Si chiama conversione la formazione, ottenuta senza aggiunta di affisso derivazionale, di una parola appartenente a una parte del discorso diversa da quella della base: per es., piacere verbo → (il) piacere [...] di un affisso con funzione e significato analoghi ad altri presenti nella lingua ma privo di significante (vale a dire un la polisemia di alcuni nomi deaggettivali (per es., la prima, intesa come classe scolastica, classe in mezzi di trasporto, ...
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Le bilabiali sono articolazioni di tipo consonantico realizzate grazie al ruolo attivo di entrambe le labbra. Il termine bilabiale indica un luogo di articolazione condiviso da foni prodotti secondo diversi [...] sorde che sonore (ad es., i foni italiani [p] e [b], presenti nelle parole [p]alla e [b]alla) (fig. 1).
Un meccanismo seconda posizione poiché è attiva una restrizione che prevede che il primo elemento sia /s/, seguito da una ostruente e una liquida ...
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Le iscrizioni e le lapidi rientrano nelle «scritture d’apparato» (Petrucci 1986) e si distinguono, tanto per il diverso supporto materiale (la pietra o il bronzo), quanto sul piano linguistico e testuale, [...] (1993: 57-58), l’uso dell’italiano inizia col primo Ottocento nell’epigrafia sepolcrale, col sorgere dei moderni cimiteri suburbani alquanto sbiaditi, dagli anni Settanta in poi le epigrafi presentano una più ricca varietà di stili e registri.
In ...
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Tra le caratteristiche principali della lingua dei media si rileva quella del riuso, ovvero della citazione (spesso non esplicita, la cosiddetta criptocitazione: Bazzanella 2004) di frasi, locuzioni, nomi [...] con la loro destinazione originaria.
La lista seguente presenta un campione ridotto delle migliaia di titoli di riuso (J.L. Brooks); zero zero sette e licenza d’uccidere (dal primo film, di T. Young, della celeberrima serie Agente 007).
Spesso un ...
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Il termine deittici indica un insieme eterogeneo di forme linguistiche – avverbi, pronomi, verbi – per interpretare le quali occorre necessariamente fare riferimento ad alcune componenti della situazione [...] spaziale e la deissi temporale (cfr. qui, là, più avanti, prima, dopo, questo e le forme supra e infra). Così, nell’ ., quando si usano espressioni i cui referenti non sono presenti nella situazione discorsiva o i cui referenti sono orientati verso ...
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Le locuzioni preposizionali sono combinazioni fisse di due o più parole (come davanti a, invece di, di fronte a, a causa di, da parte di, in relazione a, conformemente a) che costituiscono unità polirematiche [...] cfr. Rizzi 1988: 521 segg.).
L’affinità dei primi due gruppi di locuzioni è comunque evidente: molte nome (➔ univerbazione). Nella mente della maggior parte dei parlanti è sicuramente presente la derivazione di accanto a ← a canto a, come anche di ...
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Le cosiddette forme colloquiali (o colloquialismi) caratterizzano il dialogo informale e spontaneo, ovvero condizioni comunicative proprie del parlato (➔ colloquiale, lingua; ➔ lingua parlata). Esse sono [...] frase scissa (➔ scisse, frasi): è composta da una prima frase, nella quale si mette in rilievo un elemento accompagnato senso di «supporre», perlopiù alla seconda persona singolare del presente indicativo: metti (il caso) che non viene, che facciamo ...
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Le frasi soggettive sono frasi subordinate di tipo argomentale (➔ subordinate, frasi), che corrispondono al soggetto (1) del verbo della frase da cui dipendono (chiamata talvolta frase matrice) e possono [...] tra i costrutti che introducono una soggettiva anche strutture di tipo presentativo come è che, c’è che, o costrutti particolari come il Conv. IV, xx).
Le frasi soggettive possono ricorrere prima o dopo la frase reggente (➔ ordine degli elementi). ...
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Il condizionale è uno dei modi del verbo (➔ modi del verbo; ➔ coniugazione verbale). Spesso considerato in relazione con il congiuntivo dalla grammaticografia italiana ed europea (Sgroi 2004), può essere [...] dei quattro modi finiti delle coniugazioni (insieme con ➔ indicativo, ➔ congiuntivo e ➔ imperativo), che specificano tempo (presente o passato), persona (prima, seconda e terza) e numero (singolare o plurale), in opposizione ai tre modi non finiti ...
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Con alterazione si designa il fenomeno, riconducibile alla ➔ formazione delle parole, per cui un affisso modifica una parola senza mutarne né la categoria grammaticale né le proprietà denotative essenziali. [...] alterati solleva una serie di problemi di carattere morfologico. Un primo problema, che concerne gli alterati nominali, è dato dal » (cfr. Merlini Barbaresi 2004: 266), ma è presente anche in un lessema recente come telefonino rispetto alla base ...
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prima1
prima1 avv. [lat. tardo prīma, dall’agg. (lat. class.) prīmus «primo»]. – 1. a. Come vero e proprio avv., con valore temporale, indica anteriorità nel tempo rispetto a un fatto o a un momento determinato, chiaramente o implicitamente...
presentare
preṡentare v. tr. [dal lat. tardo praesentare, der. di praesens -entis: v. presente1)] (io presènto, ecc.). – In genere, portare alla vista d’altri, mostrare. 1. Con compl. oggetto di cosa: a. Mostrare ad altri qualche cosa perché...