Ogni lingua si articola in sillabe, per effetto dell’alternarsi di foni consonantici e vocalici (➔ fonetica; ➔ consonanti; ➔ vocali). I secondi sono caratterizzati da maggior sonorità intrinseca e maggior [...] , la struttura sillabica può evolversi. Un esempio è rappresentato proprio dai nessi /S/+C italiani. Benché si assuma qui e iato. Ad es., in pronuncia accurata /nei̯/ (preposizione articolata) differisce da /ˈnɛ.i/ (plurale bisillabico di neo ...
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Le frasi oggettive (dette anche semplicemente oggettive) sono frasi subordinate di tipo argomentale (➔ sintassi, ➔ subordinate, frasi) corrispondenti al complemento oggetto (1) del verbo della frase reggente [...] variamente spiegata. Secondo Rohlfs (1969: 98), essa è collegata alla possibilità propria dell’italiano antico di introdurre il complemento oggetto anche con la preposizione di: decideva della partenza, bramava del titolo, sperava della vittoria. «Il ...
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Si intende con toponimo il nome proprio geografico (o nome locale, o nome di luogo). Si adoperano anche altri termini a seconda del tipo di toponimo: per es., agiotoponimo è quello che trae origine dal [...] elementi che formano il vocabolario di una lingua, i nomi propri tendono però a cambiare con maggiore lentezza e per tale latino Urbs Salvia. In vari nomi di luogo si sono agglutinate preposizioni, come in Daiano (Trento) che deriva da de Aiano. Non ...
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L’opera in volgare di Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] forniscono all’italiano della poesia una vera e propria grammatica esemplata sulla lingua del Canzoniere.
Nel corso quanto minoritari, di e al posto di i in posizione atona: de preposizione, le forme proclitiche dei pronomi atoni me e se, le non ...
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QUASIMODO, Salvatore. – Nacque a Modica il 20 agosto 1901, secondogenito di Gaetano Quasimòdo, capostazione, e di Clotilde Ragusa. Ebbe tre fratelli: Enzo, Ettore e Rosina.
L’accentazione del cognome fu [...] con l’evocazione del promontorio che sporge sul golfo di Patti, proprio di fronte alle Eolie, e la fissazione del mito dell’esilio, moltiplica gli effetti suggestivi; l’impiego polivalente della preposizione «a» e, più in generale, la soppressione ...
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Il friulano ha un ruolo peculiare tra le varietà dialettali dell’Italia. Si tratta di un idioma romanzo, che ha caratteri comuni con gli altri dialetti settentrionali, ma anche fenomeni originali che gli [...] osserva tra l’altro che:
(a) per quanto riguarda l’uso delle preposizioni, al posto dell’italiano da con valore locativo si utilizza spesso il tipo suoi seguaci propongono che ogni autore scriva nella propria varietà di friulano, come fa lo stesso ...
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L’espressione italiano popolare, attestata già nell’Ottocento (si trova, per es., negli Opuscoli sulla lingua italiana di Giovanni Romani, Milano, Silvestri, 1827, p. 407), deve il suo successo negli studi [...] popolare, caratterizzati dal punto di vista sociolinguistico proprio per il loro basso grado di istruzione.
De dici che stai bene), l’uso di la quale non preceduto da preposizione (la tua lettera la quale mi sono rallegrato), anche invece di ...
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Le frasi finali devono il nome al loro uso più qualificante: l’espressione del fine (o scopo). Tuttavia, la relazione tra frasi finali e fine non è biunivoca: da un lato, il fine è una relazione concettuale [...] Le completive come sono corso a prendere il treno, viceversa, non lo ammettono.
La forma implicita delle finali vere e proprie è introdotta dalla preposizione per. Le finali completive sono introdotte, a seconda del verbo che le regge, da a o di:
(40 ...
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La nominalizzazione è la trasformazione (tecnicamente, la transcategorizzazione) in nome di un elemento linguistico di qualunque natura (parola, espressione, frase, componente di frase, ecc.) e categoria. [...] (25) numerale: mi serve un tre per fare tombola
(26) preposizione: il di introduce spesso un’infinitiva.
2.2.2 Infinito nominale. nomi d’azione è sentential-like (cioè uguale a quella propria del verbo di partenza; Koptjevskaja-Tamm 1993: 61) e ...
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I pronomi sono un insieme di forme o classi di parole (➔ parti del discorso) accomunate sul piano funzionale dal fatto che, pur avendo valore referenziale, sono prive di capacità di referenza (➔ definizione [...] privo di preposizione funge da dativo e da genitivo).
Molti verbi italiani, detti verbi pronominali (➔ pronominali, verbi), includono uno o più pronomi nella loro flessione. La funzione di tali pronomi è varia: la funzione di referenza propria dei ...
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preposizione
prepoṡizióne s. f. [dal lat. praepositio -onis (der. di praeponĕre «preporre», part. pass. praeposĭtus), che traduce il gr. πρόϑεσις]. – 1. Il fatto di preporre, di essere preposto a un compito, a un incarico, a una funzione;...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...