là (lae)
Mario Medici
L'avverbio dimostrativo è ben rappresentato nei suoi vari usi e costrutti più diversi. Della forma epitetica ‛ lae ' si ha un caso solo, nella locuzione in qua e in lae, in Cv IV [...] da ‛ verso ': If XXI 115 Io mando verso là di questi miei.
1.3. Svariati i casi in cui si accompagna solamente alla preposizione ‛ di ' che precede, o con essa forma il costrutto ‛ di là da '. Si ha il primo tipo, in condizione di stato e di ...
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Le frasi temporali (dette anche, semplicemente, temporali) sono frasi subordinate (➔ subordinate, frasi) che permettono di collocare nel tempo il processo espresso dalla frase principale, instaurando un [...] ch’ella si racquista (Dante, Rime XCI, 76-80)
Nelle forme implicite invece, il verbo, all’infinito, è preceduto dalla preposizione nel o dalla locuzione al momento di; ancora, le temporali implicite possono essere espresse con il ➔ gerundio:
(17) «Ce ...
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Il discorso indiretto è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione diverso [...] indiretto non subordinato, la cornice è costituita da forme indipendenti che segnalano la fonte della citazione. Tipicamente, si tratta di preposizioni o di locuzioni preposizionali come secondo X, per X, a parere di X, a detta di X:
(15) secondo / a ...
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I pronomi personali, come tutti i ➔ pronomi, sono una sottoclasse della categoria più generale delle cosiddette pro-forme, parole semanticamente vuote (o quasi) che servono a sostituire altre unità linguistiche [...] fenomeno è il punto di arrivo di una lunga storia in cui lui nasce pronome obliquo, probabilmente all’origine sempre senza preposizione («io dissi lui» scriveva Dante), poi scala i vari usi, finché oggi si è esteso a tutte le posizioni sintattiche ...
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Le formule esclamative sono unità di varia natura ed estensione (sintagmi, frasi e frammenti di frase) accomunate dalla funzione di esprimere in modo diretto sentimenti o emozioni del parlante (gioia, [...] una minaccia ipotetica, seguita dalla congiunzione se e un verbo di modo finito (guai a te se ci provi!) o da una preposizione e un verbo di modo infinito (guai a parlargli di quella faccenda!). Anche peccato o la formula e pensare ... (usata per ...
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operare (in poesia, anche il gallicismo ovrare)
Antonietta Bufano
Come ‛ adoperare ' (v.), cui talvolta è accostato con lo stesso valore, il verbo ha spesso costrutto assoluto e ricorre anche nella forma [...] sintagma vale " tradire ". In L 13 di costu' ti convien... ovrare, / insin ch'e' sia condotto al passo stretto, la preposizione vale, secondo il Petronio, " per quanto riguarda ": il verbo avrebbe dunque il valore assoluto, già visto, di " agire ". ...
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vostro
Riccardo Ambrosini
1. Di v., il meno usato degli aggettivi e pronomi possessivi, le attestazioni sono 15 nella Vita Nuova, 43 nelle Rime, 18 nel Convivio e 110 nella Commedia.
2. L'aggettivo [...] CXXXVI 4 il vostro aiuto, CXXXVIII 14) e plurale (XCIX 4), sono precedute da articolo determinativo, che, eliso con la vocale finale della parola precedente o facendo parte di preposizione articolata, non comporta una sillaba in più.
Manca nel Detto. ...
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sommo (summo)
Domenico Consoli
Voce di largo uso nelle opere dantesche, soprattutto nella Commedia e nel Convivio (assente invece dal Fiore e dal Detto). Nella sua accezione più generale vale " che è [...] parlano della giustizia senza praticarla. Nella costruzione a sommo 'l petto (Pg III 111), s. può essere sostantivo (normale per il volgare antico l'ellissi della preposizione ‛ di '), ma non è escluso che mantenga una funzione attributiva. ...
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Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] mentre nell’esempio (10) ballando corrisponde a «mentre ballavano». Anticamente, il gerundio con tale funzione poteva essere introdotto dalla preposizione in:
(11) «Questa gente che preme a noi è molta,
e vegnonti a pregar», disse ’l poeta:
«però pur ...
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QUASIMODO, Salvatore. – Nacque a Modica il 20 agosto 1901, secondogenito di Gaetano Quasimòdo, capostazione, e di Clotilde Ragusa. Ebbe tre fratelli: Enzo, Ettore e Rosina.
L’accentazione del cognome fu [...] in emblemi, eternizzandoli; la preferenza per i plurali, che moltiplica gli effetti suggestivi; l’impiego polivalente della preposizione «a» e, più in generale, la soppressione e lo stravolgimento dei connettivi, che convertono i rapporti logici ...
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preposizione
prepoṡizióne s. f. [dal lat. praepositio -onis (der. di praeponĕre «preporre», part. pass. praeposĭtus), che traduce il gr. πρόϑεσις]. – 1. Il fatto di preporre, di essere preposto a un compito, a un incarico, a una funzione;...
preposizionale
prepoṡizionale agg. [der. di preposizione]. – In linguistica e in grammatica, che si riferisce alla preposizione, che ha il valore di una preposizione: nesso p.; sintagma p., costituito da un sostantivo preceduto da una preposizione...