Filosofo greco (n. Abdera tra il 484 e il 481 a. C. - m. fine sec. 5º), il maggiore rappresentante dell'antica sofistica greca. Originario di Abdera, fiorì ad Atene all'incirca nella metà del V secolo. [...] e le 'Αντιλογίαι («Confutazioni»). Quest'ultima opera comunque, dalla quale, secondo la tendenziosa testimonianza di Aristosseno, Platone avrebbe attinto la massima parte della sua Repubblica, doveva proprio per questo occuparsi di problemi politici ...
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Umanista e diplomatico veneziano (n. Venezia - m. ivi 1586). Tradusse in italiano le epistole di Cicerone a Marco Bruto (1556) e, nel 1558, stampò a Venezia, dopo averli tradotti, due dialoghi di Platone. [...] Segretario di Alvise Mocenigo, ambasciatore a Roma, dal 1558 al 1560, in tale anno fu nominato segretario del senato. Seguì poi Marcantonio Barbaro nella legazione a Carlo IX (1561), ebbe infine numerosi ...
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Filologo (Belluno 1907 - Oxford 1986), figlio di Michelangelo Minio; reader di filosofia medievale all'univ. di Oxford (dal 1956), direttore dell'Aristoteles latinus (dal 1959). Ha indagato soprattutto [...] la tradizione medievale di Platone e di Aristotele (con particolare riguardo alle opere logiche di quest'ultimo), con numerosi contributi sulla personalità e le tecniche dei varî traduttori, che lo hanno portato a correggere attribuzioni tradizionali ...
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. La definizione della natura del "comico", e cioè di quello che, in generale, suscita il riso o il sorriso, ha più volte preoccupato la psicologia e l'estetica. Già per Platone (Philoeb., 47 c segg.) [...] da tutte le posteriori definizioni del comico, per varie che siano state le loro specificazioni particolari. La concezione platonica, nettamente accentuata dal Hobbes, per cui la sensazione del comico è un'improvvisa soddisfazione dell'orgoglio, è ...
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Filologo e bibliotecario (Napoli 1852 - ivi 1940). Fu allievo di F. De Sanctis e di D. Comparetti. Fu valente grecista (tra l'altro fu editore e traduttore di quasi tutti i Dialoghi di Platone) paleografo [...] e cultore di studî bizantini. Come bibliotecario e bibliografo, curò l'ordinamento della Biblioteca nazionale di Napoli, compilò un catalogo dei manoscritti della Biblioteca ambrosiana di Milano (1906) ...
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Scienza greco-romana. Meteorologia
John Vallance
Meteorologia
All’inizio del suo trattato dedicato alla ‘meteorologia’, Aristotele afferma di voler esaminare la parte delle ricerche fisiche alla quale [...] naturalmente, come liquido, come vapore o come solido, ma, in congiunzione alla terra, essa può assumere la forma di ciò che Platone chiamava «acque condensate» – la più perfetta delle quali è l’oro. Con l’aggiunta di una particella di terra, l’acqua ...
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Stato dell’Europa meridionale, comprendente la parte inferiore della Penisola Balcanica, gli arcipelaghi delle Ionie e dell’Egeo e l’isola di Creta. Confina a NO con l’Albania, a N con Repubblica della [...] , la cirenaica, l’accademica, la peripatetica. Fondatore della scuola accademica e massimo tra gli scolari di Socrate fu Platone (427-347), la cui opera rappresenta la drammatica ricerca della verità filosofica, come esigenza che nasce dalla vita ...
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Scrittore umoristico greco del sec. IV a. C. (data determinata in base a un aneddoto plutarcheo, in cui A. è citato da uno scolaro di Platone). Nel suo libro narrava storielle incredibili, localizzandole [...] nell'estremo nord; tipica quella di una città nella quale le parole si gelavano d'inverno, e si potevano così sentire solo dopo il disgelo. Divenne presto proverbiale quale mentitore sfrontato. Ci può ...
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platonismo
Marta Cristiani
Con questo termine si è soliti indicare quel complesso di temi e dottrine, legato all'influsso delle teorie platoniche e alla rielaborazione di esse operato dalla scuola neoplatonica.
Da [...] vedi omai, di grado in grado, / che di sù prendono e di sotto fanno (Pd II 121-123).
L'originaria dottrina platonica del rapporto fra la realtà del modello eterno e la sua espressione contingente, attraverso la mediazione necessaria dell'artefice, si ...
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sapienza
Possesso di profonda scienza e dottrina. Il termine (dal lat. sapientia, der. di sapiens -entis «sapiente, saggio») traduce il greco σοφία, vocabolo che nel pensiero filosofico presocratico [...] e ancora in Platone viene impiegato per indicare quella concezione della s. che è insieme abilità tecnica, conoscenza razionale ed equilibrata prudenza nel distinguere bene e male, lecito e illecito, utile e dannoso. In quest’ultima accezione esso è ...
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platonia
platònia s. f. [lat. scient. Platonia, der. del nome gr., Πλάτων, del filosofo Platone]. – Genere di piante guttifere, con due specie, del Brasile: sono grandi alberi con foglie coriacee, fiori vistosi, rosei, solitarî, che danno...
platonico1
platònico1 agg. [dal lat. Platonĭcus, gr. Πλατωνικός] (pl. m. -ci). – 1. a. Appartenente o relativo al filosofo greco Platone (428-348 a. C.), alle sue dottrine, ai suoi principî e alle sue opere (v. platonismo): la filosofia p.;...