Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] del Sud (Napoli) si sviluppa invece, sul terreno privilegiato della poesia, particolarmente quella lirica, una dialettica fra tre ingredienti linguistici: il volgare locale, il modello latino e il modello toscano, quest’ultimo a sua volta divaricato ...
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Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] continuamente riaffermata. Se all’inizio del secolo la scelta tra latino e volgare è ancora in discussione e Antonio Vallisneri si che privilegia la costruzione diretta della frase, la poesia va invece in direzione opposta, accentuando la sua ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] appresso non si guardarono da prendere molti corpi di parole latine e molti modi di dire non usati nella favella italica Vitale, Maurizio (1992), Il dialetto ingrediente intenzionale della poesia non toscana del secondo Quattrocento, in Id., Studi di ...
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La parola regola, applicata a una lingua, ha due significati fondamentali: quello di «descrizione di un meccanismo della lingua stessa» e quello di «precetto, ammonizione per parlare o scrivere bene». [...] uno studio assiduo; inoltre (II, 4), mentre i grandi poeti latini hanno scritto in una lingua e con una tecnica regolari (sermone da Boccaccio per la prosa e da Petrarca per la poesia, vengono presentate in modo molto complesso: per poterle studiare, ...
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I pronomi allocutivi sono forme di pronomi personali, atoni e tonici (➔ clitici; ➔ personali, pronomi), usate per rivolgersi a un destinatario, per interloquire con lui e per richiamare la sua attenzione [...] registra lo sviluppo della forma di cortesia voi (< lat. vos pronome personale di seconda persona plurale). Benché nel latino imperiale fosse diffuso il vos di rispetto, secondo gli studiosi (per es., Niculescu 1974: 12 segg.) il voi non ...
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In questa voce si può tenere conto della recente edizione integrale, critica e commentata, in tre volumi, dell’intero corpus poetico dei Siciliani e dei Siculo-toscani (Antonelli, Di Girolamo & Coluccia [...] di traduzione-adattamento; costellate da frequenti reciproche citazioni e riprese sono le poesie, fino a dar luogo a vere e proprie tenzoni (I, 1. cospicua altri di diversa matrice, provenzale e latina. L’utilizzazione di fonti diverse permette ai ...
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Con la metafora dell’immagine di una lingua ci si riferisce ai giudizi e alle opinioni che su questa lingua sono prodotti da parlanti di altre lingue. Si tratta di giudizi intuitivi, non fondati su fatti [...] et d’Eugène, del 1671: il francese è come sua madre, il latino, con il quale l’italiano non ha più molto in comune, essendo e armoniosa […], come se fosse stata davvero inventata per la poesia e la musica; le vocali sono così abbondanti in tutte le ...
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D'OVIDIO, Francesco
Lucia Strappini
Nacque da Pasquale e da Francesca Scaroina il 5 dic. 1849 a Campobasso, da dove la famiglia si trasferì nove anni dopo a Napoli. Qui compì gli studi secondari nel [...] pp. 59-100), ristampata nel volume XII delle Opere complete: Versificazione romanza. Poetica e poesia medioevale, II, Napoli 1932.
Nel 1873 fu chiamato ad insegnare latino e greco al liceo "Galvani" di Bologna; all'inizio dell'anno successivo, sempre ...
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Insieme a nomi, verbi e aggettivi, gli avverbi costituiscono una delle classi aperte di parole nel lessico dell’italiano.
Uno degli aspetti più difficili nell’analisi degli avverbi riguarda la loro definizione [...] indivisibili: è questo il caso di avverbi come davanti (dal latino de ab ante), allora (da ad illam horam), qui osservato che, nella lingua letteraria dei secoli scorsi (specie in poesia), sono attestati anche ordini differenti, come in (51-52):
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Con speciale riferimento all’Europa medievale romanza, si indica con il nome di scripta il sistema, diverso da una zona all’altra, con cui si rende nella scrittura la lingua: tali forme di realizzazione [...] grafiche anche in aperto contrasto con la tradizione latina (più di quanto non facciano i loro coevi (Introduzione).
Coluccia, Rosario (1975), Tradizioni auliche e popolari nella poesia del Regno di Napoli in età angioina, «Medioevo romanzo» 2 ...
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poesia
poeṡìa s. f. [dal lat. pŏēsis, che è dal gr. ποίησις, der. di ποιέω «fare, produrre»]. – 1. a. L’arte (intesa come abilità e capacità) di produrre composizioni verbali in versi, cioè secondo determinate leggi metriche, o secondo altri...
rima1
rima1 s. f. [prob. lat. rhythmus «ritmo»]. – 1. L’identità di suono nella terminazione di due parole, dalla vocale tonica in poi, che si sente soprattutto quando le due parole sono a poca distanza l’una dall’altra nel discorso, e in...