Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Siciliano come gli altri due rappresentanti del cosiddetto verismo italiano, Luigi [...] a quella cittadina dei romanzi naturalisti) e il fondamentale fatalismo e pessimismo, di contro alla forte carica positivistica e progressista della produzione di Zola. L’incontro con il naturalismo costituirebbe allora non un’illuminazione, ma ...
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RONCAGLIA, Aurelio
Stefano Asperti
– Nacque a Modena l’8 maggio 1917 da Gino, professore di scuola secondaria e appassionato musicologo, e da Giuseppina Lucenti.
Il padre, nato a Modena il 7 maggio [...] fattori decisivi di innovazione. Formatosi in anni in cui gli studi letterari italiani si dividevano tra eredità positivistica (radicata nella cultura filologica) e influssi idealistici, e rimasto peraltro sempre fedele a tali impostazioni (Carducci ...
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La storiografia tra passato e futuro
Pietro Rossi
Per tutto l’Ottocento, e ancora nella prima metà del Novecento, la storiografia è stata in prevalenza storiografia nazionale, nel senso che gli storici [...] già nelle indagini sulla situazione degli operai inglesi – che Marx ben conosceva – e soprattutto nella nascente sociologia positivistica. Già negli anni Venti del 19° sec. Auguste Comte aveva delineato, sulla scia di Claude-Henri Saint-Simon ...
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Antropologia visiva
Cecilia Pennacini
Il rapporto tra antropologia visiva e mezzo cinematografico
Adottando la definizione semiologica introdotta da C. Geertz (1975) e largamente accettata, si intende [...] il sonoro su rulli di cera.
Questi primi tentativi di utilizzare documenti visivi si inquadrano nella fase positivistica dell'antropologia ottocentesca, che si considerava una scienza naturale e propendeva dunque per l'utilizzo di un metodo ...
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RIEGL, Alois
R. Bianchi Bandinelli
Storico dell'arte austriaco (Linz 14 gennaio 1858 - Vienna 17 giugno 1905). Nel gruppo di studiosi costituenti la "scuola di Vienna", insieme al coetaneo Wickhoff [...] Storiche (Institut für Geschichtsforschung) diretto da Theodor v. Sickel, dove si seguiva un metodo strettamente filologico e positivistico. Nel 1886 fu nominato nel ruolo dei funzionari dei musei e assegnato alla sezione tessuti del Museo Austriaco ...
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FRACCAROLI, Giuseppe
Piero Treves
Nacque a Verona da Gabriele e da Antonia Bettini il 5 maggio 1849, in una antica e culta famiglia (era suo congiunto l'egregio scultore Innocenzo). Dopo aver frequentato [...] difetto di storicità, inevitabile d'altronde per la sua formazione meramente, o antiquatamente, "letteraria" da un lato, e astrattamente "positivistica" dall'altro (onde gli autori cui più s'ispira, pur combattendoli, sono H. Spencer, A. Bain, T.-A ...
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VERGNANINI, Antonio
Alberto Malfitano
VERGNANINI, Antonio. – Nacque il 16 maggio 1861 a Reggio Emilia, da una famiglia benestante. Conclusi gli studi liceali s’iscrisse alla facoltà di scienze dell’Università [...] Operò per fare della Camera del lavoro, assieme all’amministrazione comunale, il perno dell’economia cittadina. La fede positivistica nel ‘sole dell’avvenire’ e la passione lo portarono a dichiarare all’VIII Congresso del Partito socialista italiano ...
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teoria
Dal gr. ϑεωρία, der. di ϑεωρός, termine che nell’antica Grecia indicava una persona inviata, di solito come parte di una delegazione (detta ϑεωρία), a consultare un oracolo o ad assistere a una [...] all’etica e alla terminologia delle scienze umane, fin dalla Teoria dei sentimenti morali di Smith. In età positivistica, con il declino delle t. onnicomprensive della conoscenza e con la relativizzazione della filosofia ‘teoretica’, anche nelle ...
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ateismo
Negazione esplicita e consapevole dell’esistenza di Dio (dal gr. ἄϑεος «senza Dio»). Riguardo al tema dell’a. è necessario distinguere tra l’ambito religioso e l’ambito più propriamente filosofico. [...] grande importanza ha la posizione di Schopenhauer, che, connotata in senso fortemente pessimistico, si contrappone alla fede positivistica nella linearità di un progresso che porterà inevitabilmente all’emancipazione dell’umanità dall’errore e dalla ...
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GUASTELLA, Serafino Amabile
Giorgio Brafa Misicoro
Nacque a Chiaramonte Gulfi, nel Ragusano, il 6 febbr. 1819 dal barone Gaetano e da Maria Delizia Ricca di Tettamanzi.
Negli anni della prima formazione [...] poeta, il più adatto a conoscere e interpretare la cultura del mondo popolare. Originale interprete della stagione positivistica, fu un precursore delle scienze socio-antropologiche per le sue acute intuizioni e interpretazioni dei fatti sociali. La ...
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positivistico
poṡitivìstico agg. (pl. m. -ci). – Relativo al positivismo, ai positivisti: concezione, teoria p.; orientamento, atteggiamento p.; corrente positivistica. ◆ Avv. poṡitivisticaménte, non com., secondo i principî e i metodi del...
epifenomenismo
s. m. [der. di epifenomeno]. – Teoria psicologica di derivazione positivistica per la quale la coscienza sarebbe la manifestazione di fenomeni fisiologici e nervosi, cioè un semplice epifenomeno di accadimenti fisici nell’organismo.