Per variazione diatopica (dal gr. diá «attraverso» e tópos «luogo») si intende la ➔ variazione linguistica su base geografica. L’espressione è stata, se non creata, certo diffusa negli studi linguistici [...] il mancato ➔ raddoppiamento sintattico dopo la preposizione da, che sembra ormai abbandonato anche previsto dalla norma si può trovare non solo la generalizzazione di gli, che è propria del neostandard (Berruto 1987: 75), ma anche l’uso di ci, a ...
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Nell’ambito della frase complessa (costituita cioè da almeno due frasi minori; ➔ frasi nucleari), la frase principale (detta anche, semplicemente, principale; ingl. main clause) è quella che non dipende [...] di solito è infatti la principale a proiettare la propria forza illocutiva sull’intero enunciato, definendo il tipo di
Nei secoli passati era comune l’uso narrativo dell’infinito senza preposizione, oggi molto raro:
(42) E qui fuggire e sgominarsi i ...
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L’espressione lingua pidgin (forse da pitsin, versione in pidgin inglese della Cina dell’ingl. business «affari»: Shi 1992) designa le lingue che si sviluppano in situazioni di contatto di lingue e di [...] ha parlanti nativi: è una lingua che si impara nel corso della propria vita, e che si estingue con le persone che la parlano.
nell’originale: fesons comme cela);
(c) estensione della preposizione di dativo per a marca di accusativo con nominali che ...
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Si intende per stile nominale uno stile (soprattutto nella lingua scritta) in cui la scelta del nome, unita a quella dell’aggettivo e dei verbi in modi non finiti (➔ modi del verbo), prevale sulla scelta [...] forma assoluta (➔ assolute, strutture), sprovvisto cioè della preposizione che normalmente lo accompagna:
(4) poi arrivammo a la storia degli uomini e tutto il mondo in sé, con la propria infanzia, Persia a sette anni, Australia a otto, Canada a nove, ...
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In linguistica, il termine collocazione indica la combinazione (tecnicamente co-occorrenza) di due o più parole, che tendono a presentarsi insieme (contigue o a distanza) più spesso di quanto si potrebbe [...] possono quindi essere disposte in una tassonomia vera e propria, valida tanto per l’italiano e le altre l’altro, in un rapporto di determinato-determinante.
(18) nome + preposizione + nome
a. tavoletta di cioccolato
b. pizzico di sale
c. spicchio ...
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Per monolinguismo si intende l’uso di un solo codice o varietà linguistica, e più specificamente nell’uso letterario di un unico registro stilistico o modulo espressivo omogeneo e selezionato da parte [...] degli idiomi più locali, una vera e propria linea di letteratura dialettale riflessa criticamente e storiograficamente scripto da scritto) sia foneticamente, come dimostra la correzione della preposizione toscana corrente di in de: da di mia morte a ...
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Le frasi relative (dette anche semplicemente relative) sono frasi subordinate (➔ subordinate, frasi) che hanno la peculiarità di modificare un elemento nominale (detto antecedente o, meno spesso, testa [...] articolo o dimostrativo, a meno che non si tratti di un nome proprio:
(10) mi sono recata *in casa / in una casa il ministro
(56) sono cose che uno ne deve parlare
Il costrutto preposizione + che (invece di cui o il quale) è un esempio del processo ...
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Le parole polirematiche (dette anche semplicemente polirematiche) sono elementi lessicali (o lessemi; ➔ lemma, tipi di; ➔ locuzioni), formati da più di una parola, che hanno una particolare coesione strutturale [...] da binomi irreversibili
a. Aggettivo + Congiunzione + Aggettivo: vero e proprio
b. Nome + Congiunzione + Nome: acqua e sapone
c. Verbo + Congiunzione + Verbo: usa e getta
d. Preposizione + Nome + Congiunzione + Nome: senza arte né parte
Alla ...
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Per la particolare situazione linguistica della Sicilia, in cui i dialetti sono vivi e numerosi, è importante distinguere l’italiano regionale parlato da chi ha per madrelingua il dialetto da quello di [...] di parola ([gː]onna).
Altri tratti della pronuncia, propri soltanto dei parlanti di istruzione bassa che hanno come all’Italia centro-meridionale, o dell’oggetto marcato da preposizione (➔ accusativo preposizionale) che ha un’indubbia vitalità nell’ ...
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Giovanni Verga, nato a Catania nel 1840, trascorse alcuni periodi della sua vita, legati a esperienze letterarie diverse, a Firenze, a Milano e poi a Roma, e morì nel 1922. La sua attività letteraria si [...] Nella sua scrupolosa verifica, Verga affiancava alla propria competenza diretta di parlante e scrivente i vocabolari . Così nella sintassi percettiva del romanzo basta una preposizione apparentemente impropria nei costrutti combinati mettere i piedi / ...
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preposizione
prepoṡizióne s. f. [dal lat. praepositio -onis (der. di praeponĕre «preporre», part. pass. praeposĭtus), che traduce il gr. πρόϑεσις]. – 1. Il fatto di preporre, di essere preposto a un compito, a un incarico, a una funzione;...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...