Matematico e filosofo (La Haye-en-Touraine 31 marzo 1596 - Stoccolma 11 febbraio 1650). Nel collegio dei gesuiti di La Flèche, seguì per nove anni (1605-1614) il consueto curriculum delle classi di grammatica, [...] tipo cosmologico, fondato sulla considerazione che solo un essere perfetto può creare esseri dotati di minor perfezione, mediante la provaontologica, per la quale l'idea di esistenza è necessariamente connessa all'idea di Dio, allo stesso modo d'un ...
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Termine filosofico usato per la prima volta al principio del 17° sec. da J. Lorhard (1606) e R. Goclenio (1613) e divulgato soprattutto da C. Wolff (1730) per designare la scienza dei caratteri universali [...] di tutte quelle entità i cui nomi possono figurare come valori delle variabili impiegate in una data teoria.
In teologia, la provaontologica (o argomento o.) è il più celebre degli argomenti per dimostrare ‘a priori’ l’esistenza di Dio. La sua prima ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giulio Cesare Vanini
Francesco Paolo Raimondi
Spirito inquieto, che si sente investito del compito civile di un profondo rinnovamento politico-culturale dell’uomo e della società, Giulio Cesare Vanini [...] L’ulteriore passo di Vanini è lo smantellamento delle tradizionali prove dell’esistenza di Dio, da quelle cosmologico-a posteriori a quelle ontologico-a priori. La confutazione della provaontologica non è diretta solo contro Anselmo, ma anche contro ...
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Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων [...] (il diverso) creano tutta una trama di rapporti ontologici che il pensiero e il linguaggio devono rispecchiare quando connettono conseguiti e la fecondità della nuova dialettica sono messi alla prova da P. anche nell'analisi dei problemi etici e ...
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Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A [...] o perdere, della quale gli individui devono dar prova per poter essere definiti persone.
Così, nell’epoca , p. non è l’individuo umano in sé e per sé (in senso ontologico) ma solo l’individuo (umano o non umano) in quanto capace di manifestare ...
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segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] un’altra cosa, più astratta, con cui abbia una connessione ontologica o semplicemente analogica.
Astronomia
I s. dello Zodiaco, o zodiacali necessità che lo lega a ciò di cui è s. e prova. In Aristotele la conoscenza ‘per s.’ dal punto di vista ...
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Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati [...] di una legge morale suprema e assoluta, e quindi un legislatore (argomento deontologico); c) prove relative al momento teoretico, tra cui il cosiddetto argomento ontologico o a priori, che afferma l’esistenza di D. essere implicita nell’idea di lui ...
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VALORI, Filosofia, dei
Renato LAZZARINI
Vasto movimento filosofico, molti motivi del quale si ritrovano in sistemi noti sotto altri nomi, e che va distinto da una semplice psicologia dei valori. Questa [...] se l'idealità ossia il valore esiste; mentre la prova vien data dalla scelta di uno a preferenza di altri diritto di affermare la verità del dato, verità non solo logica ma ontologica. Infatti il valore viene a identificarsi con l'idea universale, in ...
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(XIV, p. 402; App. IV, i, p. 725)
La ricerca filosofica in ambito estetico presenta, nella seconda metà del Novecento, connotati vari e diversificati. Fenomenologia, ermeneutica e filosofia analitica ne [...] il problema dell'"impressione di incompiutezza che si prova nei confronti dell'estetica ermeneutica" e che è nel nostro rapporto con l'opera che si manifesta il carattere ontologico del suo 'linguaggio'; d'altronde, dandosi l'opera solo nel linguaggio ...
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La fisionomia storica dell'opera di Aristotele si è nell'ultimo quindicennio venuta notevolmente modificando, grazie ai risultati degli studî diretti a ricostruire il processo della sua formazione spirituale. [...] parte degli argomenti più tardi volti contro la dottrina ontologica delle idee si sia venuta formando nella sua mente Cicerone, quale sostanza ἀκατονόμαστος, "senza nome" è prova indiretta del contenuto platonico della dottrina: chi infatti ricorda ...
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ontologico
ontològico agg. [der. di ontologia] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda la conoscenza dell’essere (nel sign. filosofico della parola), della realtà, dell’oggetto in sé: concezioni o.; analisi ontologica. Con accezione partic., prova...
fisicoteologico
fiṡicoteològico agg. [der. di fisicoteologia; ted. physikotheologisch] (pl. m. -ci). – Prova f., o argomento f.: argomentazione filosofica che dall’osservazione della sconfinata grandezza, varietà, bellezza, armonica connessione...