Filosofia pratica
Franco Volpi
sommario: 1. Che cos'è la ‛filosofia pratica'? 2. La ‛riabilitazione della filosofia pratica' in Germania. 3. Temi, problemi ed esponenti dell'odierno neoaristotelismo [...] pratico, che veniva rievocata e messa in campo sia contro alcuni esiti unilaterali della scienza politica moderna, quali il positivismo e lo storicismo, sia contro le concezioni moderne dell'etica che separano virtù e felicità e che restringono l ...
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Conoscenza
Carlo Sini
Il termine indica l'atto del conoscere e, in particolare, il possesso o la presenza nella mente di un sapere già acquisito; è dal latino tardo cognoscentia, derivato di cognoscere, [...] poi in Germania da E. Mach, R. Avenarius e altri e in America da W. James). Queste premesse si affermarono nel positivismo: sia nel materialismo radicale di filosofi e scienziati come L. Büchner, E. Haeckel, J. Moleschott e K. Vogt, sia nel più ...
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BILLIA, Lorenzo Michelangelo
Francesco Traniello
Nato a Cuneo il 1º dic. 1860 da Giandomenico, farmacista, e da Marianna Fiacchetti, era nipote del consigliere di stato Michelangelo Tonello; al liceo [...] alle urne; senza cercarla vi sarà dunque lotta contro i positivisti, i gesuiti, gli intransigenti, i massoni, la gente seguaci erano accusati dal B. di avere troppo ceduto al positivismo imperante, di avere trattato la psicologia alla stregua di una ...
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CHIAPPELLI, Alessandro
Carlo Coen
Nacque a Pistoia il 20 nov. 1857 da Francesco, medico, e da Clementina Sozzifanti, di nobile e antica famiglia. La sua vasta e multiforme cultura trovò uno dei suoi [...] -20.
La crisi nasce dall'unilateralità delle principali correnti filosofiche del '900, sviluppatesi in seguito alla morte del positivismo: il neocriticismo non supera il dualismo di pensiero ed essere; le dottrine attivistiche sono degenerate nell ...
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PEZZA ROSSA, Giuseppe.
Luca Carotti
– Nacque a Formigosa, nei pressi di Mantova, il 10 luglio 1811 da Angelo e Maria Pedretti.
Dopo aver seguito la sua vocazione religiosa ed essere stato ordinato [...] non fu dimenticato e svolse un ruolo centrale nel lungo percorso che ha condotto dall’empirismo settecentesco al positivismo ottocentesco e, parallelamente, alla formazione di un immaginario politico e culturale nazionale.
Fonti e Bibl.: Mantova ...
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DE GRAZIA, Vincenzo
Roberto Grita
Nacque a Mesoraca (prov. di Catanzaro) il 19 febbr. 1785, da Marco e Laura Brondolillo. A cinque anni fu mandato a Napoli a studiare nel collegio reale di S. Carlo [...] ital., I, Torino 1893, p. 103; F. De Sanctis, La letter. italiana del sec. XIX, Napoli 1906, p. 190; F. Pietropaolo, Il Positivismo di V. D., in Riv. di filos. e scienze affini, VIII (1906), pp. 398 ss.; F. Acri, Amore, dolore e fede, Bologna 1908 ...
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(ted. Berlin) Città della Germania (3.552.123 ab. nel 2018), capitale federale e del Land omonimo; posta lungo le rive della Sprea, alla confluenza nel fiume Havel (affluente dell’Elba), in una pianura [...] (i due più eminenti rappresentanti furono H. Reichenbach e C.G. Hempel) che contribuì all’elaborazione delle dottrine del positivismo logico. Costituitosi a Berlino nel 1920 come Gesellschaft für empirische Philosophie, assunse più tardi il nome di ...
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Solidarietà
Rainer Zoll
La nozione di solidarietà ha assunto oggi una tale varietà di significati e di usi che si rende necessario operare una distinzione tra un'accezione ristretta e una ampliata del [...] di Durkheim è stata sin dall'inizio oggetto di varie critiche. In Francia, in particolare, le venne mossa l'accusa di positivismo. Già G. Schmoller aveva messo in luce le conseguenze negative della divisione del lavoro (Müller, Schmid 1988, p. 486 ...
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Intenzionalità
Giuseppe Mininni
Il concetto di intenzionalità può essere compreso secondo molteplici percorsi (Lyons 1995), accomunati, però, da uno spostamento di senso che va dal concreto all'astratto [...] di fenomenologia mira a sottrarre il "mondo della vita" umana ai vincoli troppo restrittivi posti dal positivismo. Husserl dà alla caratteristica intenzionale dei fenomeni psichici proposta da Brentano uno spessore metodologico radicale, così ...
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PELACANI, Biagio
Graziella Federici Vescovini
PELACANI, Biagio (Blasius de Pelacanis de Parma). – Nacque, in data incerta tra il 1350 e il 1354, a Costamezzana (attualmente Noceto), nei pressi di Parma.
Nulla [...] i problemi, senza riuscirvi, ma solo aprendone la strada, si comprende la sua riscoperta nell’età del positivismo. Questa convinzione della superiorità delle verità della matematica contrastava la spiegazione dei fenomeni forniti dalla scienza fisica ...
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positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...
positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....