Il termine neologismo giunse in Italia dalla Francia, dove néologisme, formato non più tardi del 1735 su elementi del greco classico significanti «nuova parola», completati dal suffisso -isme (it. -ismo), per indicare (in concorrenza con néologie) la propensione all’invenzione lessicale, era presto passato anche a indicare la stessa «parola nuova». Il calco italiano apparve nel dizionario francese-italiano ...
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Le locuzioni preposizionali sono combinazioni fisse di due o più parole (come davanti a, invece di, di fronte a, a causa di, da parte di, in relazione a, conformemente a) che costituiscono unità polirematiche [...] come già le preposizioni improprie rispetto alle preposizioni proprie) e sono impiegate, tra l’altro, per evitare casi di polisemia derivati dalla genericità delle preposizioni monorematiche (cioè composte di una sola parola: di, da, ecc.). Ad es., i ...
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Nella tradizione lessicografica, la definizione lessicale è la parafrasi usata per illustrare il significato di una voce lessicale (o lemma o, più raramente, entrata). Questa parafrasi è posta generalmente [...] evidenziato come, spostando l’attenzione dalle singole parole all’intero lessico, è possibile individuare chiari schemi di polisemia, cioè alternanze sistematiche di significato, proprie di intere classi di elementi lessicali (Apresjan 1974); ad es ...
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La lingua della scienza è il linguaggio settoriale (➔ linguaggi settoriali) di cui sono tipicamente costituiti i testi prodotti nell’ambito della ricerca scientifica e della sua diffusione nella società. [...] spiegati per mezzo di metafore o analogie (➔ metafora; ➔ analogia): questo, unitamente alla sostituzione dei termini con parole polisemiche, può conferire al testo connotazioni, ad es. emotive, che il testo scientifico primario tende a escludere.
In ...
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Il termine agente è spesso usato in linguistica in modelli e per scopi diversi: basti ricordare il complemento di agente della grammatica tradizionale o il ruolo semantico dell’agente nella teoria dei [...] ’agente si passa all’agente inanimato (Booij 1986), allo strumento, al luogo. Quanto all’italiano, ad es., i casi di polisemia sono davvero tanti. Ne ricordiamo alcuni: -iere, oltre che a nomi di agente, dà luogo a nomi di strumento (pallottoliere ...
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In generale, un linguaggio settoriale è il modo di esprimersi (parole, espressioni, termini tecnici, ecc.) proprio di un ambito specialistico, in particolare (ma non soltanto) di natura tecnica o scientifica. [...] dei linguaggi settoriali di biologia, matematica, retorica, mineralogia, metallurgia e botanica. Anche entro lo stesso linguaggio settoriale la polisemia è un fenomeno normale: si pensi, per es., alla varietà di significati di morfema o di fonema in ...
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Si definisce terminologia l’insieme dei termini e delle espressioni che designano i concetti e gli oggetti di un particolare settore del sapere o di una attività e professione umana (Marello 1995: 719) [...] non impediscono però che uno stesso termine possa essere utilizzato in terminologie diverse con significati diversi, e quindi essere polisemico. Uno dei tanti esempi possibili è anaclasi, che: (a) nella metrica classica (➔ metrica e lingua) indica l ...
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Si può definire gesto qualsiasi movimento fatto con le mani, le braccia o le spalle. Ma esistono gesti pratici (quelli che si fanno per afferrare o per costruire un oggetto, aprire una porta, appoggiarsi [...] alto, con le dita che si toccano le punte, proprio come i petali di un tulipano. Si tratta di un gesto-frase polisemico, cioè con due letture diverse ma correlate: una di domanda, parafrasabile come «che vuoi?», «che dici?», «e allora?»; l’altra di ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] di aprire in aprire la porta, aprire una bottiglia, aprire un ristorante, aprire un dibattito, ecc.). Un verbo polisemico appartiene di norma a più classi, una per ciascun senso: vedere, per es., è un verbo di percezione in vedere una stella ...
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Le parole relative al corpo umano hanno un’importanza specifica nella lingua in quanto occupano un posto di rilievo in una varietà di ambiti specialistici, come la medicina (e più latamente le scienze [...] domini astratti al dominio corporeo e fisico-percettivo» (Casadei 1996: 235-236).
Molti termini presentano ambiguità, o polisemia, ovvero hanno significati secondari e metaforici che si aggiungono a quello anatomico letterale: per es., collo, oltre ...
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polisemia
polisemìa s. f. [dal fr. polysémie, comp. del gr. πολυ- e tema di σημαίνω «significare»; cfr. anche polisemo]. – 1. In linguistica, la coesistenza, in uno stesso segno (parola o, anche, sintagma, espressione fraseologica), di significati...
polisemico
polisèmico agg. [der. di polisemia] (pl. m. -ci]. – In linguistica, di vocabolo (o espressione, o in genere segno linguistico) che presenta polisemia, che è cioè portatore di più significati; anche, di ideogramma e segno di alcune...