L’opera in volgare di Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] . VIII, 9-11) può incrinare eccezionalmente la stabilità di -iamo.
All’imitazione congiunta di latino, siciliano e provenzale, di contro all’uso fiorentino, andrà attribuita la schiacciante maggioranza delle forme monottongate nei lemmi ‘tecnici’ del ...
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Il termine interferenza si riferisce all’azione di un sistema linguistico su un altro e agli effetti provocati dal contatto tra lingue, e si usa in una duplice accezione: per indicare i ➔ prestiti di elementi [...] ardo, di origine germanica (casalingo, guardingo, solingo, camerlengo; bugiardo, codardo); -agno e -ore, di origine provenzale (grifagno, olivagno; bellore, dolzore); -iere (con la variante -iero), di origine francese (cavaliere, cameriere, guerriero ...
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ASCOLI, Graziadio Isaia
Tristano Bolelli
Nacque a Gorizia il 16 luglio 1829 da Leone Flaminio ed Elena Norsa. Figlio di ricca famiglia di mercanti (e mercante nella giovinezza egli stesso), non conobbeil [...] di nutritissime recensioni e una decina di pagine (da datare però al 1878) su Paul Meyer e il franco-provenzale (varietà neolatina studiata nel III volume dell'Archivio, i cui primi fogli si venivano stampando contemporaneamente agli ultimi del ...
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Pietro Bembo nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da una grande famiglia patrizia. Studiò greco dal 1492 al 1494 a Messina alla scuola di Costantino Lascaris, quindi filosofia a Padova e a Ferrara. A Ferrara [...] e Petrarca, non riconosce ai siciliani alcun primato, e fa derivare la poesia toscana direttamente dalla provenzale. Le numerose parole provenzali presenti nella lirica antica, di cui è buon conoscitore (cfr. Carlo Pulsoni, in Morgana & Piotti ...
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FOLENA, Gianfranco
Lorenzo Renzi
Nacque a Savigliano (Cuneo) il 9 apr. 1920 da Umberto e da Nora Alberti. Di famiglia toscana, si formò alla Scuola normale superiore di Pisa e all'università di Firenze. [...] - L. Renzi, Firenze 1987, pp. 15-70.
Gli studi del F. nel campo del francese antico e soprattutto dei provenzale, coltivati a lungo all'intemo dell'insegnamento di filologia romanza, furono sempre collegati all'Italia: così la premessa all'antologia ...
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Nel mondo contemporaneo è arduo individuare un settore definibile come tecnica, anche perché il termine è entrato in concorrenza con la più moderna tecnologia, che ha soppiantato tecnica confinandola «quasi [...] tecniche, terminologie oggi non sempre trasparenti nella loro origine alloglotta per via degli adattamenti in italiano.
È provenzale parte della terminologia poetica e letteraria: cavalleria, tenzone; francesi sono il lessico militare dal XIV al XIX ...
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La sonorizzazione è un fenomeno fonetico-fonologico per cui un suono (tecnicamente, un fono) sordo, a contatto con consonante sonora o in posizione intervocalica, diventa sonoro (➔ fonetica articolatoria, [...] dove all’inizio del XIII sec. la sonorizzazione sembra aver raggiunto la totale copertura –, anche il francese, il franco-provenzale, l’occitano, il romancio, il catalano, lo spagnolo e il portoghese) e orientale (comprendente, oltre ai dialetti dell ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione [...] storica della nostra letteratura. Inconcepibile, per esempio, la poesia lirica dantesca senza la considerazione della poesia precedente, provenzale, siciliana e anche guittoniana; senza la spinta che ad essa viene dal Guinizzelli; senza il coro degli ...
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Regione dell’Italia settentrionale (25.873 km2 con 4.311.217 ab. nel 2020, ripartiti in 1181 Comuni; densità 170 ab./km2). È situata ai piedi delle Alpi Occidentali e comprende un arco montuoso che, dall’Appennino [...] galloromanza. La conservazione di -s finale e la palatalizzazione di ca- e ga-, caratteri tipici del francese e del provenzale, non appaiono qui se non come relitti, e questo dimostra che i dialetti piemontesi erano anticamente più vicini ai tipi ...
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MINORANZE NAZIONALI
Guido Barbina
Ester Capuzzo
(v. minoranza, XXIII, p. 404; minoranze nazionali, App. II, II, p. 327; III, II, p. 127)
Il problema dell'esatta definizione delle m.n. ha raggiunto [...] antico insediamento (Albanesi, Catalani, Germanici, Grecanici, Slavi e Zingari) e quelle parlanti il ladino, il franco-provenzale e l'occitano, distinzione che non comporta alcuna disparità nella tutela prevista. Nella 11ª legislatura altre proposte ...
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provenzale
agg. e s. m. e f. – Della Provenza, regione storica e moderna della Francia sud-orientale: il territorio p.; la letteratura p. (o occitanica), quella prodotta in Provenza nei sec. 12° e 13°, spec. con riferimento alla poesia dei...