Filosofo neoplatonico (3º sec. d. C.), discepolo di Ammonio Sacca. Gli fu attribuito uno scritto intitolato Introduzione alla metafisica, che è forse di epoca posteriore. Secondo Porfirio, si sarebbe impegnato [...] con i condiscepoli Plotino e Origene a tenere segrete le dottrine del maestro; ma, non avendo mantenuto l'impegno, se ne ritennero sciolti anche gli altri due. ...
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Storico italiano delle religioni e della filosofia (Stigliano 1903 - Napoli 1980); prof. univ. dal 1964, ha insegnato religioni del mondo classico e per incarico storia della filosofia medievale all'univ. [...] delle Enneadi (4 voll., 1947-48, rist. 1973), cui è anche premessa la traduzione della Vita di Plotino di Porfirio, e il volume Saggi su Plotino (1973). Tra le altre sue opere: Comprensione della religione antica (1967); Paideia antignostica (1971). ...
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Storico della filosofia (Kolea, Algeri, 1906 - Neuilly-sur-Seine 2006), professore alla Sorbona dal 1945. Studioso soprattutto della tradizione neoplatonico-cristiana, pubblicò una versione francese delle [...] e Cusano (La philosophie de Nicolas de Cues, 1941; La sagesse de Plotin, 1952, 2a ed. 1966); e inoltre: Le sens de notre vie (1942); Valeur du temps dans la pédagogie spirituelle de Jean Tauler (1956); Dante (1968). Negli ultimi anni ha pubblicato ...
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CILENTO, Vincenzo
Giovanni Pugliese Carratelli
Nato il 1° dic. 1903 a Stigliano (Matera) da Giuseppe e Filomena Cavaliere, compì gli studi classici a Firenze, nel collegio "Alla Querce" retto dai padri [...] mistica ellenica (in La mistica non cristiana, a cura di E. Ancilli, Brescia 1970, pp. 187-304) e sul Genio religioso di Plotino tra i misteri antichi e nuovi (in Filosofia, n.s., XXII [1971], pp. 149-164) attestano l'accentuato interesse del C. per ...
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Filosofo greco (sec. 2º a. C.); come Numenio di Apamea, al quale è spesso avvicinato dalle fonti, fece parte della corrente filosofica che preparò il neoplatonismo fondendo platonismo e pitagorismo. I [...] suoi ῾Υπομνήματα "Memorie" (o "Note" o "Commentarî") pare fossero letti da Plotino nella sua scuola. Si occupò del problema della metempsicosi, commentò la Repubblica e il Timeo di Platone, e diede interpretazioni allegoriche di Omero. ...
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Intervallo di tempo in cui si svolge, dal suo principio alla sua fine, un determinato fatto o fenomeno.
Filosofia
La definizione più antica di d. è quella di Aristotele, secondo cui è da intendersi con [...] tempo che una cosa occupa nella sua esistenza, in altre parole il suo ciclo vitale. La speculazione greco-cristiana (Plotino e s. Agostino) mantiene tale impostazione e bisogna giungere a Cartesio per trovare in modo esplicito la distinzione dei due ...
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Scienza greco-romana. Filosofia della Natura nella Tarda Antichita
Christian Wildberg
Filosofia della Natura
Durante la Tarda Antichità (200 ca.-700 d.C.) l’Impero romano e i paesi vicini subirono [...] e dei mezzi attraverso i quali l’anima avrebbe potuto liberarsi una volta per tutte dall’attaccamento al regno della materia. Plotino discute e utilizza le idee sulla fisica di Platone, di Aristotele e degli stoici, ma senza aderire pienamente a ...
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In filosofia, rapporto immediato e diretto tra soggetto pensante e oggetto; questo rapporto può essere poi inteso come semplice presenza dell’oggetto alla mente o come immedesimazione del soggetto nell’oggetto. [...] di percepirli direttamente. L’altro significato di i. è presente specialmente nell’opera di pensatori interessati alla problematica religiosa. Plotino, s. Agostino e i mistici medievali indicano nell’i. l’unica via per l’uomo di entrare in contatto ...
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Storico della filosofia francese (Bar-le-Duc 1876 - Parigi 1952). Prof. all'univ. di Bordeaux (1912-19) e alla Sorbona, dal 1944 accademico delle scienze morali; socio straniero dei Lincei (1947). Ha pubblicato [...] Alexandrie (1908), La théorie des incorporels dans l'ancien stoïcisme (1908), Chrysippe (1910), La philosophie de Plotin (1928), l'ediz. delle Enneadi di Plotino (1924 e segg.). Molto diffuse la Histoire de la philosophie (7 fasc. in 2 voll., 1926-32 ...
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Movimento di pensiero sviluppatosi dalla metà del 2° sec. d.C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°). È caratterizzato dalla tendenza a rinnovare le concezioni del platonismo [...] del n. occorre attendere l’Umanesimo, che, tra le altre opere dell’antichità classica, riscoprì le Enneadi di Plotino; queste, tradotte da M. Ficino insieme agli scritti dello Pseudo-Ermete Trismegisto, furono elemento essenziale del platonismo ...
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