Filosofo neopositivista, nato a Wuppertal, Düsseldorf, il 18 maggio 1891. Prof. alle univ. di Vienna (dal 1926), di Praga (dal 1931), di Chicago (dal 1936), di Los Angeles (dal 1954); direttore, con H. [...] e C. Morris, della International Encyclopedia of Unified Science (1938 e segg.), è uno dei massimi esponenti del positivismologico o neopositivismo (v.).
La sua riflessione tende alla critica più radicale della filosofia tradizionale, considerata un ...
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Filosofo inglese neopositivista, nato il 29 ottobre 1910. Prof. (dal 1946) di filosofia e logica all'University College di Londra; tende a inserire il positivismologico nella tradizione empiristica inglese.
Scritti [...] la tesi neopositivistica che le proposizioni filosofiche e metafisiche sono pseudo-proposizioni senza significato); Language, truth and logic, New York - Londra 1936; The foundation of empirical knowledge, ivi 1940; Thinking and meaning, ivi 1947 ...
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L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace.
Le origini e l’età antica
La Grecia. L’arte retorica (➔ oratoria) nasce in Sicilia, a Siracusa, con Corace e l’allievo Tisia (5° sec. a.C.), [...] è venuto dall’Inghilterra e dagli USA. In ambito filosofico il positivismologico sviluppatosi negli anni 1930 rivolse il suo interesse a un’analisi del funzionamento logico e simbolico del linguaggio su basi scientifiche; in campo pedagogico si ...
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Indirizzo di pensiero sorto negli USA intorno al 1870 e diffusosi più tardi in Europa, dove ebbe il maggior successo nei primi decenni del Novecento.
C.S. Peirce: dal pragmatismo al pragmaticismo
Il termine [...] vive soprattutto in quei settori della filosofia della scienza statunitense che dovevano trarre alimento dall’incontro tra p. e positivismologico. Notevoli e influenti, da questo punto di vista, le riflessioni di W.V.O. Quine sui criteri che ...
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Filosofo tedesco della scienza (Oranienburg, Berlino, 1905 - Princeton, New Jersey, 1997). Esponente del Circolo di Berlino, di orientamento neopositivistico, ha proposto un'interpretazione liberalizzata [...] trad. it. 1961); The theoretician's dilemma (1958; trad. it., assieme al vol. prec., 1961); Philosophy of natural science (1966; trad. it. 1968). Una raccolta di saggi di H. è stata pubblicata in trad. it. nel vol. Oltre il positivismologico (1989). ...
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Economista (Görlitz, Slesia, 1902 - Princeton, New Jersey, 1977), naturalizzato statunitense nel 1944. Appartenne alla scuola austriaca e fu prof. nell'univ. di Vienna (1929-38) e direttore dell'Istituto [...] bureau of economic research di New York ed esperto della Società delle Nazioni (1936-46). Orientato verso il positivismologico della scuola di Chicago, ritenne l'economia una scienza empirica e in tale senso ne intraprese una revisione metodologica ...
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Filosofia
Formulazione logicamente coerente di un insieme di definizioni, principi e leggi generali che consente di descrivere, interpretare, classificare, spiegare fenomeni di varia natura.
Le domande [...] ampiamente articolata e precisata nel corso del 20° secolo.
La prospettiva neoempirista
Secondo la concezione elaborata dai rappresentanti del positivismologico (in particolare da R. Carnap, C.G. Hempel ed E. Nagel), una t. è un sistema di ipotesi ...
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Indirizzo filosofico del 19° sec., il cui iniziatore è il francese A. Comte e i cui maggiori rappresentanti sono in Inghilterra J. S. Mill e H. Spencer, e in Italia R. Ardigò. Più in generale, il termine [...] e tracciano anche il disegno di una società industriale razionale, ossia regolata secondo criteri scientifici.
Per il positivismologico ➔ neopositivismo.
Le accezioni del termine positivo
Diverse sono le accezioni elencate da Comte nel Discours sur ...
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Psicologo svizzero (Neuchâtel 1896 - Ginevra 1980), creatore della psicologia e dell'epistemologia «genetiche». Uno dei più importanti studiosi della psicologia infantile, P. elaborò una teoria sistematica [...] , a stimolanti confronti con l'assiomatica della relatività einsteniana, e a vivaci polemiche contro la psicofisica e il positivismologico. È stato autore ed editore, con P. Fraisse, del vasto Traité de psychologie expérimentale (1963-65; trad. it ...
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Diritto
E. giudiziale Mezzo di prova disciplinato dagli art. 218 e 219 c.p.p., con cui si accerta se un fatto sia o possa essere avvenuto in un determinato modo. Consiste nella osservazione sperimentale [...] Bacone il risultato di un e. prova la verità di un’ipotesi rispetto ad altre: un’idea presente sino al primo positivismologico, dove finisce per essere sostituita da quella, più moderata, secondo cui il risultato di un e. può soltanto condurre alla ...
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positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...
empirismo
s. m. [der. di empirico]. – 1. a. L’essere empirico, privo cioè di validi fondamenti scientifici: l’e. di certi sistemi, di certi metodi. b. Pratica medica di persone non qualificate, che si fonda soltanto sull’esperienza comune...