Semantica
Giulio Lepschy
(XXXI, p. 334; App. III, ii, p. 692; IV, iii, p. 298)
Ciò che caratterizza gli studi di s. negli ultimi decenni del 20° secolo è la convergenza di due filoni di ricerca precedentemente [...] , nel suo valore semelfattivo, non "descrive" un'azione, ma la "compie". Se dico: 'Ti prometto D. Sperber e D. Wilson (1986), che continua a godere di grande fortuna. Questa teoria si richiama alle posizioni citate di Grice, associandole ai principi ...
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Natura e cultura nel linguaggio
Elizabeth Bates
(Center for Research in Language, University of California San Diego, California, USA)
In questo saggio vengono discussi la struttura, le origini, lo sviluppo [...] le bolle soffiando; il nido d'ape in un alveare assume la forma esagonale perché ('principio del riempimento') essa rappresenta misura relativamente ridotta, come mediatore del feedback (retro azione ) cinestesico dal volto e dalla bocca.
Lo stesso ...
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Vicino Oriente antico. L'origine della scrittura e del calcolo
Denise Schmandt Besserat
Jean-Jacques Glassner
Jöran Friberg
Robert Englund
L'origine della scrittura e del calcolo
Le registrazioni [...] azione è designata da due termini, sar e ḫur. Il primo significa 'procedere rapidamente e senza deviazioni', il secondo 'tracciare segni', 'disegnare'. Il primo concorre a formare il composto dubsar 'scriba', con l'aggiunta di dub, 'tavoletta d ...
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Neuropsicologia del linguaggio
Gianfranco Denes
(Divisione di Neurologia, Ospedale Civile di Venezia SS. Giovanni e Paolo, Venezia, Italia)
Lo scopo di questo saggio è di illustrare il contributo fornito [...] e derivazioni vere.
Frequenza d'uso
L'ipotesi che il lessico sia organizzato secondo i principi della frequenza lessicale, con Al contrario, i concetti denotati dai verbi, che rappresentano azioni o spostamenti nel tempo o nello spazio, hanno la loro ...
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Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] grafema nel contesto -ione (‹azione›, ‹organizzazione›, ecc.) è pronunciata doppia in varie parti d’Italia ([aˈtːsjone]) ultima sillaba disponibile e lo spagnolo mobile, ma secondo altri principi;
(g) l’italiano ha una decisa prevalenza di sillabe ...
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Sociolinguistica
Gaetano Berruto
Oggetto e ambito della sociolinguistica
Pur essendo una facoltà che fa parte del bagaglio di capacità innate degli esseri umani, il linguaggio verbale viene tipicamente [...] , nel senso opposto, dell'azione della lingua sulla società e nei basata su un essenziale principio generale, il principio di cooperazione. Esso Ricerche di dialettologia pragmatica, Galatina 1992.
Tannen, D., You just don't understand: men and women ...
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Prima di affrontare la descrizione del sistema fonologico dell’italiano, occorre illustrare brevemente il significato del termine fonologia. Lo studio dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio è l’oggetto [...] bːj]: trib(u)lat > trebbia
c. -fl- > [fːj]: sufflat > soffia
d. -cl- > [kːj]: auriclam > orecchio
e. -gl- > [gːj, in queste aree l’azione del fenomeno della metafonesi applicazione di un principio di organizzazione fonologica ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] dove le persone che eseguono l’azione sono indicate dalle diverse desinenze) . 104, art. 13, 1° co., lett. d).
In genere un solo alunno sordo è inserito in una analogo così come sono simili alcuni principi guida cui entrambe le esperienze si ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] esprimono in sostanza attraverso un sistema semiotico non verbale (azioni, gesti, simboli). Vico si interessa anche dei 1842, Sul principio istorico delle lingue europee (in occasione dell’uscita dell’Atlante linguistico d’Europa di Biondelli ...
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Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...] a cavaliere a una valle angusta e uggiosa, sulla cima d’un poggio che sporge in fuori da un’aspra giogaia è obbligato ad accettare principi e convenzioni stabilite dall di conoscenze, con i loro modelli di azione (Dardano 1994: 176). Il fenomeno dei ...
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principio
princìpio s. m. [dal lat. principium, der. di princeps -cĭpis nel sign. di «primo»: v. principe]. – 1. a. L’atto e il fatto di cominciare, inizio: il p. di una azione, di un’impresa; il p. di una nuova vita; dare p., avviare, intraprendere...
azione1
azióne1 s. f. [dal lat. actio -onis, der. di agĕre «agire», part. pass. actus]. – 1. a. L’agire, l’operare, in quanto espressione e manifestazione della volontà; s’identifica ora con atto (considerata in questo caso l’azione come atto...