sintesi In generale, composizione, integrazione di parti o elementi che ha per scopo o per risultato di formare un tutto unitario (in contrapposizione ad analisi).
Chimica
Il complesso di reazioni mediante [...] dotati di elevata stereoselettività e punta, in linea di principio, alla realizzazione di s. nelle quali il chimico riferimento, ottenendo quindi identità di frequenza fra tali segnali. Ciò garantisce per il segnale d’uscita requisiti di precisione ...
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Antropologia
Nel dibattito antropologico e sociologico contemporaneo, il termine g. ha sostituito il termine sesso per indicare la tipizzazione sociale, culturale e psicologica delle differenze tra maschi [...] istituzioni contribuiscono alla formazione dell’identità di g., mentre l e il rispetto del canone e dei principi si fa più o meno intenzionalmente e ha come punti multipli soltanto d punti, il suo g. è dato da [(n−1)(n−2)/2]−d. Le curve di g. zero ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire [...] anche se vari filosofi della mente, come G. Ryle e poi D.C. Dennett, hanno aspramente criticato questa concezione. Il problema della ponendosi così il problema se dovesse cadere il principio tradizionale della c. come organizzazione integrata della ...
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Diritto
C. del negozio giuridico Intesa da alcuni in senso soggettivo come l’ultimo motivo determinante della volizione negoziale, viene rappresentata oggi dalla dottrina prevalente quale la ragione e [...] che spesso negozi giuridici hanno identità di funzione e pertanto sono riferito a tutta la realtà costituisce il principio di causalità. C. ed effetto presuppongono obiettivi che si pone il ricercatore. A D.K. Lewis si deve infine la cosiddetta ...
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Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati [...] le ‘cinque vie’ di s. Tommaso d’Aquino, che, in base ai principi della filosofia aristotelica, argomentava l’esistenza di antropomorfa di D., in sembianze mature o giovanili, spesso con il nimbo crociato, evidente richiamo all’identità delle prime ...
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Filosofo (n. in Scozia, prob. presso Duns, Berwick, 1265-66 circa - m. Colonia 1308). Verso il 1278 entrò nell'ordine dei frati minori; nel 1303 leggeva le Sentenze a Parigi ove divenne poi maestro di [...] d'Aquino; tra le sue dottrine essenziali, la concezione della struttura del concetto, l'univocità dell'essere, l'identità ritrova in D. S.). Questa haecceitas, realizzando l'essere nella sua individualità, è anche il fondamentale principio di ...
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Filosofia
La coscienza che l’io ha di sé stesso. Il termine ha trovato la più larga utilizzazione nel linguaggio idealistico, a partire da Kant in cui l’a. è la coscienza che ha di sé l’io puro quale condizione [...] tedesco, una volta che l’io diviene principio creativo e non solo normativo rispetto alla realtà mistiche, isteriche; c) il senso dell’identità: io sono quello di ieri, sono , di influenzamento, di metamorfosi; d) la consapevolezza di esser io ...
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Il tema dei d. è stato trattato nella Enciclopedia Italiana, nelle voci dichiarazioni dei diritti (XII, p. 760) firmata da G. Solazzi, e diritti umani nell'App. II (i, p. 786), redatta da G. Capograssi. [...] genoma umano. In questa direzione sono da considerare il documento Identità e statuto dell'embrione umano del Comitato nazionale per la bioetica non in via di principio i d. alla vita e alla libertà. Per il momento si può parlare del d. di non essere ...
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(XIV, p. 447)
La riflessione etica degli ultimi decenni del 20° sec. si presenta estremamente variegata e soggetta ad alcune importanti svolte che rispecchiano spesso mutamenti di sensibilità intervenuti [...] come in Kant, soltanto come un principio a priori trascendentale di natura esclusivamente incidenza effettiva del lavoro teorico in morale. D'altra parte, la fase di fioritura delle loro riflessione la questione dell'identità dell'agente morale: se B ...
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Semantica
Giulio Lepschy
(XXXI, p. 334; App. III, ii, p. 692; IV, iii, p. 298)
Ciò che caratterizza gli studi di s. negli ultimi decenni del 20° secolo è la convergenza di due filoni di ricerca precedentemente [...] Centrale per questa argomentazione è l'esame dell'"identità". Se diciamo che 'Tullio è Cicerone' D. Sperber e D. Wilson (1986), che continua a godere di grande fortuna. Questa teoria si richiama alle posizioni citate di Grice, associandole ai principi ...
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identita
identità s. f. [dal lat. tardo identĭtas -atis, der. di idem «medesimo», calco del gr. ταὐτότης]. – 1. L’essere identico, perfetta uguaglianza: i. di due firme, di due concetti; i. piena, vera, totale, assoluta. Con accezioni partic.:...
principio
princìpio s. m. [dal lat. principium, der. di princeps -cĭpis nel sign. di «primo»: v. principe]. – 1. a. L’atto e il fatto di cominciare, inizio: il p. di una azione, di un’impresa; il p. di una nuova vita; dare p., avviare, intraprendere...