GHISLERI, Arcangelo
Giuseppe Sircana
Nacque a Persico, in provincia di Cremona, il 5 sett. 1855 da Luigi, fattore in un'azienda agricola, e da Barbara Lodoli. All'età di 17 anni conseguì a Cremona il [...] 179-182, 185-192, 237-259, 320, 373-375; L. Bulferetti, Le ideologie socialistiche in Italia nell'età del positivismo evoluzionistico (1870-1892), Firenze 1951, ad indicem; M. Morante, A. G., in Figure del movimento sociale repubblicano, Torino 1953 ...
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GABELLI, Aristide
Giovanni Calò
Pedagogista italiano, nato a Belluno il 22 marzo 1830, morto a Padova il 7 ottobre 1891. Fu della guardia nazionale durante l'assedio di Venezia del 1849. Seguì a Padova [...] ministeriale dalla quale fu anche incaricato di redigere le Istruzioni per i programmi del 1888.
Il G. è fra i promotori del positivismo filosofico in Italia, soprattutto col volume L'uomo e le scienze morali (1ª ed., Milano 1869; 3ª ed., a cura di L ...
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Cattaneo, Carlo
Storico, filosofo, economista e uomo politico (Milano 1801 - Castagnola, Lugano, 1869). Formatosi alla scuola di Romagnosi, dal 1833 al 1838 collaborò agli «Annali universali di statistica», [...] una pluralità di princìpi e interessi. L’elogio del conflitto e della varietà – estraneo alla mentalità organicista dei positivisti e vicino alla visione liberale della democrazia – lo portò a sostenere il principio della competizione in ogni campo ...
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Croce: la lezione di De Sanctis
Emma Giammattei
La grande fedeltà
All’indomani della morte di Benedetto Croce, Gianfranco Contini e Francesco Flora posero con ragioni complementari la questione del [...] , 1° vol., 1896-1900, a cura di C. Cassani, C. Castellani, introduzione di G. Sasso, 2014, p. 38).
Con l’avvento del positivismo, il gran libro di De Sanctis sarebbe stato giudicato come «opera d’arte», non di scienza, ma esso poneva invece problemi ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La storia della filosofia italiana dell’Ottocento è caratterizzata dalla preoccupazione [...] la teoria di Spaventa avrà fortuna nel corso del Novecento, riporta ina auge da Giovanni Gentile e variamente rimodulata.
Il positivismo
Con una buona dose di semplificazione, si può dire che fino alla metà degli anni Sessanta sulla scena italiana si ...
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(App. IV, i, p. 7o8).
Esauritosi il programma di ricerca neopositivistico, la riflessione filosofica sulla conoscenza scientifica e sulla sua metodologia appare suddivisa, nel ventennio compreso tra i [...] cui intelligibilità è legittimo dubitare sia a causa della problematizzazione contemporanea (dello stesso Popper oltre che dei filosofi post-positivisti) della nozione di fatto, per la quale ciò che si considera un fatto non è indipendente da un ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La filosofia del diritto nel primo Novecento
Mauro Barberis
Nella cultura italiana fra le due guerre, la filosofia del diritto acquista grande visibilità; la coltivano, occasionalmente, personaggi di [...] in senso ampio di Del Vecchio, insomma, c’era spazio per tutti: per i teorici generali giuspositivisti, per i sociologi positivisti, e anche per i filosofi giusnaturalisti come lui. Per lo stesso Del Vecchio, invece, ci fu posto nell’università ...
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VERGA, Giovanni
Carla Riccardi
– Nacque a Catania il 2 settembre 1840, da Giovanni Battista, proprietario terriero di Vizzini con ascendenze nobiliari e tradizioni liberali (il padre era stato carbonaro [...] a casa di Dall’Ongaro conobbe Giovanni Prati, Aleardo Aleardi, Arnaldo Fusinato; Vittorio Imbriani, alcuni scienziati positivisti e l’anarchico Michail Bakunin, nei salotti della signora Swanzberg e della scrittrice tedesca Ludmilla Assing. Frequentò ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dall’esaltazione romantica dell’arte come conoscenza suprema all’applicazione del [...] da un ingente incremento della tecnologia, in grado di manipolare e trasformare la natura a vantaggio dell’uomo. Il positivismo finisce così per sancire il divorzio dell’uomo di scienza dal modello inclusivo e universale dell’ homme de lettres ...
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L'archeologia dell'Estremo Oriente: Giappone
Mark Hudson
Nel XVIII e XIX secolo si assiste in Giappone ad un forte impulso per l'antiquariato e per il collezionismo di oggetti antichi, ma l'inizio [...] la fine del periodo Meiji, l'allentarsi della pressione ideologica e l'affermarsi in Giappone di schemi di pensiero positivisti e marxisti, il prosieguo degli scavi archeologici portò all'identificazione della cultura Yayoi (300 a.C. - 300 d.C ...
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positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...
positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....