessione erano posti dalla arcaica convinzione di una immediata congruenza e corrispondenza tra la realtà, il pensiero in cui la realtà è concepita e il linguaggio in cui si esprime il ...
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pensiero
pensièro (ant. pensière, pensièri, e pensèro, pensère, pensèri) s. m. [dal provenz. pensier, der. del lat. pensare «pensare»]. – 1. a. La facoltà del pensare, cioè l’attività psichica mediante la quale l’uomo acquista coscienza di...
lògos s. m. [traslitt. del gr. λόγος, che è dal tema di λέγω «dire», con vocalismo o]. – Nel pensiero greco, il termine indica la «parola» come si articola nel discorso, quindi anche il «pensiero» che si esprime attraverso la parola. Una precisa...