Gli antichi attribuivano l'Iliade e l'Odissea (e molti altri poemi) a un poeta di nome O.; di lui, però, non sapevano nulla che non fosse leggenda. Le Vite di O. a noi giunte (una delle quali attribuita [...] , così lo stile, nonostante la sua vivacità e aderenza ai fatti narrati, contiene elementi tipici, che dimostrano come i poemiomerici siano frutto di una civiltà letteraria già molto raffinata e colta, e fondata su una tradizione. Tipiche sono, per ...
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Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante [...] di greco allo Studio; da lui egli e il Petrarca riescono finalmente ad avere la desideratissima traduzione in latino dei poemiomerici: la rinascita degli studî greci comincia da qui. Ma, proprio nel 1362, nello spirito del B., da tempo orientato ...
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Scrittore greco (Hiràklion 1883 - Friburgo in Brisgovia 1957). Ha affidato la sua fama soprattutto ad Ὀδύσσεια in versi ("Odissea", 1938; 1957), dove Ulisse, rimessosi in viaggio dopo il ritorno ad Itaca, [...] ("I fratricidi", 1963), sulla guerra di resistenza partigiana; gli scritti diaristici (Ταξιδεύοντας "Viaggiando", pubbl. dal 1956); le pregevoli traduzioni (Divina Commedia; poemiomerici, in collab. con il filologo I. Kakridìs; Faust di Goethe). ...
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Archeologo (Neubukow, Meclemburgo, 1822 - Napoli 1890), lo scopritore della civiltà micenea. Arricchitosi col commercio, nel 1863 liquidò la propria ditta, mosso dal desiderio di esplorare i luoghi descritti [...] L'opera di S. è stata variamente giudicata. Mossa da una fiducia entusiastica e spesso ingenua nelle indicazioni dei poemiomerici, avversata in parte dalla critica ufficiale contemporanea, sottoposta a revisione in più punti dalla successiva ricerca ...
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Uomo politico e scrittore ateniese, nato al Falero intorno al 350 a. C. Studiò alla scuola peripatetica di Teofrasto: scrisse sui poemiomerici, raccolse "massime utili" (χρεῖαι), di cui erano parte cospicua [...] gli "apoftegmi dei sette sapienti" e si occupò anche di retorica: le sue opere sono però tutte perdute. Nella vita politica appartenne alla fazione oligarchica e perciò fu posto al governo d'Atene da Cassandro ...
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Grammatico alessandrino (216-144 a. C.), allievo di Aristofane di Bisanzio e suo successore nella direzione della Biblioteca di Alessandria. Combatté la scuola pergamena di Cratete di Mallo e fondò una [...] noi conosciamo dagli scolî e attraverso le opere di Aristonico, Didimo ed Erodiano. Ma soprattutto si dedicò ai poemiomerici, di cui diede due edizioni critiche, emendandoli in base ai manoscritti di cui disponeva e corredandoli di segni diacritici ...
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Poeta francese (Saint-Paul, La Réunion, 1818 - Voisins, Louveciennes, 1894). Lasciata l'isola della Riunione nel 1845, si stabilì a Parigi, dove fu tra i seguaci del fourierismo. Dopo il fallimento della [...] della scuola poetica che fu poi denominata parnassiana. Seguirono i Poèmes tragiques (1884), e versioni in francese dei poemiomerici, dei tragici greci, di Esiodo, di Teocrito, degli Inni Orfici. Entrò nell'Accademia francese (1885) succedendo a V ...
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Grecista (Oakland, California, 1902 - Los Angeles 1935), prof. nella Harvard University dal 1929 alla morte. Contribuì al rinnovamento degli studî omerici con L'épithète traditionnelle dans Homère: essai [...] di P. verso le possibili analogie tra i modi della diffusione della poesia epica orale presso gli Slavi meridionali e il processo di formazione dei poemiomerici. Gli scritti minori di P. sono stati raccolti in The making of Homeric verse (1970). ...
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Filologo classico italiano (Matera 1866 - Roma 1940), prof. di letteratura greca all'univ. di Roma (1901-36). Socio nazionale dei Lincei (1928). Tra le molte opere, notevoli per finezza di critica: le [...] collezione Teubner, l'edizione e traduzione di Bacchilide (1898), delle tragedie di Sofocle (1919 segg.), la traduzione in prosa dei poemiomerici (1919); l'edizione critica nazionale dell'Africa del Petrarca (1926); e le Ricerche metriche (1926). ...
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Statista inglese (Liverpool 1809 - Hawarden 1898). Dal 1832 con i tories, passò poi al Partito liberale, divenendone leader (1865). Più volte primo ministro (1868-74, 1880-85, 1886 e 1892-94), varò numerose [...] il titolo di Gleanings. Gli Studies on Homer and the Homeric Age (voll. 3, 1858) mostrano vasta conoscenza dei poemiomerici, ma hanno scarso valore filologico e storico. Traduttore in inglese delle odi d'Orazio, fu inoltre un appassionato cultore di ...
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omerico
omèrico agg. [dal lat. Homerĭcus, gr. ῾Ομηρικός] (pl. m. -ci). – 1. Di Omèro (gr. ῎Ομηρος, lat. Homērus), il più grande poeta epico dell’antica Grecia: poemi o., l’Iliade e l’Odissea, attribuiti dalla tradizione a Omero; gli dèi, gli...
omerista
s. m. e f. [dal gr. ῾Ομηριστής, lat. Homerista; nel sign. 2, der. mod. di Omero] (pl. -i). – 1. s. m. Anticam., istrione che recitava episodî tratti dai poemi omerici. 2. s. m. e f. Filologo studioso di Omero e dei poemi omerici.