L’ordinamento del credito
Leandro Conte
L’unificazione vide il prevalere politico delle forze liberali moderate, condizione che comportò sia la rinuncia a un momento costituente, sia l’assunzione della [...] di finanza del Continente» (Cavour 1954, 4° vol., p. 27, lettera del 7 dicembre 1860) – Scialoja contrappose una scelta pragmatica:
Sebbene non sia convinto dell’assoluta attività di un banco unico, rispetto il fatto di una grande banca già esistente ...
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di Bruno Moretti
Il termine mistilinguismo è usato correntemente come sinonimo di plurilinguismo sia per i casi in cui in una comunità sono presenti due o più lingue, sia per i discorsi prodotti da un [...] all’altra avviene entro una stessa frase e di solito non gli si può assegnare una valenza pragmatica specifica, come è esemplificato negli enunciati seguenti, rilevati rispettivamente nel contesto siciliano, piemontese e dell’immigrazione italiana ...
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I modi del verbo sono sottoinsiemi di forme della ➔ coniugazione verbale caratterizzati da un complesso intreccio di proprietà semantiche, sintattiche e pragmatiche. Nel sistema verbale italiano si distinguono [...] qualcosa ma anche di compiere delle vere e proprie azioni (atti linguistici) coincidenti con l’atto di parola (➔ pragmatica).
La funzione pragmatica è molto evidente nell’imperativo, che permette di dare ordini (1 b.) o concedere permessi (1 c.), ma ...
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UNIVERSALI LINGUISTICI
Raffaele Simone
Il termine universali linguistici indica l'insieme di proprietà che risultano comuni a tutte le lingue del mondo o perlomeno a un alto numero di esse. Alcuni u. [...] possibili (un ''parametro'': per es., la testa del sintagma può essere o iniziale o finale).
La seconda spiegazione è pragmatica. Le lingue sono somiglianti, in questa prospettiva, perché servono all'uomo per fare le stesse cose, cioè a compiere gli ...
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Filosofo neopositivista, nato a Wuppertal, Düsseldorf, il 18 maggio 1891. Prof. alle univ. di Vienna (dal 1926), di Praga (dal 1931), di Chicago (dal 1936), di Los Angeles (dal 1954); direttore, con H. [...] logica" di esso, ossia delle regole formali che lo reggono e delle conseguenze che ne discendono.
Sotto la suggestione del pragmatismo americano, conseguente al suo trasferimento in S.U.A., e dei logici polacchi, principalmente di A. Tarski, il C. ha ...
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MONTANELLI, Indro (App. III, 11, p. 157)
Riccardo Sabbatini
Giornalista. Al Corriere della sera M. ha curato per molti anni una rubrica di commento politico, gli "incontri". Nel contempo ha collaborato, [...] al più recente L'Italia in camicia nera (1977), scritte con uno stile antiaccademico e anglosassone nell'ispirazione pragmatica, hanno incontrato un grande favore di pubblico.
Bibl.: M. Scaduto, in Civiltà cattolica, Roma 1969; L. Personé, Pensatori ...
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MORAIS, Sabato
Liana Elda Funaro
MORAIS, Sabato. – Di famiglia di origine portoghese, nacque a Livorno il 13 aprile 1823 da Samuele e da Bona Wolf, terzo di nove figli, con sette sorelle e un fratello.
Derivò [...] e organizzatore di istituzioni ebraiche.
A differenza dei rabbini ortodossi o riformati, Morais, cresciuto nella tradizione cosmopolita e pragmatica del sefardismo livornese – città nella quale tornò una sola volta nel 1854, ma con la quale mantenne ...
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interpretazione
Il termine copre una molteplicità di usi, tutti più o meno riconducibili a un procedimento di decodifica di un testo (per es., della Bibbia), di un simbolo o anche di un comportamento [...] riguarda la combinazione dei segni tra loro), la semantica (che riguarda il rapporto tra segni e oggetti) e la pragmatica (che considera i segni in relazione ai soggetti che li interpretano). Indubbiamente, quest’ultima appare la parte più pertinente ...
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Aposiopesi o reticenza (dal gr. aposiṓpēsis, dal verbo aposiōpáō «mi interrompo, taccio»; in latino si traduce reticentia «reticenza») è la figura retorica che consiste nell’improvvisa interruzione di [...] e la chiama praecisio (IV, 41) con un esempio che pone in rilievo proprio il calcolato grado di coscienza retorico-pragmatica:
La reticenza (o aposiopesi) è quando, dette alcune cose, il resto del pensiero che si è cominciato a esprimere si ...
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costruttivismo
Indirizzo epistemologico (sostenuto nella sua forma più radicale dai matematici intuizionisti L. E. J. Brouwer, A. Heyting) che accetta in matematica soltanto definizioni e dimostrazioni [...] /output), e propugna l’uso di nozioni ‘circolari’ (per es. autoregolazione, autoreferenza, autoorganizzazione), quali quelle messe a punto nella cibernetica e in altri campi di ricerca affini (in partic. nella pragmatica della comunicazione umana). ...
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pragmatica2
pragmàtica2 s. f. [dall’ingl. pragmatics, der. dell’agg. pragmatic «pragmatico»]. – Nella filosofia contemporanea, branca della semiotica (scienza dei segni) che comprende l’insieme delle ricerche aventi per oggetto la relazione...
pragmatico
pragmàtico (non com. prammàtico) agg. [dal lat. pragmatĭcus, gr. πραγματικός «attinente ai fatti», der. di πρᾶγμα -ατος «cosa, fatto»] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda prevalentemente l’attività pratica, l’azione; caratterizzato...