MELCHIORI, Giorgio
Piero Boitani
Anglista, nato a Roma il 19 agosto 1920. Dopo la laurea in lettere con M. Praz e P. Toesca, ha insegnato letteratura inglese nelle università di Roma e Torino, e condiretto [...] (da Hopkins a James, da Eliot a Joyce, Ch. Fry, H. Green e D. Thomas), in cui consapevolezza critica, percezione delle correnti stilistiche e precisione dell'analisi si fondono per sostanziare la tesi della natura neo-barocca e ''funambolica'' del ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato [...] le forme sintetiche siano scomparse. Tra le completive, ad es., i verbi di percezione (➔ percezione, verbi di) reggono l’infinito con soggetto espresso quando descrivono la percezione diretta, reggono la subordinata con che quando hanno un valore più ...
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Nella retorica classica si intende per anastrofe il sovvertimento del percorso lineare di due o tre parole – o dei costituenti e dei gruppi di parole – di una frase: la seconda diventa prima e la prima [...] in misura superiore rispetto a lingue analitiche come l’inglese.
Nella tradizione antica, l’anastrofe dipende dunque dalla percezione della consuetudo (della regolarità convenzionale) con cui l’orecchio avverte la linearità del discorso. Così, nella ...
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I fenomeni paralinguistici sono tratti concomitanti o simultanei (da qui il suffisso para- «accanto») alla comunicazione verbale, che veicolano informazioni aggiuntive sostenendo, rafforzando o anche contraddicendo [...] a toccarlo in misura maggiore di altri.
A queste modalità, si aggiungono, a seconda delle classificazioni, anche la percezione del tempo e della puntualità durante un’interazione comunicativa, il senso del contatto fisico, il contatto attraverso lo ...
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Linguistica
A. vocalica Fenomeno di alcune lingue, come le ugro-finniche e le turche, per cui il vocalismo suffissale (o postonico) ha un timbro simile a quello della radice (o della sillaba accentata) [...] fra loro. In Francia, la concezione armonica del teorico belga F.-J. Fétis, basata sull’idea di percezione, si contrappose alla forte influenza esercitata dal pensiero scientifico positivista sulla teoria musicale (H. von Helmoltz). Alla ...
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Prima di affrontare la descrizione del sistema fonologico dell’italiano, occorre illustrare brevemente il significato del termine fonologia. Lo studio dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio è l’oggetto [...] di [w] nella propria realizzazione; al contrario, un italiano la distinguerebbe nettamente. La ragione di questa differente percezione della medesima realtà fonetica risiede nel fatto che in russo l’articolazione dittongale di [o] in quel dato ...
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Scrivere e digitare
Giuseppe Antonelli
Il ritorno alla scrittura
Fino a una ventina d’anni fa, il dominio dell’audiovisivo – dei media detti non alfabetici – faceva prevedere una progressiva perdita [...] un medium scritto era usato per veicolare un tipo di comunicazione molto simile – nelle funzioni, nei modi, come anche nella percezione degli utenti – a quella parlata.
Tra le voci più autorevoli, Naomi S. Baron (2000) si esprimeva nei termini di una ...
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Le cosiddette forme colloquiali (o colloquialismi) caratterizzano il dialogo informale e spontaneo, ovvero condizioni comunicative proprie del parlato (➔ colloquiale, lingua; ➔ lingua parlata). Esse sono [...] struttura può ritrovarsi con il verbo avere (ho gli occhi che mi bruciano), con verbi di percezione (come vedere: ho visto Marco che rideva; ➔ percezione, verbi di) e ancora sotto altre forme (si parla in questi casi di frasi pseudorelative: Scarano ...
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Si chiamano proclitiche quelle parole (di solito ➔ monosillabi) che, non avendo accento autonomo, si appoggiano prosodicamente alla parola seguente, detta ospite, formando con essa un’unità accentuale [...] (non lo dire! ~ non dirlo!) o con un verbo complesso, in cui sia coinvolto un verbo modale o uno di percezione (➔ modali, verbi; ➔ percezione, verbi di), e con altre perifrasi verbali:
(4) a. Maria lo fa / lascia mangiare a casa
b. Maria lo vuole ...
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Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia [...] della palatale /ʎ/ nella parola figlio deriva dallo sviluppo orale del latino-volgare *fīlljum dal classico fīlium.
La percezione dell’intensità delle consonanti palatali non è uniforme in tutto il territorio italiano, ma differisce da zona a zona ...
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percezione
percezióne s. f. [dal lat. perceptio -onis, der. di percipĕre «percepire», part. pass. perceptus]. – 1. a. L’atto del percepire, cioè del prendere coscienza di una realtà che si considera esterna, attraverso stimoli sensoriali,...
percezionismo
s. m. [der. di percezione]. – Dottrina filosofica (detta anche percezionalismo) secondo la quale nella percezione si conosce immediatamente l’oggetto esteriore così come è in sé stesso, indipendentemente dal soggetto percipiente.