Tipo di poesia in cui le iniziali dei singoli versi, lette nell’ordine, formano una parola o frase (detta anch’essa a.): per es., il nome dell’autore o il titolo di un’opera (i sommari delle commedie di [...] titolo). Molto diffuso fra i Greci dell’età ellenistica, l’a. passò poi nella poesialatina cristiana, medievale, bizantina, in soggetti sacri e profani. Nella poesia italiana, è famoso l’a. formato dai capoversi delle terzine dell’Amorosa visione di ...
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Latinista italiano (Piastre, Pistoia, 1872 - Firenze 1954); prof. all'univ. di Malta (1913-24). I molti ed eleganti carmi latini gli valsero tre volte (1914, 1921, 1945) il primo premio nelle gare di poesia [...] latina di Amsterdam. ...
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VENANZIO Fortunato (Venantius Honorius Clementianus Fortunatus)
Poeta latino, nato a Duplavilis (Valdobbiadene) verso il 530. A Ravenna studiò grammatica, retorica e diritto. Desideroso di recarsi in [...] , V., sul finire della vita, fu ordinato prete, e, nel 597, nominato vescovo di Poitiers.
Ultimo rappresentante della poesialatina alle soglie del Medioevo, V. F. compose, oltre alla biografia della sua protettrice e amica Radegonda, un poema in ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] gli storici Ferreto de’ Ferreti e Giovanni da Cermenate, il poeta Giovanni del Virgilio che cercò di indurre Dante alla poesialatina. Dante vi si cimentò, avendo già scritto in l. trattati in prosa, tra i quali il De vulgari eloquentia e ...
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Letteratura
In poesia, unità di discorso avente una struttura metrica e un disegno ritmico e delimitata da una pausa virtuale, di solito isolata, nella tradizione grafica occidentale, mediante un a capo [...] sec. a.C.); in realtà sono metri della lirica eolica, usati poi anche da altri poeti e passati nella poesialatina. Per endecasillabo saffico ➔ strofe. Saffico maggiore: è un endecasillabo saffico aumentato da un coriambo, inserito dopo il ditrocheo ...
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Identità fonetica nella terminazione di due o più parole, a partire dalla vocale tonica, particolarmente percepibile qualora tali parole si trovino a breve distanza in un testo in prosa o in fine di verso [...] r., ma dettate da ragioni particolari di stile o d’espressione e in alcuni casi come mero gioco di parole. Alla poesialatina, come alla greca, basata sulla quantità sillabica e non sull’accento, la r. fu sempre estranea.
Solo nel Medioevo, quando ...
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Componimento lirico con strofe monometre o polimetre che, di solito, contano non più di 6 o 7 versi e ripetono lo stesso schema. È per lo più d’ispirazione amorosa o morale-civile.
La parola appare nell’antica [...] Pindaro. In età alessandrina avvenne il distacco dalla musica. I metri, vari e complessi, dell’o. greca furono introdotti nella poesialatina da Catullo e da Orazio, ma in seguito, a parte qualche rara eccezione, caddero in disuso.
A essi si attinse ...
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Nella metrica, particolare forma di iato fra due vocali consecutive, la prima in fine e la seconda all’inizio di parola, nei casi cioè in cui normalmente si fa l’elisione: ne risultano due sillabe metriche [...] pronunciate distintamente. Fenomeno opposto è la sinalefe (➔). Nella poesialatina e nella metrica greca, si ha d. quando tra le due vocali cade la cesura (pausa all’interno del verso) e, nelle opere drammatiche, quando c’è cambiamento d’ ...
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Poeta (Reggio di Calabria 1819 - ivi 1898); vincitore, col poemetto Xiphias, del primo concorso internazionale di poesialatina, indetto nel 1845 dall'Accademia di Amsterdam. Dedito a studî di antichità [...] (alcuni anche in greco), ventitré elegie (di cui le ultime sei ispirate alle rovine di Pompei), dialoghi lucianei, lettere, epigrafi latine. Ma l'opera migliore resta lo Xiphias (ed. con trad. it. di M. Coppino, 1855), poema in tre canti in esametri ...
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Poeta francese (Saint-Gobain, Piccardia, 1764 - Parigi 1810). Dopo una brillante carriera di professore, di predicatore e di sacerdote (fu vescovo di Lescar, presso Pau), si spretò durante la rivoluzione, [...] e sotto l'Impero diventò professore di poesialatina alla Sorbona. Oltre a molte pièces fugitives, e a un poema, Achille à Scyros (1805), scrisse alcune tragedie (Mucius Scaevola, 1794; Fernandez, 1797; La mort d'Hector, 1809), che con quelle di É.-L ...
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poesia
poeṡìa s. f. [dal lat. pŏēsis, che è dal gr. ποίησις, der. di ποιέω «fare, produrre»]. – 1. a. L’arte (intesa come abilità e capacità) di produrre composizioni verbali in versi, cioè secondo determinate leggi metriche, o secondo altri...
rima1
rima1 s. f. [prob. lat. rhythmus «ritmo»]. – 1. L’identità di suono nella terminazione di due parole, dalla vocale tonica in poi, che si sente soprattutto quando le due parole sono a poca distanza l’una dall’altra nel discorso, e in...