Poeta norvegese, infaticabile agitatore e suscitatore della coscienza nazionale del suo popolo. Nacque d'antica famiglia di contadini l'8 dicembre 1832 a Kvikne, fra le montagne del Dovre, dove il padre [...] nella vita spirituale europea: i progressi della scienza, la teoria dell'evoluzione, gli enunciati della filosofia positivistica davano l'impressione come se un'umanità nuova, moderna, su nuove, scientifiche fondamenta si dovesse venire formando ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Vilfredo Pareto
Corrado Malandrino
Vilfredo Pareto è probabilmente l’economista e il sociologo italiano più originale nel panorama mondiale tra fine Ottocento e inizio Novecento. Uno scienziato tanto [...] del periodo troppo ancorati ai limiti dei loro ideali di libertà e convinti, l’uno, dell’ingenuità positivistica paretiana, l’altro, della metafisicità del discorso filosofico crociano. Una valutazione e riproposizione più pacata delle categorie ...
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VENEZIAN, Giacomo
Italo Birocchi
– Nacque a Trieste il 7 dicembre 1861, da Vitale, medico condotto, e da Elisa Norsa, originaria di Mantova, che ebbero altri due figli e che il giovane perdette a soli [...] chiamava i fenomeni obiettivi. Nella convinzione che l’esistenza fosse lotta perenne, secondo il leitmotiv della cultura positivistica del tempo, presto alimentò la preparazione giuridica con letture sociologiche (da qui, più tardi, le critiche di ...
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Christensen, Benjamin
Stefano Boni
Regista, sceneggiatore e attore cinematografico danese, nato a Viborg il 28 settembre 1879 e morto a Copenaghen il 2 aprile 1959. Fu uno dei maggiori cineasti del [...] non andò mai in porto. Vasto affresco sulla stregoneria medioevale e sulle sue cause psicologiche (viste, in chiave positivistica, alla luce delle moderne teorie sull'isteria), è improntato a un'aspra critica contro le superstizioni di ogni genere ...
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LETTERATURA (dal lat. litteratura, calco del greco γραμματική; fr. litteraiure; sp. literatura; ted. Literatur; ingl. literature)
Vittorio SANTOLI
Vittorio SANTOLI
Raffaele CORSO
Designò in origine [...] un dramma biblico, di carattere, borghese, di una comédie larmoyante, di una "tragedia del destino", ecc. (nel periodo positivistico fu in voga anche l'ordinamento per temi: p. es. "Griselda", "Maria Stuarda", ecc.); considerando invece soprattutto ...
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FERRERO, Guglielmo
Piero Treves
Nacque, di borghese famiglia subalpina, da Francesco e Candida Ceppi, il 21 luglio 1871, a Portici (Napoli), dove allora risiedeva suo padre, ingegnere delle Ferrovie.
Il [...] del quale si vedano i Colloqui con G. F., Lugano 1939, p. 27). Si formava, nel contempo, una solida cultura "positivistica": H. Spencer, G. Le Bon, R. Ardigò, ecc., non senza impazienze di riesumazione (ad esempio l'ingiustificatissimo ed iperbolico ...
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RENSI, Giuseppe
Fabrizio Meroi
RENSI, Giuseppe. – Nacque a Villafranca di Verona il 31 maggio 1871 da Gaetano, medico, e da Emilia Wallner, di origini salisburghesi.
Nella famiglia paterna, di tradizioni [...] ), una raccolta di saggi nei quali i temi più diversi sono affrontati in una cornice filosofica di impronta fondamentalmente positivistica.
Del periodo svizzero di Rensi va anche ricordata la collaborazione – che andò ben oltre il semplice ruolo di ...
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Filosofia e storia della filosofia in Gentile
Giovanni Bonacina
Il lavoro storiografico
«Il maggiore storico della filosofia che sia in Italia». Questa definizione, che il diretto interessato pregò [...] cammino della filosofia italiana ripercorso nelle Origini e scandito non a caso secondo le quattro astratte fasi platonica, positivistica, neokantiana e hegeliana. Fu così che le migliori qualità di Gentile come storico della filosofia si esplicarono ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Tendenze della civilistica postunitaria
Stefano Solimano
I civilisti italiani e la formazione del codice civile del 1865
Tra il 1860 e il 1865 la formula codice civile assume un significato di un’alta [...] sono molteplici. È stato finemente notato che
l’elogio del codice non nasce da una netta scelta di stampo positivistico, non è esaltazione della nuda volontà del legislatore ma racchiude qualcosa di diverso. Quello che più rileva nei commentari ...
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Individualismo metodologico
Raymond Boudon
Introduzione
L'espressione 'individualismo metodologico' indica in forma sintetica un concetto generale proprio delle scienze sociali; in una parola, indica [...] stato oggetto di un accordo unanime. Al contrario, ha dovuto sempre coesistere con altri paradigmi, come per esempio quello positivistico, al quale si affida uno studioso dell'importanza di Durkheim. Tutto questo è sufficiente per dimostrare che l ...
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positivistico
poṡitivìstico agg. (pl. m. -ci). – Relativo al positivismo, ai positivisti: concezione, teoria p.; orientamento, atteggiamento p.; corrente positivistica. ◆ Avv. poṡitivisticaménte, non com., secondo i principî e i metodi del...
epifenomenismo
s. m. [der. di epifenomeno]. – Teoria psicologica di derivazione positivistica per la quale la coscienza sarebbe la manifestazione di fenomeni fisiologici e nervosi, cioè un semplice epifenomeno di accadimenti fisici nell’organismo.