DEVOTO, Giacomo
Aldo L. Prosdocimi
Nacque il 19 luglio 1897 a Genova da Luigi, clinico e patologo prima a Genova poi trasferitosi a Pavia e quindi a Milano, e da Luigia Cortese. Conseguita la maturità [...] Walde, il D. conclude: "II concetto di italo-greco è perciò definitivamente superato; ma quello di italo-celtico, Italia dialettale di G. D., in G. J. Ascoli. Attualità del suo pensiero a 150 anni dalla nascita, Firenze 1986, pp. 171-183;P. Ramat, ...
Leggi Tutto
Per comprendere il nesso tra storia della lingua e storia della Chiesa è sufficiente ricordare i caratteri cruciali delle cosiddette religioni abramitiche, le religioni, cioè, che vedono nelle vicende [...] d’attenzione da parte di molti studiosi (Trovato 1994: 49-55). Essi osservavano che il pensiero divino si era manifestato originariamente in ebraico e in greco, ma che solo la diffusione del cristianesimo nei domini dell’antica Roma aveva reso ...
Leggi Tutto
La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] quelle regolate e letterarie, come il latino stesso e il greco. Alberti non aveva letto il De vulgari eloquentia, che di Parma, nella quale si vollero applicare i principi del pensiero illuministico di John Locke e di Étienne Bonnot de Condillac. ...
Leggi Tutto
Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] sviluppatosi a partire dalle numerose traduzioni arabe dal greco abbracciò l’intera enciclopedia dei saperi medioevali e 19.
Belardi, Walter (1992), Antonino Pagliaro nel pensiero critico del Novecento, Roma, Dipartimento di studi glottoantropologici, ...
Leggi Tutto
La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] la complessità sintattica necessaria all’articolazione del pensiero scientifico, attinge chiarezza ed evidenza.
Uno confina arnioni o rognoni nel linguaggio gastronomico o veterinario. Il greco è più produttivo del latino nel conio di nomi di ...
Leggi Tutto
CECI, Luigi
Tullio De Mauro
Nacque ad Alatri (Frosinone) il 27 febbr. 1859 da Vincenzo e Maria Minocci.
Restò sempre molto legato alla sua terra: diventato accademico famoso, ad Alatri acquistò e restaurò [...] , P. F. Cerica, offrì al C. la cattedra di latino e greco e l'incarico dell'insegnamento, di storia e geografia nel locale liceo. Nello della parola è la storia delle varie fasi della vita del pensiero" (p. 10). Di qui l'importanza dell'etimologia, ...
Leggi Tutto
Galileo Galilei nacque nel 1564 a Pisa, dove trascorse l’infanzia fino al 1574 e dove tornò dopo sette anni di studio nel monastero di Santa Maria di Vallombrosa, per i corsi universitari (1581-1585) e [...] lettera al dialogo, un genere letterario di nobile tradizione greco-latina, umanistica e rinascimentale. Gli basterà trovare lo i Gesuiti. Miti letterari e retorica della scienza, Milano, Vita e pensiero, cap. III, pp. 87-124.
Besomi, Ottavio (2008), ...
Leggi Tutto
Con la metafora dell’immagine di una lingua ci si riferisce ai giudizi e alle opinioni che su questa lingua sono prodotti da parlanti di altre lingue. Si tratta di giudizi intuitivi, non fondati su fatti [...] , e la lingua della sua mollezza», talché annacqua i pensieri più forti, è ridicola, non virile, artificiosa.
All’ «il francese è fatto per istruire, spiegare e convincere: il greco, il latino, l’italiano, l’inglese per persuadere, commuovere e ...
Leggi Tutto
BARTOLI, Matteo Giulio
Tullio De Mauro
Nacque ad Albona d'Istria il 22 sett. 1873. Compi gli studi universitari a Vienna, dove gli fu maestro W. Meyer-Lúbke, a Strasburgo, dove gli fu "maestro e collega" [...] Riflessi slavi di vocali labiali romane e romanze, greche e germaniche, nella Festschrift Yagiè Zbornik u slavu V concerneva i motivi democratici e antirazzisti che animavano il pensiero linguistico ascoliano e che restarono senza eco nel Bartoli. ...
Leggi Tutto
Giacomo Leopardi (Recanati 1798 - Napoli 1837) ricevette nell’infanzia un’educazione tradizionale, affidata a istruttori ecclesiastici. L’analisi linguistica degli scritti del periodo 1809-1810 non a caso [...] paterna (studi di filologia classica, traduzioni di autori greci e latini, ecc.; Timpanaro 19973), si integra filosofica e linguistica leopardiana è senza dubbio lo Zibaldone di pensieri, composto di 4526 pagine autografe compilate dal 1817 al 1832 ...
Leggi Tutto
pensiero
pensièro (ant. pensière, pensièri, e pensèro, pensère, pensèri) s. m. [dal provenz. pensier, der. del lat. pensare «pensare»]. – 1. a. La facoltà del pensare, cioè l’attività psichica mediante la quale l’uomo acquista coscienza di...
lògos s. m. [traslitt. del gr. λόγος, che è dal tema di λέγω «dire», con vocalismo o]. – Nel pensiero greco, il termine indica la «parola» come si articola nel discorso, quindi anche il «pensiero» che si esprime attraverso la parola. Una precisa...