FARA, Mario Giulio
Chiara Trara Genoino
Nacque a Cagliari il 5 dic. 1880 da Giuseppe, avvocato, e da Maria Dessy. Non seguì alcun regolare corso di studi, ma ebbe solo sporadici insegnanti privati per [...] al suo pensiero, sotto questo punto di vista, il tentativo di combinare spunti tardoromantici con elementi positivisti, quali una concezione della musica popolare in cui l'universalità dei suoi caratteri fondamentali (dovuta all'universalità ...
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CANTONI, Giovanni
Mario Gliozzi
Nacque a Milano il 31 dic. 1818 da Tobia e Carlotta Strambio. Mentre frequentava l'università di Pavia, dal 1837 al 1840 - vi si laureò ingegnere architetto -, aveva [...] al C. la stesura del progetto di riforma dell'istruzione superiore ticinese, la cui redazione fu ispirata alla concezione positivista. Assunto l'insegnamento della fisica nel liceo di Lugano, dal 1853 al 1857 attese alla stesura e alla pubblicazione ...
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Filosofo e pedagogista statunitense (Burlington, Vermont, 1859 - New York 1952). Studiò all'univ. del Vermont e alla "Johns Hopkins" di Baltimora. Dal 1884 al 1894 insegnò in varie università del Middle [...] . it. 1963), in cui contro le interpretazioni emotiviste degli enunciati morali, sostenute da gran parte dei neo-positivisti, propone la tesi della loro verificabilità scientifica e sociale. Ormai ottantenne, D. in collaborazione con A. B. Bentley ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giovanni Papini e Giuseppe Prezzolini
Emma Giammattei
A quale titolo si possano comprendere tra i filosofi del Novecento personalità intellettuali versatili ed elusive come Giovanni Papini e Giuseppe [...] vivere ma non è una forma di vita. Prima di tutto i filosofi d’oggi son prudenti. […] La loro viltà la chiamano positivismo, la loro impotenza sentimentale, obiettivismo. […] Gli è che i filosofi non son più giovini e hanno perduto tutto l’orgoglio e ...
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CESAREO, Giovanni Alfredo
Francesco Muzzioli
Nacque il 24 genn. 1860 da Niccolò e da Eugenia Donato Miranda, castigliana, a Messina, dove compì gli studi fino alla laurea in lettere. Il suo primo volume [...] sul Corriere di Roma nel 1886.
Intanto si applicava agli studi di erudizione, seguendo la sua giovanile adesione al positivismo. Lavorò alla Biblioteca Vaticana sotto la guida di monsignor Carini, seguì le lezioni di filologia romanza di E. Monaci ...
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DE MATTEI, Rodolfo
Luciano Russi
Nato a Catania da Eugenio e da Maria Sciuto Patti il 1ºgenn. 1899, e laureatosi in giurisprudenza nel 1922 nell'università catanese, fu il primo a conse, guire la libera [...] e una casistica della condotta politica al fine di individuare le soluzioni più opportune ed efficaci. Tra idealismo e positivismo egli cercò il punto centrale per considerare costantemente aperti i canali di collegamento tra il pensiero e l'azione ...
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BONAVINO, Cristoforo (Ausonio Franchi)
Maria Fubini Leuzzi
Nacque a Pegli il 27 febbr. 1821, da Giambattista e da Caterina Traverso, in una numerosa famiglia. Compiuti gli studi primari, aiutò il padre [...] p. LXXII), inaspettatamente, rispetto all'esame precedente, lo rifiuta in nome del criticismo; né mancano critiche al positivismo religioso dell'ultimo Comte. Rifiutati i sistemi che negano uno dei due termini da lui considerati, ritorna, ampliandoli ...
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ARNALDI, Francesco
Francesco Della Corte
Nacque a Codroipo (Udine) il 5 ott. 1897 da Girolamo e da Giovanna Sebben, in una famiglia comitale risalente al Sacro Romano Impero. Compiuti gli studi liceali [...] ambienti ecclesiastici, che allora mal tolleravano che i laici si pronunciassero su argomenti religiosi, sia l'ostilità dei positivisti, idealisti, agnostici e massoni nel veder esaltato il "brutto stile" del tardo impero. Il saggio rivalutava un ...
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ASTURARO, Alfonso
Luciana Trentin
Nato il 17 ag. 1854 a Catanzaro, si laureò in filosofia a Pisa con F. Fiorentino. Col maestro mantenne anche in seguito stretti rapporti, collaborando intorno al 1879 [...] del movimento socialista in Italia, Firenze 1926, p. 193; G. Gentile, Le origini della filosofia contemporanea in Italia, II, I positivisti, Firenze 1957, pp. 333-35; G. Alliney, I pensatori della seconda metà del sec. XIX, Milano 1942, V. 145; L ...
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DE GRAZIA, Vincenzo
Roberto Grita
Nacque a Mesoraca (prov. di Catanzaro) il 19 febbr. 1785, da Marco e Laura Brondolillo. A cinque anni fu mandato a Napoli a studiare nel collegio reale di S. Carlo [...] ital., I, Torino 1893, p. 103; F. De Sanctis, La letter. italiana del sec. XIX, Napoli 1906, p. 190; F. Pietropaolo, Il Positivismo di V. D., in Riv. di filos. e scienze affini, VIII (1906), pp. 398 ss.; F. Acri, Amore, dolore e fede, Bologna 1908 ...
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positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...
positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....