Filologo e critico letterario, nato a Firenze il 18 gennaio 1921. Laureato all'università di Firenze sotto la guida di M. Casella con la tesi Cino da Pistoia e la crisi del linguaggio poetico, libero docente [...] (1956) e incaricato di Letteratura latina medievale a Firenze, dal 1963 è professore di Letteratura italiana, dapprima a G. Cavalcanti con aggiunta di quelle di Jacopo, 1986), della poesia giovanile di Dante (Il libro della ''Vita Nuova'', 1961, ...
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Due testimonianze risalenti l'una a Catone il Censore, l'altra a Varrone, accennano all'uso presso i Romani di celebrare gesta gloriose durante i banchetti. Per Catone (presso Cicerone, Tuscolane, 2, 3; [...] più antica, pervasa com'è da un senso di poesia innegabile, sia stata elaborata tanto nei carmi convivali quanto tecnica esteriore.
Bibl.: Oltre alle storie della letteratura latina, v. F. Ramorino, La poesia in Roma nei primi cinque secoli, in Riv. ...
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FREYRE, Gilberto de Melo
Ruggero Jacobbi
Sociologo e scrittore brasiliano, nato a Recife (Pernambuco) il 15 marzo 1900; il maggiore studioso di problemi culturali, in senso lato, dell'America latina. [...] F. sono raccolte di scritti giornalistici o saggistici di sottile eleganza, e una è addirittura un libro di versi: Talvez poesia (1962). Anche coloro che contestano la visione sociologica di F. riconoscono in lui un grande scrittore, un maestro nell ...
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Nato di famiglia veronese a Bologna nel 1717, laureato in medicina, fu chiamato nel 1744 alla corte del principe vescovo d'Augusta, ove restò sei anni. Memore della patria, negli anni 1748-49 pubblicò [...] antica. Morì a Perugia nel 1781.
Il Bianconi coltivò la poesia, ma fu soprattutto un facile ed elegante poligrafo. L' contiene scritti di fisica, di medicina, d'archeologia, di epigrafia latina, di belle arti, oltre alle due sue opere principali: le ...
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Nella grammatica latina, si chiama elisione il fenomeno per cui, incontrandosi due vocali, una in fine l'altra in principio di parola, la prima di esse si dilegua o si attenua. L'elisione è dunque una [...] con m e, nel latino arcaico, anche quando finisce con s; è d'obbligo nella metrica latina che assai raramente ammette l l'elisione dal troncamento, che avviene senza apostrofo.
Nella poesia l'elisione può farsi con maggiore libertà, quando l'armonia ...
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. Così viene indicata una raccolta di canti (Lieder) composti da chierici girovaghi, i cosiddetti goliardi (v.) o clerici vagantes, del XII e del XIII secolo. La maggior parte di essi è in lingua latina; [...] , che ora si trova a Monaco di Baviera, venne scoperto nell'abbazia di Benediktbeuren (di qui il nome suo). Queste poesie sono composte, generalmente, in ritmi moderni con rime finali come gl'inni liturgici. Il loro contenuto e il loro carattere è ...
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Nato a Firenze nel 1634, ivi inorto nel 1716. Segretario per circa dodici anni del cardinale Iacopo Filippo Nini a Roma, dove fu in stretta relazione con Salvator Rosa, si fece nel 1674 ecclesiastico: [...] Firenze. Tiene un posto notevole nella storia della poesia rusticale per il suo Lamento di Cecco da O. Marrini, che l'arricchì di copiose note, e vi aggiunse la traduzione latina di Camillo Alvisi); Il Mugnaio di Sezzate, prologo di F. B., pubbl. ...
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Fratello dell'oratore. Eletto questore, ebbe dal 61 al 59 il governo dell'Asia, e Tullio gl'indirizzò una lunga lettera, la prima dell'epistolario Ad Quintum fratrem, sul modo di comportarsi nei riguardi [...] . Gli ozî del campo li dedicava alla poesia, soprattutto a composizioni drammatiche. Dopo Farsalo non ed., Monaco 1909, p. 407 segg.; V. Ussani, Storia della letteratura latina, Milano 1930, p. 236 segg. Il Commentariolum petitionis e i versi De ...
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Nato il 7 maggio 1776 a Egyházashetye (Ungheria), nel comitato di Vas, morto il 14 febbraio 1836 a Nikla, nel comitato di Somogy. Ebbe un'accurata educazione classica dal padre, Lodovico B., che viveva [...] prediletti del B., che dopo aver adoperato da principio nelle sue poesie i versi rimati della poesia europea orientale, passò poi risolutamente ai metri della poesia classica latina dai quali poi mai volle scostarsi e nei quali compose odi politiche ...
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D'ignoto paese d'origine, fece i suoi studî ad Oxford, fu poi priore del monastero di Christ Church (Canterbury), e quindi, dal 1177 fino alla morte (1193), abate di Peterborough. Si valse del favore di [...] riformatore intelligente ed energico. Versato in letteratura latina, di cui conosceva specialmente Terenzio, Seneca facendo copiare Bibbie, libri di teologia, di giurisprudenza e di poesia. Scrisse intorno alla passione e ai miracoli di Thomas Becket ...
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poesia
poeṡìa s. f. [dal lat. pŏēsis, che è dal gr. ποίησις, der. di ποιέω «fare, produrre»]. – 1. a. L’arte (intesa come abilità e capacità) di produrre composizioni verbali in versi, cioè secondo determinate leggi metriche, o secondo altri...
rima1
rima1 s. f. [prob. lat. rhythmus «ritmo»]. – 1. L’identità di suono nella terminazione di due parole, dalla vocale tonica in poi, che si sente soprattutto quando le due parole sono a poca distanza l’una dall’altra nel discorso, e in...