Filosofia
Dapprima disciplina riguardante la conoscenza sensibile o la percezione, dalla metà del 18° sec. il suo significato prevalente è di disciplina riguardante il bello (naturale e in particolare [...] illuministica, in particolare con l’azione svolta in questo senso dall’ l’esempio di Croce, da un fucile come opera d’arte? È chiaro allora che era in gioco fin Les Beaux-Arts réduits à un même principe (1746), interessato alla ‘bella natura’ ...
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Obbligo morale di fare determinate cose o concretamente ciò che l’uomo è obbligato a fare, dalla religione, dalla morale, dalle leggi, dalla ragione, dallo stato sociale ecc.
Nella storia della filosofia [...] principio divino dell’ordine cosmico. Assente dal pensiero etico aristotelico, impegnato nella definizione di un armonico rapporto tra i fini delle azioni nell’etica kantiana. Qui il d. diventa non solo azione conforme alla legge di ragione, ma ...
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In senso oggettivo, il complesso di norme giuridiche, che comandano o vietano determinati comportamenti ai soggetti che ne sono destinatari, in senso soggettivo, la facoltà o pretesa, tutelata dalla legge, [...] va anche ricordato il principio della certezza del d., secondo cui ogni individuo deve essere messo in condizione di conoscere la norma giuridica alla quale la sua azione è assoggettata poiché, diversamente, la norma non sarebbe un imperativo per l ...
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società Insieme di individui o parti uniti da rapporti di varia natura, tra cui si instaurano forme di cooperazione, collaborazione e divisione dei compiti, che assicurano la sopravvivenza e la riproduzione [...] ’ammontare del capitale sociale sottoscritto, ovvero sulla base del principio ‘una testa, un voto’, proprio della s. cooperativa il conferimento di prestazioni d’opera o di servizi che è vietato, invece, nelle s. per azioni.
L’organizzazione interna ...
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Processo legato alla genesi di una modificazione (traccia mnestica) di un substrato, organico o non, attraverso il quale un determinato effetto persiste e diviene suscettibile di rimanifestarsi nel corso [...] di m. verbale, costituite, secondo il principio adottato da Ebbinghaus, dalla riproduzione di collaborare nel richiamare il ricordo di azioni passate e la m. riflessiva può ) cache; c) memoria centrale; d) dispositivi di archiviazione di massa. ...
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Chimica
Generalità
L’a. chimica si occupa dei metodi che permettono di determinare la composizione chimica di un campione. Genericamente ha il significato di scissione in elementi più piccoli e loro esame, [...] con quelli che risulterebbero in caso di azioni alternative o in caso d’inazione, valutando anche i costi-opportunità indipendente, I. Newton, nei suoi celebri Philosophiae naturalis principia mathematica (1687), introduce anch’egli il concetto di ...
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Intuizione e rappresentazione della modalità con cui i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro (per cui essi avvengono prima, dopo o durante altri eventi), vista o come fattore [...] viene così ridotto da Kant all’ordine causale, secondo un principio che avrà grande fortuna nell’epistemologia moderna fino ad A. su durate minori, per es. quella di un’azione rituale, e può, d’altra parte, occupare periodi molto più lunghi; né ...
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L’atto e l’effetto del muoversi, cioè dello spostarsi di un corpo da una posizione o configurazione a un’altra; si contrappone a quiete ed è sinonimo di movimento, a cui in genere è preferito nel linguaggio [...] da O, tangente in O a v0, con asse d parallelo alla direzione dell’accelerazione, che degenera in una retta vr+vτ nota con il nome di principio dei m. relativi. Fra le accelerazioni isolato, cioè non soggetto ad alcuna azione esterna, o se è nullo il ...
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(arabo ‛Arab) In senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia, comunemente tutti gli individui di lingua araba, cioè gli abitanti dell’Arabia, della Siria, del Libano, della Giordania e dell’Iraq. [...] vita a una Arabi Lega Araba (➔), la cui azione si rivela subito determinante nel caso della Libia, d.C.), con interpolazioni e falsificazioni, ma con un fondo d’indiscutibile autenticità; i più antichi documenti risalgono al principio del 6° sec. d. ...
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Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων [...] rigido dualismo tra bene e piacere, d'inserire positivamente il piacere (o almeno stato sempre, ma è nato, cominciando da un "principio" e per opera del divino artefice, il Demiurgo, regolarità dei loro movimenti. L'azione del Demiurgo e degli altri ...
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principio
princìpio s. m. [dal lat. principium, der. di princeps -cĭpis nel sign. di «primo»: v. principe]. – 1. a. L’atto e il fatto di cominciare, inizio: il p. di una azione, di un’impresa; il p. di una nuova vita; dare p., avviare, intraprendere...
azione1
azióne1 s. f. [dal lat. actio -onis, der. di agĕre «agire», part. pass. actus]. – 1. a. L’agire, l’operare, in quanto espressione e manifestazione della volontà; s’identifica ora con atto (considerata in questo caso l’azione come atto...