HERZL, Theodor
Yoseph Colombo
Scrittore e uomo politico ebreo, nato a Budapest il 2 maggio 1860, morto il 3 luglio 1904 a Edlach, presso Vienna. Dal 1891 al 1895 visse a Parigi, come corrispondente [...] intese come questione politica e nazionale. Affermata l'esistenza di un problema ebraico nel mondo, H. non ne vedeva altra soluzione che quella di ricostruire per il popoloebraico l'unità nazionale e ridargli una terra propria. A differenza dei suoi ...
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GIULIO Africano, Sesto
Alberto Pincherle
Scrittore cristiano, fiorito nel secolo II. Nacque a Gerusalemme, forse partecipò alla spedizione di Settimio Severo contro l'Osroene (195), certo fu in relazione [...] storia sacra e profana e che servì di fonte alla Cronaca di Eusebio (v.). Tendeva a dimostrare la maggior antichità del popoloebraico rispetto agli altri, e suddivideva la storia in millennî, ponendo la nascita di Cristo alla metà del VI (5500 dalla ...
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KOESTLER, Arthur
Serena Andreotti Ravaglioli
(App. II, II, p. 141)
Scrittore britannico di origine ungherese, morto a Londra il 3 marzo 1983.
Ottenuta fama internazionale grazie a Buio a mezzogiorno, [...] della rivoluzione scientifica e l'effetto dell'evoluzione sulla mente umana; The thirteenth tribe (1976) indaga le origini del popoloebraico. Nel 1981 fu pubblicato Bricks to Babel, raccolta di scritti di K. da lui stesso commentati.
Grande emozione ...
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MÜNCHHAUSEN, Börries, barone von
Poeta tedesco, nato a Hildesheim il 20 marzo 1874. È il rappresentante più noto della ballata tedesca moderna. Studiò leggi a Gottinga, è dottore honoris causa in filosofia [...] rivelano una sensibilità poetica delicata e raccolta. In Juda (raccolta di ballate, 1901) M. rievocò il passato del popoloebraico.
Numerose sono le raccolte dell'opera poetica di M.: importanti sopra tutto il Balladenbuch (1924), il Liederbuch (1928 ...
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TEOLOGIA
Bruno Chenu
Adelaida Sueiro-Gustavo Gutiérrez
Carlos Castillo
Johann Baptist Metz
(XXXIII, p. 526; App. III, II, p. 932; IV, III, p. 816)
Teologie cristiane. - Nel 1978 c'era la netta convinzione [...] della tradizione c'insegna che in situazioni di tirannia il popolo ha il diritto morale di resistere; e poiché l' comportamento, per uno stile di vita che li distingue dal mondo ebraico e pagano in cui vivono e rendono testimonianza: la loro condotta ...
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Genocidio
Mauro Raspanti
(App. III, i, p. 721; v. anche diritti umani, App. II, i, p. 786; minoranze nazionali, App. II, ii, p. 327)
Il termine genocidio è stato spesso utilizzato in modo generalizzante [...] studi dello storico americano D.J. Goldhagen, hanno riaperto la questione sulla responsabilità collettiva del popolo tedesco nell'esecuzione del g. ebraico. Al centro dell'opera dello studioso americano vi è la convinzione che il consenso di massa ...
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ISAIA
Giuseppe RICCIOTTI
Alfredo VITTI
. Profeta d'Israele, a cui è attribuito il libro dello stesso nome che occupa il primo posto nell'odierno canone ebraico della Bibbia fra i cosiddetti Profeti [...] come un'introduzione generica, dipingendo la corruzione del popolo e la necessità di tornare a Jahvè abbandonato. Buch J., Gütersloh 1926; S. Z. Pines, Kommentar zum Proph. J. (in ebraico), Vienna 1927; G. A. Smith, The book of I., voll. 2, Londra ...
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TALMŪD (ebr. Talmūd, propriamente "studio", "insegnamento", "dottrina")
Umberto Cassuto
Nome di due vaste opere (il Talmūd babilonese e il Talmūd palestinese) rappresentanti ciascuna il corpus della [...] favole e le credenze che essi accoglievano dalle cerchie del popolo, e così via. Tutto quello che i dottori venivano l'uno e l'altro, si ha molto materiale in lingua ebraica: tutti i testi tannaitici, parte della discussione amoraica su questi testi ...
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GIANNONE, Pietro
Andrea Merlotti
Nacque il 7 maggio 1676 a Ischitella (Foggia), piccolo centro del Gargano, da Scipione (1646-1725), speziale, e Lucrezia Micaglia (1653-1709). Ebbe quattro fratelli: [...] e sottolinea come in essa non si conoscesse un aldilà, in quanto al popoloebraico si prometteva esclusivamente il dominio sugli altri popoli senza alcun riferimento a mondi ultraterreni. Quello che Dio aveva promesso all'uomo nella Genesi era ...
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Le rappresentazioni della comunità
André Jean
Marc Loechel
Introduzione
Questo lavoro si propone di analizzare in che modo la città veneziana rappresentasse se stessa, ai propri occhi e agli occhi [...] , stanno separati da una linea di terra e dislocati in un livello inferiore: l'allusione all'"estraneità" del popoloebraico è manifesta (142) e tuttavia in sede storico-critica non è stato sufficientemente messo in risalto come questo dipinto ...
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sionismo
s. m. [der. di Siòn o Sìon (ebr. Siyyōn, gr. Σιών, lat. Sion), nome di una collina di Gerusalemme e, per estens., di Gerusalemme stessa; la parola è stata coniata, nella forma Zionismus, dallo scrittore ted. N. Birnbaum nel 1882]....
maledetto
maledétto (ant. o tosc. maladétto) agg. [part. pass. di maledire]. – 1. a. Colpito da maledizione: un uomo m. da Dio (cui spesso si aggiunge: e dagli uomini); le anime m. dell’Inferno; anche come sost.: andate via da me, maledetti,...