L’introduzione della lingua nazionale nel repertorio veneto è stata più lenta che in altre regioni, per una diffusa persistenza nell’uso del dialetto, come attestano le statistiche Doxa e ISTAT. Oggi tuttavia [...] , quela dona là. Ancora, si deve al ➔ sostrato dialettale l’uso di si per ci con i verbi riflessivi o intransitivi pronominali: si abbiamo divertiti «ci siamo divertiti» (dove va anche notato l’ausiliare avere per essere: si aveva lamentato «si era ...
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I tempi composti sono forme della ➔ coniugazione verbale costituite da un ausiliare + il participio passato del verbo: l’ausiliare contiene le informazioni grammaticali di tempo, ➔ aspetto, modo e ➔ persona [...] (Bentley 2006; La Fauci 2009). È totalmente sintattica la regola che in italiano moderno impone l’ausiliare essere nelle costruzioni con la particella di origine pronominale si (per es., Emma si è mangiata il panino o qui si è sempre lavorato molto ...
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Con slogan si intende una «formula sintetica, espressiva e facile da ricordarsi, usata a fini pubblicitari o di propaganda» (GRADIT). La veste straniera del termine (inglese, dove, però, significa «grido [...] onda rossa
la radio di chi se la sente
con accortezza sono compresenti sia il rimando ai modi espressivi tipici degli usi pronominali del verbo, dato che sul modello di «farsi un caffè» si modula «io al mattino mi sento questa radio», sia il senso ...
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Il dativo etico (lat. dativus ethicus) indica la partecipazione o il coinvolgimento emotivo di una persona rispetto a un’azione o a una circostanza indicata dal predicato; è sempre espresso da un pronome [...] * Piero ha detto che gli stesse bene e che facesse buon viaggio
Il fatto di dover essere espresso con una forma pronominale atona distingue il dativo etico da altre forme di dativo come il benefattivo (➔ argomenti), che può manifestarsi anche con una ...
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promettere
Alessandro Niccoli
Ricorre in tutte le opere canoniche e anche nel Fiore.
Nella sua accezione fondamentale vale " assumere l'impegno " di fare o dare ad altri cosa a lui gradita o da lui [...] di D., in Pd VIII 43 è usata l'espressione la luce che promessa / tanto s'avea; è questo l'unico esempio di uso pronominale, così chiarito dalla chiosa del Buti: " la quale luce tanto s'avea profferto [cioè " si era offerta "] a me "; l'uso dell ...
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GERMANICI, POPOLI
Plinio FRACCARO
Giuseppe CIARDI-DUPRE'
Arrigo SOLMI
Bruno Vignola
. Sotto la denominazione di Germani si comprendono tutte quelle numerose e varie popolazioni appartenenti alla [...] temi nominali uscenti in nasale; quella segue la declinazione dei temi vocalici modificata per l'innesto di alcune desinenze pronominali, come si può vedere dal seguente paradigma gotico (dove il corsivo indica le forme che serbano il tipo nominale ...
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Scienza indiana: periodo vedico. L'analisi linguistica come paradigma della scienza vedica
George Cardona
L'analisi linguistica come paradigma della scienza vedica
'Śikṣā' ('fonetica')
Ai Veda sono [...] di toni alto e basso (svarita). Le altre vocali delle parole hanno tono basso (anudātta), come anche le forme pronominali enclitiche e le forme verbali finite (tranne che in specifiche collocazioni sintattiche). Una vocale di tono basso è sostituita ...
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Stil nuovo
Mario Marti
Con questa formula scolastica la moderna storiografia della letteratura italiana significa i temi e i modi espressivi di un gruppo di giovani poeti toscani vissuti a cavallo dei [...] , v. 46), al successivo ‛ voi ', pur ammettendo che un tale passaggio nell'antica sintassi, non ancora irrigiditasi negli usi pronominali di familiarità, di cortesia o di rispetto, è tutt'altro che infrequente (le vostre penne, v. 58). In questo caso ...
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Giacomo Leopardi (Recanati 1798 - Napoli 1837) ricevette nell’infanzia un’educazione tradizionale, affidata a istruttori ecclesiastici. L’analisi linguistica degli scritti del periodo 1809-1810 non a caso [...] tu vi hai la tua parte […] ma che io sono assordata dal suono stesso»;
(b) l’impiego del ➔ che polivalente con ripresa pronominale: «come si dice di Ermotimo, che [= al quale] l’anima gli usciva del corpo»;
(c) la ripresa della congiunzione che dopo ...
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Lingua e dialetti italiani
Luca Serianni
Seguendo una tendenza già affermatasi nettamente nel secondo dopoguerra, negli anni Ottanta e Novanta l'uso dell'italiano si è consolidato, erodendo l'area dei [...] valigie, in gran parte del Mezzogiorno); di estensione dell'ausiliare avere anche con verbi riflessivi e intransitivi pronominali (ci abbiamo divertiti, mi ho fatto accompagnare: Veneto, Puglia ecc.); di particolari costrutti o sequenze (imperativo ...
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pronominale
agg. [dal lat. tardo pronominalis, der. di pronomen -mĭnis «pronome»]. – Di pronome, del pronome: la declinazione p.; valore p. di un aggettivo; particelle p., le forme atone della declinazione del pronome personale e riflessivo....
riflessivo
(ant. reflessivo) agg. [der. del lat. reflexus, part. pass. di reflectĕre «riflettere»]. – 1. a. Che concerne la riflessione (della mente): facoltà r.; abito riflessivo. b. Che impone una riflessione o è caratterizzato da riflessione:...