Letteratura
Achille Tartaro
Jacqueline Risset
Carla Rossi
Ines Ravasini
Luciana Stegagno Picchio
Antonella Gargano
Maria Stella
Valerio Massimo De Angelis
Giuseppe Castorina
Bruno Berni
Michele [...] che hanno influenzato la l., si vedano voci come arcadia (Accademia), classicismo, futurismo, illuminismo, naturalismo, petrarchismo, realismo, rinascimento, romanticismo, secentismo, umanesimo e, nell'App. II, ermetismo (i, p. 870) e esistenzialismo ...
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Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] di irradiazione dell’Umanesimo italiano in questo paese era stato Avignone, residenza dei papi dal 1309 al 1377, dove ➔ Francesco Petrarca trascorse gran parte della sua vita. Dopo il ritorno della Santa Sede a Roma, la città continuò a far parte ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] italiano contribuisce a mettere a nudo, per così dire disautomatizzandoli, i principali meccanismi del codice lirico petrarchista.
Il petrarchismo è il principale vettore della diffusione dell’italiano letterario fuori d’Italia nel Cinquecento e nel ...
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Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] generi. Restando alla sola lirica, i cambiamenti più notevoli, dopo l’italiano di ➔ Francesco Petrarca fissato dalla grammatica cinquecentesca nel petrarchismo nazionale, si hanno con la poesia per musica e le canzonette barocche del Chiabrera, del ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] – anche se con esitazioni e regressioni – nel Quattrocento, accelerando alla fine del secolo, grazie soprattutto all’affermarsi del petrarchismo.
Più tarda è l’adozione del toscano nella lingua amministrativa. La prima corte che adotta il fiorentino ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] il volgare come lingua di cultura. Solo gli umanisti operanti a Firenze, dato che le Tre Corone trecentesche, Dante, Petrarca e Boccaccio, sono sentite come un patrimonio patriottico, si misurano con esso dando vita a un umanesimo volgare che ha ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] dalla lingua: per es., mio è usato 385 volte e meo 5, pietà 48 e pietate 22 (Manni 2003). Le scelte di Petrarca sarebbero diventate legge; e anche le sue non scelte.
Le oscillazioni nel fiorentino del Decameron di ➔ Giovanni Boccaccio sono state ben ...
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petrarchismo
s. m. – Genericam., l’imitazione di Francesco Petrarca poeta lirico, soprattutto d’amore, imitazione che sotto varie forme e con varia misura e fortuna giunge sino alla più recente poesia novecentesca: il p. dell’Alfieri; il p....
petrarchista
s. m. e f. (pl. m. -i). – 1. Imitatore, nella poesia, dello stile del Petrarca: i p. italiani del Cinquecento. 2. Studioso dell’opera e della vita del Petrarca.