La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Scienza e filosofia nel tardo-ellenismo
Gerhard Endress
Scienza e filosofia nel tardo-ellenismo
La cultura urbana dell'Islam è erede della [...] d.C. da Foca di Edessa), il neoplatonismo teistico di questa tradizione ha contribuito a dare un'impronta alla ricezione di Plotino e di Proclo prima che arrivasse agli Arabi. Sergio di Reshaina si occupò infine anche di astrologia e forse persino di ...
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Filologo, storico delle religioni e archeologo (Marburgo 1771 - Heidelberg 1858). Nella sua opera principale, Symbolik und Mythologie der alten Völker, besonders der Griechen (4 voll., 1810-12), pose in [...] dalla fase arcaica a quella classica. L'opera suscitò vive polemiche ed esercitò un notevole influsso su Novalis, F. Schlegel, Schelling, Hegel fino a pensatori come J. J. Bachofen, F. Nietzsche e W. Benjamin. Pubblicò un'ediz. di Plotino (1835). ...
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Scrittore greco della fine del sec. V d. C. che fu, con Procopio di Gaza, Zaccaria Scolastico, Coricio, Zosimo, uno dei più illustri maestri della scuola retorica di Gaza dove si svolse principalmente [...] acquistò gran fama per la dottrina e l'erudizione classica (in gran parte di seconda mano eccetto che per Platone, Plotino e Gregorio di Nissa) con cui si trattavano questioni escatologiche, quelle della previdenza, dell'immortalità dell'anima, della ...
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ANTICO
O. Grabar
Aggettivo sostantivato invalso nel linguaggio degli studi storico-artistici per designare globalmente elementi o procedimenti formali, iconografici, tecnici e anche presupposti ideologici [...] II, pp. 310-341; G. Rodenwaldt, Zur Begrenzung und Gliederung der Spätantike, JdI 59-60, 1944-1945, pp. 81-110; A. Grabar, Plotin et les origines de l'ésthétique médiévale, CahA 1, 1945, pp. 15-34; P.G. Hamberg, Studies in Roman Imperial Art, Uppsala ...
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Filosofo italiano (Belgirate, Novara, 1915 - ivi 2008), prof. di filosofia teoretica nell'univ. di Perugia (1962-63) e quindi (dal 1964) di storia della filosofia nell'univ. di Roma. Studioso dell'esistenzialismo, [...] delle strutture del discorso situato (Discorso e situazione, 1961). Altre opere: Rosmini postumo (1961); Umanesimo programmatico (1966); Plotino e la genesi dell'umanesimo interiore (1970); Il paradosso di Icaro. La dialettica del bisogno e del ...
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metempsicosi
Dal gr. μετεμψύχωσις, comp. da μετά (prep. che indica il trasferimento), ἐν («dentro») e ψυχή («anima»). Credenza propria di alcune dottrine religiose secondo cui, dopo la morte, l’anima [...] accettato anche da Empedocle (fr. 117, 127) e dallo stesso Platone (Fedone, 81 e-82 b; Repubblica, 620 d); ricordato in Plotino (Enneadi, III, 4, 2) viene però respinto da Porfirio (secondo una testimonianza di Agostino, De civitate Dei, X, 30), da ...
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Filosofo francese, nato a Parigi il 18 ottobre 1859, da famiglia israelitica irlandese. Uscito dall'École normale nel 1881, nello stesso anno divenne agrégé de philosophie. Insegnò successivamente nei [...] occupata fino al suo ritiro volontario, avvenuto nel 1924, tenendovi corsi frequentatissimi sulla libertà, l'idea di tempo, Plotino, Berkeley, Spencer, ecc. È membro dell'Académie des sciences morales et politiques e dell'Académie Française; nel 1928 ...
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sostanza
Nozione che viene determinandosi nella filosofia antica a partire da Aristotele, il quale la designa con il termine οὐσία, che indica la forma intesa in relazione all’individuo concretamente [...] vicenda cosmica. La concezione della s. va specificandosi in senso sempre più trascendente nel medio e neoplatonismo antico. In Plotino, vi è il prevalere della concezione intelligibile della s. a discapito della s. sensibile o naturale, alla quale ...
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Fabiani, Luca
Sebastiano Gentile
Ignota è la data di nascita di F., originario di Montegonzi, nel Valdarno superiore. A partire dagli anni Settanta del Quattrocento lo troviamo al fianco di Marsilio [...] . Plut. 82, 10-11 (BMLF), decorato da Attavante degli Attavanti e contenente la traduzione e il commento alle Enneadi di Plotino (1490). La mano di F., inoltre, collabora e si alterna assiduamente con quella di Ficino nello scrivere testi, siano essi ...
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Nel senso più elementare, è l'infinita estensione del tempo, e in tal senso l'intese la maggior parte dei pensatori greci, per cui eterno è ciò che infinitamente è durato e infinitamente durerà, senza [...] di passato, presente e futuro, in cui traduce quel νῦν il suo scolaro Melisso; e il concetto è ripreso dai neoplatonici, Plotino e Proclo, che parlano dell'eternità come di una totale e immobile presenza dell'ente a sé stesso. Nella S. Scrittura l ...
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