La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] segni interpuntivi e invitano a ricorrere, per individuare le pause, piuttosto al metro per la poesia e al ritmo per la prosa (Mortara Garavelli 2003: 118-119). Anche Cicerone (I sec. a.C.), nel De oratore, esprime delle riserve circa l’utilità delle ...
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POGGIOLI, Renato
Cesare G. De Michelis
POGGIOLI, Renato. – Nacque a Galluzzo (Firenze), il 16 aprile 1907, da Gino. Non si conosce il nome della madre.
Si formò nel capoluogo toscano (dove seguí le [...] , Milano 1924). Ma la sua attività traduttoria non si limitò alla poesia, avendo prodotto numerose e importanti versioni di prosa: da Remizov a Bunin, a Merežkovskij, e in particolare della Armata a cavallo di Isaak Babel′, apparsa da Frassinelli ...
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CARLINO, Marco Antonio (Ateneo)
Claudio Mutini
Sull'incertezza che può sussistere circa il nome è lo stesso C. a fornire spiegazioni: in un capitolo della sua opera, La grammatica volgar dell'Atheneo [...] porgere e questa consiste nell'imitazione non più del Petrarca nella poesia e del Boccaccio per la prosa (secondo le direttive contenute nelle Prose della volgar lingua), ma del Petrarca, dell'autore dell'Arcadia e dello stesso Bembo degli Asolani.
L ...
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Lingua degli Ebrei ashkenaziti, nata intorno al 10° sec., quando Ebrei provenienti dalla Francia e dall’Italia settentrionale si stabilirono in Renania. Il termine deriva dal ted. jiddish, alterazione [...] e traduzioni di parti della Bibbia a cui, a partire dal 16° sec., si affiancarono poemi epici e racconti in prosa (mayses) di contenuto biblico, poemi storici e cavallereschi. Il primo libro a stampa conosciuto, pubblicato a Cracovia, risale al 1534 ...
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(XV, p. 338)
Filologia classica. - Nell'ultimo sessantennio la f. classica − intesa come disciplina rivolta allo studio dei testi greci e latini antichi con particolare attenzione alla loro trasmissione, [...] poesia satirica e burlesca, oltre che la trattatistica in prosa.
La soluzione, dal punto di vista della nuova f , Bologna 19742.
Poesia, metrica e ritmica mediolatina: E. Norden, La prosa d'arte antica dal VI secolo a.C. all'età della Rinascenza [ ...
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Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] , ma è di nuovo introdotta nella lingua letteraria dalle norme bembesche (➔ Bembo) e si riscontra non di rado nella prosa cinquecentesca:
(11) hai tu mai testimonianza niuna falsa detta contra alcuno (Boccaccio 1985: 40)
(12) Avea così detto messer ...
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DATI, Carlo Roberto
Magda Vigilante
Di nobile e illustre famiglia fiorentina, nacque a Firenze il 12 ott. 1619, da Camillo e Fiammetta Arrighetti.
L'iniziazione culturale del giovane D. avvenne sotto [...] in Toscana nel corso di anni LX del sec. XVII, II,Firenze 1780, p. 49) e Ilcedrarancio (in E. Falqui, Antologia della prosa scientifica italiana, I,Firenze 1941, pp. 396-398).
A Firenze nel 1664 diede alle stampe con il titolo Delle lodi del comm ...
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È detto imperfetto storico (o imperfetto narrativo) l’➔imperfetto indicativo usato in un contesto che richiederebbe l’uso di un tempo perfettivo (➔ aspetto), come il ➔ passato remoto. Il brano seguente, [...] Anche per questo, la fortuna dell’imperfetto storico è andata calando a partire dagli anni Settanta del Novecento anche nella prosa giornalistica che ne era stata a lungo il principale ambito di diffusione (Bonomi 2002: 208), fino ad arrivare alla ...
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Il superlativo è insieme al comparativo (➔ comparativo, grado) un grado degli ➔ aggettivi e degli ➔ avverbi, che segnala che la proprietà espressa dall’aggettivo o dall’avverbio è intensificata al massimo [...] solo una tendenza: significativissimo non è impossibile in assoluto, ma dato il suo impiego in registri stilistici (come la prosa scientifica) in cui il coinvolgimento emotivo è in genere evitato, il suo uso è raro. Tuttavia, il fatto stesso ...
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Si chiamano enclitiche le parole (soprattutto ➔ monosillabi) che, non possedendo accento proprio, si ‘appoggiano’ prosodicamente alla parola precedente, formando con essa un’unità accentuale (a volte anche [...] processuale non ancora instaurato (tratto da Internet)
Quest’ultimo uso è proprio della lingua scritta, in particolare della prosa scientifica o burocratica (➔ burocratese).
A parte l’imperativo, in tutti gli altri casi di enclisi obbligatoria il ...
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prosa1
pròṡa1 s. f. [dal lat. (oratio) prosa, propr. «discorso che procede per tutta la riga»; prosa è il femm. di prosus, forma arcaica per prorsus «che cammina diritto»]. – 1. a. Espressione linguistica orale o scritta, non vincolata dalle...
prosa2
pròṡa2 s. f. [voce diffusa nei dialetti settentr., cfr. anche sicil. pròscia, umbro presa, di etimo incerto]. – In agraria, sinon. di porca1. ◆ Accr. proṡóne m. (v.).